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Religioni

“E i due saranno una cosa sola”

Daniele Sebastianelli

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Roma: al Simposio Internazionale in difesa della famiglia, approfondita la dottrina della Chiesa sul matrimonio dal punto di vista della creazione

Presente anche mons Georges Bacouni, padre sinodale

In vista del Sinodo ordinario sulla famiglia del prossimo ottobre, si è volto sabato 26 settembre al Centro Congressi Cavour di Roma il Simposio Internazionale The two shall become One: the creation of Adam and Eve and the foundations of Holy Marriage…

Roma: al Simposio Internazionale in difesa della famiglia, approfondita la dottrina della Chiesa sul matrimonio dal punto di vista della creazione
Presente anche mons Georges Bacouni, padre sinodale
 

In vista del Sinodo ordinario sulla famiglia del prossimo ottobre, si è volto sabato 26 settembre al Centro Congressi Cavour di Roma il Simposio Internazionale The two shall become One: the creation of Adam and Eve and the foundations of Holy Marriage.

L’iniziativa – per addetti ai lavori e dal taglio prettamente biblico/teologico –promossa da “The Kolbe Center for the study of creation” con la collaborazione di “Human Life International”, ha focalizzato l’attenzione sul tema della famiglia partendo dal racconto biblico della creazione di Adamo ed Eva come fondamento della dottrina della Chiesa sul matrimonio. Davanti una platea di esperti in filosofia, teologia e scienze naturali, è stato mostrato come la dottrina creazionista si armonizza con le più recenti scoperte nel campo della biologia, la genetica e la paleontologia.

Presenti al simposio anche il padre sinodale mons. Georges Bacouni vescovo dell’arcieparchia di Akko, in Israele, e monsignor Cornelius Korir, vescovo della diocesi di Eldoret in Kenya.

Numerosi gli interventi che si sono susseguiti durante l’intera giornata. In particolare rivolti a dimostrare come il racconto biblico della Genesi, per quanto riguarda la creazione di Adamo ed Eva, costituisce la base per il diritto canonico, degli scritti dei santi, dei mistici e dei Dottori della Chiesa sul matrimonio, mentre la negazione di questa dottrina erode le fondamenta del matrimonio cristiano.

Dal punto di vista della scienza naturale, il genetista di fama internazionale, John Sanford, della Cornell University ha messo in evidenza come tutte le prove disponibili in genetica possono conciliarsi con la speciale creazione di Adamo ed Eva in uno stato di perfezione, mentre nessun ramo delle scienze naturali è riuscito a trovare supporto sostanziale all’ipotesi evoluzionista. John Wynne ha esaminato invece le prove delle cosidette forme di transizione tra gli esseri umani e i loro presunti antenati primati, per dimostrare che tutti gli “anelli mancanti” o sono umani, o sono scimmie, altrimenti risultano delle frodi che non offrono alcun supporto sostanziale all’ipotesi evoluzionistica.

Tra le relazioni di carattere prettamente teologico, spiccano quelle del  professor McInerny, docente di filosofia presso il seminario di Nostra Signora di Guadalupe a Denton, in Nebraska, del tomista P. Thomas Crean, e del professor P. Thomas Hickey, docente di Sacra Scrittura presso il Seminario Santi Apostoli di Hamden, in Connecticut.

Ha concluso i lavori, don Francesco Giordano, direttore dell’ufficio romano di Human Life International che ha trattato il tema della natura ed il fine del matrimonio. “Attraverso la contraccezione o la pratica della pianificazione familiare naturale usata con una mentalità contraccettiva – ha affermato don Giordano – la natura ed il fine del matrimonio vengono violati con grave danno per le anime, per le famiglie e per la società”.

L’auspicio degli organizzatori è che i delegati alla sessione finale del Sinodo sul matrimonio e la famiglia siano ispirati da queste relazioni a difendere la verità della rivelazione di Dio riguardo l’uomo come è stata intesa nella Chiesa fin dall’inizio. “È giunto – affermano in una nota – il momento di dissipare gli errori che per tanti decenni hanno eroso la fede dei cattolici riguardo il racconto della Genesi” e che possa così rifiorire una nuova evangelizzazione.

 

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Religioni

Nominato il nuovo Rettore alla Pontificia Università della Santa Croce

Si tratta del rev. prof. Fernando Puig, attualmente Decano della Facoltà di Diritto Canonico
 

Daniele Sebastianelli

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Entrerà in carica l’1 ottobre 2024, con l’inizio dell’Anno accademico, il rev. prof. Fernando Puig come nuovo Rettore della Pontificia Università della Santa Croce di cui quest’anno ricorre il 40º anniversario della fondazione. Subentra al rev. prof. Luis Navarro che, dopo otto anni di mandato, in quella stessa data andrà in pensione, incorporato alla Santa Croce nel 1986.  

Il rev. Fernando Puig è nato a Terrassa, in Spagna, nel 1968, ed è sacerdote incardinato nella Prelatura della Santa Croce e Opus Dei dal 2004. Professore ordinario di Diritto dell’Organizzazione e del Governo della Chiesa presso la Facoltà di Diritto Canonico è Dottore di ricerca in Diritto privato presso l’Università di Barcellona e Università di Girona. Ha conseguito anche un dottorato in Diritto Canonico e in Teologia dogmatica ed è autore di numerosi contributi e articoli su riviste specializzate.

“La Comunità Accademica ringrazia il prof. Luis Navarro per gli anni di lavoro come Rettore al servizio della nostra Istituzione” si legge in una nota. Nel corso dei due mandati “si è avviato un processo di riforma dell’organizzazione interna, professionalizzando diverse procedure di lavoro; si sono attivate misure economiche e finanziarie per garantire la sostenibilità. Negli ultimi anni si è inoltre dato un ulteriore impulso alla ricerca, attraverso la creazione di progetti interdisciplinari e interuniversitari, che coinvolgono studiosi e ricercatori provenienti da Università di diversi Paesi”.  

Rev. Prof. Luis Navarro

Sotto la guida di Navarro, inoltre, “l’Università ha aderito ai progetti finalizzati a favorire la mobilità studentesca e tra i docenti, in linea con quanto richiesto dalla Costituzione Veritatis gaudium di Papa Francesco”.

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Attualità

Tutela dei Minori

Accordo di Collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce

Redazione Foritalynews

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Mercoledì 7 febbraio 2024, presso Casa Santa Marta, è stato firmato un Accordo di collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce, nella comune missione di prevenzione degli abusi e tutela dei minori e adulti vulnerabili propria della Chiesa universale.
 La firma è stata apposta dal Cardinale Seán O’Malley, OFM, in qualità di Presidente della Commissione, e dal rev. Luis Navarro quale Rettore Magnifico della Pontificia Università della Santa Croce.

 Il cardinale O’Malley ha spiegato come: “Questa intesa si inserisce nel tessuto di accordi di collaborazione che la Commissione firma con altre enti ecclesiali per portare avanti la sua missione, per cui siamo grati alla Santa Croce per la sua generosità in questo progetto”.

 Il Rettore della Santa Croce ha commentato: “siamo contenti di essere al servizio ad uno sforzo cruciale e comune all’interno della Chiesa e la Santa Croce vuole fare la sua parte”.

 Nello specifico, l’Università della Santa Croce potrà ospitare iniziative legate alla missione della PCTM (art. 2) oltre a favorire l’organizzazione di Seminari, Corsi di formazione sia per docenti, studenti e personale non docente, nonché attività di formazione permanente per il personale della Commissione o stage per i Dottorandi presso la stessa PCTM (art. 5).

 Le due Istituzioni prevedono di redigere annualmente una relazione sulle iniziative svolte, che potrà essere resa pubblica attraverso i rispettivi canali.
 
La collaborazione ha una validità triennale e potrà essere rinnovata.

Testo dell’Accordo

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Cultura

PREMIO “GIUSEPPE DE CARLI” 2023: IL 30 NOVEMBRE LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE

Tavola rotonda su “LA SPERANZA E I SUOI VOLTI” CON IL VESCOVO FISICHELLA, SANTIAGO SANZ E PIERO DOMINICI

Redazione Foritalynews

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Si svolgerà giovedì 30 novembre 2023, alle ore 15.30, la cerimonia di consegna della settima edizione del Premio “Giuseppe De Carli”, presso la Pontificia Università della Santa Croce (Aula Álvaro del Portillo), partner accademico dell’Associazione costituita per ricordare la figura del vaticanista della Rai, scomparso nel 2010.

L’annuncio e la premiazione dei vincitori, per le diverse sezioni proposte, saranno anticipate da una tavola rotonda sul tema “La Speranza e i suoi volti“.

Mentre nel mondo imperversano guerre in ogni latitudine, con migliaia di vittime accertate, in questa edizione del Premio De Carli vogliamo riflettere sui diversi volti della speranza, per allontanare il rischio della disperazione e cercare spiragli di rinascita anche laddove sembra impossibile che scaturisca – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione, il professore Giovanni Tridente. – Per questo ci avvarremo di un teologo esperto in escatologia e di un sociologo studioso della complessità, per concludere con uno sguardo proiettato al prossimo Giubileo del 2025, che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla speranza“.

Infatti, dopo i saluti del prof. Daniel Arasa, decano della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, e del Presidente Tridente, moderati da Alessandra Ferraro, giornalista Rai, interverranno il teologo Santiago Sanz, docente di Escatologia presso la Santa Croce Piero Dominici, docente di sociologia presso l’Università degli Studi di Perugia. Le riflessioni conclusive saranno affidate il al Vescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e coordinatore degli eventi del Giubileo 2025.

A seguire, l’annuncio dei vincitori di questa settima edizione e la premiazione dei migliori lavori delle tre sezioni: “Chiesa, guerra e pace”; “Narrare le migrazioni: storie, volti, speranze”; “La funzione delle tradizioni religiose in favore del dialogo, della pace e della libertà”, le ultime due bandite in collaborazione con il Comitato “Comunicazione e migranti” e con il Comitato “Giornalismo & Tradizioni religiose”.

I lavori di questa edizione 2023 del Premio De Carli – circa 40 – sono stati valutati da tre qualificate giurie composte, per quanto riguarda la prima sezione, da José María Ballestrer Esquivias, giornalista de El Debate;Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire; Paolo Conti, editorialista del Corriere della Sera;Fausto Gasparroni, giornalista dell’ANSA;Massimiliano Padula, docente Università Lateranense;Andrea Picardi, giornalista e manager della comunicazione; Carla Rossi Espagnet, docente Università della Santa Croce; e dalla giornalista Valentina Petrini.

Per maggiori informazioni sulle precedenti edizioni del Premio, si può visitare il sito web www.associazionedecarli.it o seguire gli account Facebook e Twitter dell’Associazione.


Per confermare la propria partecipazione scrivere a info@associazionedecarli.it

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