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Società

Prima mossa il Consiglio nazionale: domani l’Ordine?

Collaboratori occasionali

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di Gino Falleri

Mala tempora currunt è una espressione ciceroniana. Può essere calata sull’attuale situazione in cui si dibatte il giornalismo “occidentale” alle prese con chiusure, riduzioni di organici e i non pochi rischi che incombono per dare un seguito al duplice diritto di informare ed essere informati. Persino in Giappone, finora mai citato dalle cronache, la libertà di stampa mostra le sue crepe. I mezzi di informazione stanno subendo non poche pressioni da parte del governo. Sono le conclusioni cui è arrivato David Kaye, il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di stampa e di opinione.

Nello stesso tempo non si ha certezza se la carta stampata sopravviverà al digitale. Richard Tofel, presidente di ProPublica ed assistant publisher del “Wall Street Journal”, come ha riferito “Prima online,” ritiene che la carta stampata sia più vicina al capolinea di quanto si possa credere. Che ci siano molte probabilità che possa essere così lo conferma, sia pure indirettamente, una notizia: a fine marzo “The Indipendent”, un quotidiano del Regno Unito, per l’emorragia delle vendite è passato al digitale. Niente più carta. Il digitale potrebbe avere un impatto non positivo sull’occupazione come peraltro le concentrazioni in atto.

La libera informazione, una delle grandi conquiste dell’era contemporanea, che prende le mosse dalla Carta Atlantica, è sotto scacco. “Giornalisti Italia”, il quotidiano online diretto da Carlo Parisi, ed il sito di Franco Abruzzo, “Giornalisti per la Costituzione”, sono una inesauribile fonte di notizie su quanto sta accadendo in casa nostra e nel mondo circostante. Alle volte sembra di leggere dei bollettini di guerra. Non passa giorno che non venga registrato un evento, un fatto, una aggressione, una intimidazione nei confronti di chi si interessa di informazione. Per non parlare delle citazioni in giudizio per diffamazione, la conseguente esorbitante richiesta di danni e del reato di ricettazione per forzare l’articolo 200 del codice di procedura penale. La Corte europea dei diritti dell’uomo, con le sue sentenze, non fa sconti sulla libertà d’informazione e sul segreto professionale.

Le cronache riferiscono che i giornalisti scomodi vengono eliminati, il Messico docet, o sono condannati all’ergastolo per qualche scoop, che ha fatto emergere le magagne o gli affari illeciti di questo o quell’altro personaggio privato o pubblico. I terreni più incandescenti quelli del medio oriente, della Turchia ed ora anche in Irlanda incominciano ad esserci preoccupazioni per i cronisti, che hanno già pagato il loro tributo con Veronica Guerin, assassinata ad un incrocio di Dublino per le sue inchieste sul narcotraffico. Lo sostengono le autorità di polizia e la Indipendent News and Media. Da non dimenticare i nostri caduti sotto i colpi della mafia, nonché Ilaria Alpi e Maria Grazia Cutuli.

Se l’informazione è sugli scudi, per le non poche difficoltà che incontra, è anche opportuno porre la dovuta attenzione sulle grandi riforme che il nostro governo è impegnato a realizzare. Per togliere il gesso che imprigiona l’attività del paese per via delle lungaggini burocratiche e dei provvedimenti che arrivano dopo anni. Una di queste riguarda l’ordine dei giornalisti. La legge che l’ha istituito è del 1963, oramai obsoleta, e non poteva immaginare a quali traguardi avrebbe portato la tecnologia, che ha avuto una grande accelerazione dopo l’allunaggio dell’Apollo 11con un equipaggio composto da Neil Amstrong, Edwin Aldrin e Michael Collins.

Un provvedimento che già all’atto della sua applicazione è apparso non idoneo – si ricordi Radio Biella – e più di una voce si era levata per sottolineare le sue lacune. Il punto di partenza per chiedere aggiornamenti più aderenti alla realtà quotidiana e alle trasformazioni in atto. Si ricordi la proposta di integrazione dell’articolo 34 presentata dal senatore Learco Saporito non presa in considerazione dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, nonché le sue decisioni extra legem, che hanno influito ad incrementare il numero degli iscritti all’albo e a consentire per la dilatazione della domanda irrisori compensi per le prestazioni professionali, nonostante l’esistenza della Carta di Firenze. In genere si corrispondono 2,5 euro per 885 caratteri, 6 euro per 5.150 battute e 9 se il pezzo è più lungo.

Ora il governo Renzi, il cui presidente non ha fatto mistero di non essere favorevole al suo mantenimento, ha messo mano alla riforma della legge 69/63, in particolare l’articolo 16, con non poche penalizzazioni e condizioni e lo ha fatto con la legge sull’editoria già approvata dalla Camera e ora all’esame del Senato. A Monte Citorio relatore del provvedimento è stato il “piddino” Roberto Ranzi, iscritto all’elenco pubblicisti. La legge una volta promulgata a farne le spese saranno il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, ridotto all’osso ed impossibilitato ad esercitare le sue funzioni, e i pubblicisti. Questi ultimi, oltre a continuare a contribuire per tenere in vita l’ordine senza nulla riceverne in cambio, potranno rappresentare la categoria solo se saranno titolari di una posizione previdenziale. In breve sintesi se iscritti all’Inpgi 2. Il contributivo non significa altro che magre pensioni mensili. Irrisorie si potrebbe definirle.

Una riforma con le sue luci e le molte ombre e con la volontà di Palazzo Chigi di non accettare emendamenti. Forse qualche correzione potrebbe esserci al Senato se non altro perché i contributi e le risorse toccano le competenze della Commissione Industria. E’ solo una remota ipotesi e entro il prossimo giugno tutto dovrebbe essere concluso per poi passare ai decreti attuativi. La legge in parola ha comunque dalla sua alcuni presidenti regionali, che hanno costituito una specie di cartello e non hanno lesinato considerazioni nei confronti dei pubblicisti. Per la storia in più di una occasione è stato cantato il loro De profundis, ma c’è sempre stata una Fenicia.

Una domanda si impone in considerazione dell’annuncio del governo di mettere mano alla riforma delle professioni. Riguarderebbe, come qualcuno sostiene, solo quelle tecniche.  Quali sorprese potrebbe riservarci? Ci sono certezze che l’Ordine dei giornalisti sarà conservato? I dubbi ci sono. Non si dimentichi la posizione del Movimento5Stelle e che l’ordine è una istituzione italiana e trova pochissimi omologhi nel mondo. C’è infine una ulteriore considerazione. Nel giornalismo con l’articolo 21 della Costituzione quanto pesa l’esercizio abusivo della professione? Poco e lo ha attesto anche un giudice, quello di Monza. Quindi tutti possono essere giornalisti. Scrivere per i giornali

La risposta la fornirà il tempo, ma, valutando quanto ha affermato l’attuale capo dell’esecutivo nel corso delle conferenze stampa del 2014 e del 2015, il mala tempora currunt cala a pennello.

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Cultura

Arezzo Fiere e Congressi: al via la ricca collezione autunno-inverno di eventi

Paolo Castiglia

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“Fino a fine febbraio 2025 Arezzo Fiere e Congressi osserverà ritmo altissimo, scandito da un calendario fitto di eventi tra tradizione e innovazione”. Lo spiega il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Ferrer Vannetti, che – dopo il grande successo di pubblico registrato con l’edizione autunnale di Passioni in Fiera e quella annuale di Agrietour – guiderà l’Ente Fieristico aretino attraverso la fitta serie di appuntamenti che chiuderà quest’anno 2024 e che darà inizio alla stagione 2025.

In questo novembre tanto spazio per i convegni professionali in ambito sanitario. Nel weekend del 15 e 16 novembre infatti si è svolto il Congresso Nazionale Scivac “Quando la decisione è più importante dell’incisione”, nel quale si è parlato di chirurgia attraverso un punto di vista innovativo, con interventi di numerosi speakers di alto livello. “Dal 26 al 29 novembre si svolgerà invece – spiega Vannetti – il 19esimo Forum Risk Management che si intitola ‘Verso un Nuovo Sistema Sanitario, Equo – Solidale – Sostenibile’, un evento che rappresenta da sempre un momento importante della programmazione fieristica aretina e che ospitiamo ogni anno con estremo piacere e con l’attenzione organizzativa che questo appuntamento merita”.

Organizzato da Gutenberg, promosso da Agenas con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e con il patrocinio dell’Istituto superiore di sanità e della Regione Toscana, il Forum ha infatti l’obiettivo di scrivere la road map della sanità del futuro con la presenza attiva di ministri e assessori alla sanità di moltissime regioni italiane. Tra novembre e dicembre Arezzo fiere e Congressi ospita poi diversi concorsi indetti da Estar, l’Ente di Supporto tecnico amministrativo regionale. Vannetti interviene poi per promuovere un evento nuovo, lo spazio giovani di dicembre, che vedrà l’evento Smart Future Academy in programma venerdì 6 del mese prossimo. “Per la prima volta – illustra appunto il Presidente – alla Fiera di Arezzo si terrà l’evento rivolto ai giovani, dagli studenti delle scuole medie e superiori fino ai diplomati, laureandi e laureati, ha come obiettivo quello di aiutarli a rispondere alla domanda ‘Cosa Vuoi Fare Da Grande’ che prevede attività cosiddette ispirazionali, con la partecipazione di autorevoli speaker e workshop e attività esperienziali di orientamento per realizzare il matching tra giovani, aziende ed enti di formazione”.

Altro appuntamento fondamentale prima della fine dell’anno, il 5 e 6 dicembre: Arezzo Fiere ospiterà la manifestazione dedicata ai protagonisti dell’oreficeria e gioielleria italiane organizzata da Ieg – Italian Exhibition Group. “Il Summit del Gioiello Italiano – approfondisce Vannetti – per questa quarta edizione amplia il suo format e nella prima giornata si svolgerà il vertice strategico dedicato ai protagonisti dell’oreficeria e della gioielleria italiane con il confronto tra gli stakeholder nazionali e territoriali per esplorare sfide e opportunità del comparto”, mentre nella seconda prenderà il via la parte dedicata all’orientamento e al matching tra giovani, aziende ed enti di formazione organizzato da Smart Future Academy.

Il Calendario 2025 si aprirà poi con la ventisettesima edizione del Salone veicoli da collezione in programma l’11 e 12 gennaio 2025. Nei diversi padiglioni e nelle aree esterne si potranno ammirare ma anche scambiare/acquistare auto e moto storiche, ricambi e accessori. Spazio anche all’editoria specializzata, all’automobilia e al modellismo.

L’1 e 2 Febbraio la Fiera ospiterà invece la prima edizione assoluta dell’Arezzo Mineral Show. Vasta esposizione di minerali da collezione, fossili, pietre lavorate e creazioni di gioielli con pietre naturali. Un’occasione unica per collezionisti, appassionati e curiosi per immergersi nel mondo dei minerali. Tornano poi protagonisti gli studenti con Campus – Salone Dello Studente in programma il 5 e 6 febbraio. Occasione unica per conoscere tutti i percorsi post-diploma esistenti e quelli che stanno per essere attivati, dai corsi di laurea delle università, delle accademie e degli Its agli istituti tecnici superiori post-diploma e professionalizzanti. Si potranno inoltre simulare i test di ammissione delle facoltà a numero chiuso, valutare le proprie soft skill e soprattutto confrontarsi con professionisti, professori e psicologi dell’orientamento per una scelta così importante fatta consapevolmente.

Il 15 e 16 febbraio il ritorno del grande Mercato Delle Pulci che prevede la partecipazione di oltre 600 espositori, tra svuota soffitte e svuota armadi, collezionisti, hobbisti e professionisti vintage, handmade, sbaracco negozi, antiquariato e collezionismo per due giornate all’insegna del riuso con ristoro, con spazio bimbi e relax.Chiude il mese di febbraio l’atteso e collaudato appuntamento con Esotika Pet Show. Il Salone nazionale degli animali esotici e da compagnia in programma il 22 e 23 febbraio con un ricco calendario di eventi, anche didattici, per ogni settore della manifestazione con la consueta mostra scambio animali da compagnia, fattorie didattiche e molto altro ancora.

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Società

Al Rotary Club la visita del Governatore Distrettuale Petro Belli

“Crescere insieme in amicizia e al servizio dei bisogni della società”

Paolo Castiglia

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“Il Rotary si nutre di impegno civile, progettualità e anche pragmatismo, ma il tutto assolutamente nel segno della convivialità e dell’amicizia”. E’ questo il messaggio, ma anche lo spirito, con cui il Rotary Club Arezzo ha vissuto la serata in cui si è celebrata la visita annuale del Governatore Distretto 2071, Pietro Belli.

Quindi ieri sera, martedì 5 ottobre, il Governatore nel suo saluto, ha condotto, di fronte ad una sala gremita da moltissimi soci del Club service aretino, un’analisi proprio del significato di essere rotariani, “sia nel Club ma soprattutto a servizio dei bisogni della società e del territorio”. Il presidente del Rotary Club Arezzo, Giovanni Linoli, ha ovviamente fatto gli onori di casa e coordinato la giornata, visto che l’incontro con il Governatore, come di consueto, non è stato limitato alla piacevole conviviale serale ma si è articolato in due fasi: nel pomeriggio una seduta di lavoro degli organismi direttivi del Club con il Governatore per mettere a punto progetti e tematiche da sviluppare nell’anno rotariano 2024-2025.

A tutto ciò ha fatto poi seguito la seduta plenaria serale, durante la quale è intervenuto in apertura il presidente del Rotary Club Arezzo Linoli che, oltre ad esprimere la soddisfazione per l’incontro con Belli, ha parlato anche dei valori e delle ragioni fondanti della rete Rotary sui nostri territori, “che impegna imprenditori, professionisti e manager a destinare una parte delle loro capacità creative a finalità di solidarietà e promozione sociale”. E la ruota rotariana congiunge sempre le persone: il tutto è testimoniato anche dall’ingresso nel Club di due nuovi soci: Giulia Marchetti e Roberto Perlini, “spillati” direttamente dal Governatore Belli.

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Società

Inner Wheel: la scelta della crescita a servizio della comunità

Ieri la visita della Governatrice Distrettuale ai due club service femminili

Paolo Castiglia

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“Quando persone che hanno a cuore il bene altrui uniscono, si rimboccano le maniche e partecipano attivamente a iniziative migliorative della loro comunità, prende forma una cosa meravigliosa che fa vivere un’esperienza indimenticabile a tutte le persone che ne sono partecipi”. Sono parole di Chiara Buccini, Governatrice del Distretto, Inner Wheel pronunciate nel corso della visita ufficiale ai due club service Inner Wheel di Arezzo, nella serata di ieri, 22 ottobre.

La Governatrice, dal curriculum Inner Wheel e professionale di grande spessore, nella sessione pomeridiana ha partecipato ai lavori dei due Club ed ha avuto un incontro ravvicinato con le socie presenti: le ha spronate a lavorare sulla consapevolezza, sul servizio, sulla formazione, sulla comunicazione e sulla crescita delle socie, in modo da facilitare l’ingresso di giovani donne.

La visita è proseguita con una conviviale presso l’hotel Etrusco a cui hanno partecipato numerosi ospiti: oltre a Chiara Buccini, Governatrice Distretto 209, erano presenti – accolte da un’ampia rappresentanza delle socie del due Club presenti alla serata – Elisabetta De Berardin Romano, Segretaria del Distretto, Laura Agnolucci Presidente Inner Wheel Club Arezzo, Luigina Bidini Presidente Club Arezzo Toscana Europea, Ione Marruchi Chairman all’espansione Distretto 209 e Anna Bacconi, Membro del Comitato all’espansione.

Dopo avere spiegato che l’appartenenza all’Inner Wheel “se attiva e non formale si rivela un buon indicatore del reale livello di impegno civico e di capitale sociale”, nel suo saluto la governatrice ha anche voluto sottolineare che “donare il proprio tempo e la propria energia agli altri è un modo fantastico per aiutare la propria comunità. Essere Innerine è un modo unico di pensare, di agire, di vivere”.

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