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BLOCCO NAVALE IN LIBIA?

Redazione Foritalynews

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Dopo la tragedia del 19 aprile il governo italiano si è posto in maniera tangibile nell’ordine di idee di varare qualche provvedimento straordinario in grado di far fronte a questa situazione di emergenza.

 

Dopo la tragedia del 19 aprile il governo italiano si è posto in maniera tangibile nell’ordine di idee di varare qualche provvedimento straordinario in grado di far fronte a questa situazione di emergenza.

Una condizione che ha reso l’Italia una sorta di “banchina”, di “approdo naturale” per tutti coloro che decidono di abbandonare la propria terra per cercare fortuna e salvezza da guerre e genocidi in Europa. In questo contesto fatto di sopraffazione e di angoscia non si pu certo stare a guardare senza tentare di far fronte a questo ennesimo dramma dell’umanità. I focolai di guerra sono ormai diventati quasi un comun denominatore per un continente come quello africano dove la sopravvivenza delle popolazioni diventa sempre più difficile per non dire impossibile. Proprio per questo motivo gli sbarchi sulle coste italiane si sono intensificati e di pari passo anche le tragedie in mare. Per far fronte a questa situazione, il governo italiano non esclude la possibilità di arrivare a un blocco navale in Libia. L’approvazione, alla Camera, del dispositivo della risoluzione di Forza Italia dà infatti al Consiglio di sicurezza dell’Onu il compito di valutare. Con questa approvazione, la parte della risoluzione di maggioranza in cui lo si vietava esplicitamente è stata cancellata. Il dispositivo della risoluzione di Forza Italia impegna il governo, tra l’altro, a sollecitare il Consiglio di sicurezza delle nazioni Unite a «valutare l’opportunità di emanare risoluzioni che permettano alla Comunità internazionale l’applicazione di misure in accordo con quanto stabilito dagli articoli 41 e 42 della Carta della nazioni unite». E in questi due articoli, il 41 e il 42, si parla esplicitamente di blocco economico e di blocco navale. La prima norma dispone che il Consiglio di sicurezza dell’Onu possa «decidere quali misure, non implicanti l’impiego della forza armata, debbano essere adottate per dare effetto alle sue decisioni» e possa «invitare i membri delle Nazioni unite ad applicare tali misure». Tale azione, dice ancora la norma, «pu comprendere dimostrazioni, blocchi e altre operazioni mediante forze aeree, navali o terrestri nell’ambito delle Nazioni unite». Come si diceva, oltre ad aver approvato tutto questo, la maggioranza, nella sua risoluzione firmata da Zanda, Schifani e Zeller ha cancellato il passaggio in cui si vietava esplicitamente ogni ipotesi di blocco navale. «E la decisione di cancellare queste frasi dal testo», come si pu vedere anche dalla versione originaria del provvedimento, «è stata presa in Aula», ha raccontato Maurizio Gasparri, «grazie anche all’intervento di Pier Ferdinando Casini». Da questo punto di vista le cose sono in itinere ma c’è anche da constatare , al momento, la latitanza ingiustificata di altre nazioni che nel recente passato hanno chiesto ed ottenuto aiuto da parte dell’Italia per compiere “interventi sanificatori” come in Afghanistan dove ancora ci sono militari italiani impegnati nel territorio. Tra le forze politiche c’è anche chi auspica l’intervento dell’alleanza Nato per contrastare in maniera più decisa sul territorio libico tutti coloro che speculano su questa situazione, ma al momento nessuno tra i paesi dell’alleanza sembra disponibile a cogliere l’SOS lanciato dall’Italia che comunque sembra intenzionata a prendere la situazione di petto approfittando anche del fatto che con esplicito riferimento al naufragio del 19 aprile, il Gnc (Governo Generale Nazionale) e il governo di salvezza nazionale libici, hanno dichiarato disponibilità a cooperare con Roma «per mettere fine a queste tragedie». Il Gnc fra l’altro «chiede di sostenere gli sforzi miranti a pervenire ad una soluzione politica globale che ci aiuti a realizzare la stabilità, a ristabilire l’autorità dello Stato e controllare le frontiere e i terminal» petroliferi.


 

 

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Acquisti di moda? Si certo, ma online

Un numero sempre crescente di italiani predilige il web per acquisire capi e accessori

Gloria Gualandi

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La Moda ha cambiato modo di far acquistare i propri capi: la tendenza per l’autunno 2024 è comprare online. Questo per diversi motivi, ma sempre più persone hanno dichiarato di “avere poco tempo”, affermando che “è molto più comodo stare sul divano e ordinare con il telefono tutto quello che serve”.

Un numero sempre crescente di italiani, infatti, predilige l’online per acquistare capi e accessori. Il 32 per cento dei consumatori sta pensando di investire in prodotti premium e più durevoli. Il casualwear si conferma lo stile che maggiormente caratterizzerà le tendenze complessive del 2024. Questi dati vengono da Stileo – motore di ricerca di moda attivo in Italia con oltre 7 milioni di visite al mese – che nel report annuale “Year in review” analizza il comportamento degli utenti di moda e le tendenze che caratterizzeranno l’ultima parte del 2024.

La comodità di fare shopping dal proprio computer o via smartphone è un’abitudine che gli italiani non hanno intenzione di abbandonare: più della metà degli intervistati (56 per cento) dichiara di preferire gli acquisti online, contro il 9 per cento che ha scelto i negozi fisici per acquistare scarpe, borse, accessori, ma soprattutto capi di abbigliamento di tutte le aziende scegliendo online anche misure, colori e taglie dei brand più richiesti tra cui Shein, Zara. Zalando e Asos.

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Tema Vita, mutua di Banca Tema: torna la campagna salute per consentire a tutti l’accesso alla cura

Redazione Foritalynews

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A quattro anni dal lancio della prima campagna salute di Tema Vita, la mutua di cui Banca Tema è socio sostenitore, non solo conferma l’iniziativa anche per il 2024, ma la amplia per rendere sempre più semplice a tutti coloro che ne abbiano bisogno, l’accesso alle cure. Esami di laboratorio, diagnostica, visite specialistiche, cure fisioterapiche e da quest’anno anche certificazioni per sport o altro, allargando inoltre il plafond cui possono accedere i figli minorenni dei soci. La campagna prevede rimborsi variabili tra il 40 e il 50% dell’importo.

Un quadro chiaro della situazione della sanità pubblica italiana emerge dall’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe, diffuso nei giorni scorsi, poco prima del G7 della sanità. Dal rapporto risulta che la spesa degli Italiani per sanità privata è aumentata del 10% nell’ultimo anno e che la spesa sanitaria italiana è molto più bassa dal 2012 al 2023 rispetto alla media Ue. La possibilità di fare prevenzione o controlli è, dunque, fondamentale.“In un simile scenario – sottolinea il presidente di Tema Vita Massimo Barbini – il rischio è che si creino disparità sociali nelle possibilità di accesso alla cura e alla prevenzione perché non tutti possono permettersi di pagare di tasca propria, tanto che dal rapporto Gimbe emerge che 4,5 milioni di persone in Italia, di fatto rinuncia alle cure. Con la nostra campagna intendiamo intervenire proprio per evitare sempre più che questo accada, anzi vogliamo semplificare l’accesso alle cure ed è per questo che abbiamo deciso che tutti devono poter accedere ai nostri sconti e rimborsi e chi non è ancora socio può diventarlo contestualmente, ad un costo veramente contenuto. Inoltre è possibile usufruire della prestazione medica sia in centri convenzionati che non, sia pubblici che privati.”

Nel dettaglio, la campagna che ha preso il via il 14 ottobre e sarà valida fino al 16 dicembre 2024, prevede che i soci che aderiranno, potranno usufruire di uno sconto variabile tra il 40 e il 50%: sarà del 40% se la domanda verrà presentata su modello cartaceo; lo sconto sarà invece del 50% se la domanda verrà presentata tramite l’accesso all’area riservata ai soci sul sito web www.temavita.it o sull’App TEMA Vita e tramite il canale BCC Mutuality Service. Nel caso poi di utilizzo di strutture o medici specialisti convenzionati, il risparmio per il Socio può arrivare fino al 60% grazie allo sconto praticato direttamente dalla struttura convenzionata.

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Attualità

L’artista cubano Leoni Torres in concerto a Torvaianica

Redazione Foritalynews

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Domenica 13 Ottobre il Lungomare di Torvaianica, litorale a sud di Roma, risuona al ritmo della musica cubana. Appuntamento dalle ore 18.00 allo stabilimento balneare “Playa del Mar” per l’attesissimo concerto di Leoni Torres: una serata all’insegna della musica, del divertimento e della convivialità. Tappa italiana per il cantante, compositore e produttore musicale cubano che ha già fatto ballare in giro per l’Europa tutti gli amanti del mondo latino e della salsa.

Dagli esordi con i South Coastcon e il successo con i Charanga Habanera alla carriera da solista con sei album all’attivo e duetti con figure di spicco come Pablo Milanés, Descemer Bueno e Kelvis Ochoa, la produzione del compositore latino si contraddistingue per sonorità cubane con influenze pop e romantiche. Negli anni il suo successo ha valicato i confini nazionali conquistando il cuore di milioni di fan in tutto il mondo e ora arriva sul litorale romano.

Lo stabilimento “Playa del Mar”, da anni un vero punto di riferimento per tutto il mondo latino della Capitale – gestito dall’imprenditrice cubana Liriaudys Marti, membro del gruppo Terziario Donna Confcommercio Roma – farà da cornice ad uno show imperdibile, un assaggio della magia di Cuba con brani iconici e la potente presenza scenica di Leoni Torres.

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