Società
Una professione ad alto rischio, mal retribuita, e i provvedimenti parlamentari
L’attenzione è quasi tutta concentrata su quanto sta accadendo nel mondo politico a seguito di scandali, arresti, incriminazioni, corruzione, trivelle, riforma costituzionale e referendum, nonché su pensioni e vitalizi erogati ai parlamentari per via delle proiezioni che fornisce l’Inps tramite il suo presidente.
di Gino Falleri
Il nostro sistema pensionistico sarebbe a rischio, ma si omette di riferire sui vari prelievi che nel tempo i governi hanno imposto ed impongono sull’ammontare dei contributi versati dai lavoratori e dai datori di lavoro. Una di queste è l’assistenza, che dovrebbe invece gravare sulla fiscalità generale. Comunque niente di sensazionale e tanto meno di inedito.
Da anni è il solito ritornello, nonostante siano state varate la riforma Dini, quella dello “scalone” e da ultimo la contestata Fornero. Sui privilegi è da ricordare un articolo a firma Primo Di Nicola dal titolo “Onorevole si dia un taglio” pubblicato nel 2007 su L’Espresso. Una situazione che si vorrebbe modificare, senza tenere conto dei diritti acquisiti sulla base di legittimi provvedimenti. Se la spesa per le pensioni è sempre più elevata è pure inarrestabile, vista l’alta tassazione cui i contribuenti sono sottoposti, la crescita del debito pubblico. Ha raggiunto quota 2.228 miliardi.
Se c’è tanta attenzione per corruzione, elezioni amministrative e riforma costituzionale, non sarebbe inopportuno porla anche su quanto sta accadendo, e non da oggi, nell’industria dell’informazione, che sta attraversando una crisi globale. Qualcuno l’ha definita un’era glaciale. In pochi anni i maggiori quotidiani nazionali hanno dimezzato la tiratura e quindi perdita di lettori. Poi ci sono le fusioni, concentrazioni, scalate ed uscite. L’attenzione dovrebbe anche essere posta sui diretti interessati, che quotidianamente rischiano in proprio per dare corpo al diritto di informare. Fare il giornalista, a parte i bassi compensi, è diventato oltremodo rischioso e sono i numeri ad attestarlo.
Nel corso delle recenti celebrazioni del World Press Freedom Day, la Giornata mondiale della libertà di stampa indetta dall’Unesco, è stato messo in risalto che la libertà di informare è ovunque sotto attacco. Sono 1410 i giornalisti uccisi nel pianeta, 2800 sono stati minacciati, 15 sono sotto scorta e 28 sono i cronisti italiani assassinati per le loro inchieste.
All’Unesco si è aggiunto il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. Ha con una raccomandazione indicato le linee guide che gli Stati dovrebbero seguire per il rispetto dell’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle sentenze della Corte di Strasburgo. Chiede inoltre l’adozione di misure a salvaguardia dei giornalisti come la prevenzione, la protezione e la lotta alle impunità. Il nostro Paese non è nelle prime posizioni nell’annuale graduatoria redatta da “Reporter sans frontières”. Naviga a metà classifica a causa delle intimidazioni da criminalità e politica, pressioni e violenze. Si parla pure di epurazioni ed insoluta è restata la richiesta di eliminare il carcere per i reati d’opinione.
Gli esempi non mancano. Il direttore del quotidiano turco di opposizione Cumhuriyet, Can Dundar, è stato condannato a 5 anni e 10 mesi di reclusione per spionaggio, minaccia alla sicurezza dello Stato e sostegno a gruppi terroristici. Si può continuare riferendo sulla difficile situazione in cui si dibattono i giornalisti egiziani e sulla condanna inflitta dai giudici di Ankara a Hikmet Cetinkaya e Ceyda Karan per delle vignette su Charlie Hedbo. Lo Stato di Israele ospita nelle sue prigioni 20 giornalisti palestinesi con varie accuse mentre in Columbia l’inviata de “el Mundo” è stata sequestrata. Da tutte le parti, meno nella virtuosa Finlandia, arresti, condanne e sparizioni come i grani di un rosario.
E’un momento difficile. Si potrebbe asserire, sempre con i dovuti distinguo, che gli Arcana imperii di antica memoria non sono una utopia o una costruzione machiavellica. Ritornano sotto forma diversa. La stampa con le sue inchieste porta alla luce situazioni non sempre cristalline, contesta il potere politico, stigmatizza i cambi di casacca, riferisce intrecci, collusioni ed abusi. Ogni comportamento è sotto i riflettori dell’informazione, che non fa sconti e questo può incidere sul consenso.
La libertà di informare non è l’unico problema che affligge il mondo giornalistico. Ce ne sono degli altri e non meno importanti. Sono riconducibili al nostro ordinamento. Il primo si riferisce alla stessa professione, che è regolata da una legge ultra cinquantenne e di conseguenza non prevede le nuove figure professionali, e propone inoltre un interrogativo: Ordine o Sindacato. Se prevalesse il secondo sarebbero giornalisti soltanto chi è titolare di un contratto, versa i contributi all’Inpgi, ed è il modello dell’Unione Europea.
Il secondo è l’equo compenso. Il convitato di pietra, un vulnus, nonostante la Carta di Firenze, che ha spinto alcuni Consigli dell’Ordine a sollecitare l’intervento dei consigli di disciplina. Infine la riforma del Consiglio nazionale e la posizione dei giornalisti pubblicisti, sia con flebili o grandi interessi ad essere presenti con i loro contributi nell’informazione cartacea e radiotelevisiva. Dei professionisti non adeguatamente apprezzati, quasi fossero persone non dotate, sebbene un grande del giornalismo d’altri tempi, Alberto Bergamini, li considerasse una aristocrazia.
Il discorso sui pubblicisti, a parte la circostanza che senza il loro apporto l’informazione sarebbe monca, dovrebbe essere allargato ai loro rappresentanti inseriti nelle varie istituzioni e ai loro contributi a difesa dei rappresentati. E se le scelte elettorali siano state positive. Senza omettere di segnalare che non sempre è agevole, sia per i patti leonini statutari che per l’esiguo numero di iscritti al sindacato, far valere ragioni ed esigenze.
La legge sull’editoria, già approvata dalla Camera e presto pure dal Senato, prevede una drastica riduzione dei consiglieri nazionali: non più di 36 e rapporto 2 a 1. La decisione ha trovato il favore della Fnsi ed il suo vertice ha affermato, nel corso dell’ultimo incontro organizzato da Pressing, che non si può tollerare che esista “il mestiere di consigliere”. La guida e gli interessi della professione devono essere attribuiti a coloro che quotidianamente la esercitano. Tutto bene, ma nel pieno rispetto della legge e non ad libitum. La citata legge affida inoltre al governo poteri delegati che riguardano le competenze del Consiglio e regole sul trattamento pensionistico. Nei decreti attuativi non sarebbe male inserire la responsabilità del consigliere.
Circolano pure delle voci da verificare se vere. La crisi occupazionale e i bassi compensi vengono attribuiti, in parte, al Consiglio nazionale che legifera senza averne il potere e alla commissione ricorsi per via del “diritto vivente”. Quasi tutti i ricorsi sottoposti al suo esame vedono vincenti i ricorrenti. C’è un detto latino che in taluni casi calza a pennello: vox populi, vox dei.
Cultura
Arezzo Fiere e Congressi: al via la ricca collezione autunno-inverno di eventi
“Fino a fine febbraio 2025 Arezzo Fiere e Congressi osserverà ritmo altissimo, scandito da un calendario fitto di eventi tra tradizione e innovazione”. Lo spiega il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Ferrer Vannetti, che – dopo il grande successo di pubblico registrato con l’edizione autunnale di Passioni in Fiera e quella annuale di Agrietour – guiderà l’Ente Fieristico aretino attraverso la fitta serie di appuntamenti che chiuderà quest’anno 2024 e che darà inizio alla stagione 2025.
In questo novembre tanto spazio per i convegni professionali in ambito sanitario. Nel weekend del 15 e 16 novembre infatti si è svolto il Congresso Nazionale Scivac “Quando la decisione è più importante dell’incisione”, nel quale si è parlato di chirurgia attraverso un punto di vista innovativo, con interventi di numerosi speakers di alto livello. “Dal 26 al 29 novembre si svolgerà invece – spiega Vannetti – il 19esimo Forum Risk Management che si intitola ‘Verso un Nuovo Sistema Sanitario, Equo – Solidale – Sostenibile’, un evento che rappresenta da sempre un momento importante della programmazione fieristica aretina e che ospitiamo ogni anno con estremo piacere e con l’attenzione organizzativa che questo appuntamento merita”.
Organizzato da Gutenberg, promosso da Agenas con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e con il patrocinio dell’Istituto superiore di sanità e della Regione Toscana, il Forum ha infatti l’obiettivo di scrivere la road map della sanità del futuro con la presenza attiva di ministri e assessori alla sanità di moltissime regioni italiane. Tra novembre e dicembre Arezzo fiere e Congressi ospita poi diversi concorsi indetti da Estar, l’Ente di Supporto tecnico amministrativo regionale. Vannetti interviene poi per promuovere un evento nuovo, lo spazio giovani di dicembre, che vedrà l’evento Smart Future Academy in programma venerdì 6 del mese prossimo. “Per la prima volta – illustra appunto il Presidente – alla Fiera di Arezzo si terrà l’evento rivolto ai giovani, dagli studenti delle scuole medie e superiori fino ai diplomati, laureandi e laureati, ha come obiettivo quello di aiutarli a rispondere alla domanda ‘Cosa Vuoi Fare Da Grande’ che prevede attività cosiddette ispirazionali, con la partecipazione di autorevoli speaker e workshop e attività esperienziali di orientamento per realizzare il matching tra giovani, aziende ed enti di formazione”.
Altro appuntamento fondamentale prima della fine dell’anno, il 5 e 6 dicembre: Arezzo Fiere ospiterà la manifestazione dedicata ai protagonisti dell’oreficeria e gioielleria italiane organizzata da Ieg – Italian Exhibition Group. “Il Summit del Gioiello Italiano – approfondisce Vannetti – per questa quarta edizione amplia il suo format e nella prima giornata si svolgerà il vertice strategico dedicato ai protagonisti dell’oreficeria e della gioielleria italiane con il confronto tra gli stakeholder nazionali e territoriali per esplorare sfide e opportunità del comparto”, mentre nella seconda prenderà il via la parte dedicata all’orientamento e al matching tra giovani, aziende ed enti di formazione organizzato da Smart Future Academy.
Il Calendario 2025 si aprirà poi con la ventisettesima edizione del Salone veicoli da collezione in programma l’11 e 12 gennaio 2025. Nei diversi padiglioni e nelle aree esterne si potranno ammirare ma anche scambiare/acquistare auto e moto storiche, ricambi e accessori. Spazio anche all’editoria specializzata, all’automobilia e al modellismo.
L’1 e 2 Febbraio la Fiera ospiterà invece la prima edizione assoluta dell’Arezzo Mineral Show. Vasta esposizione di minerali da collezione, fossili, pietre lavorate e creazioni di gioielli con pietre naturali. Un’occasione unica per collezionisti, appassionati e curiosi per immergersi nel mondo dei minerali. Tornano poi protagonisti gli studenti con Campus – Salone Dello Studente in programma il 5 e 6 febbraio. Occasione unica per conoscere tutti i percorsi post-diploma esistenti e quelli che stanno per essere attivati, dai corsi di laurea delle università, delle accademie e degli Its agli istituti tecnici superiori post-diploma e professionalizzanti. Si potranno inoltre simulare i test di ammissione delle facoltà a numero chiuso, valutare le proprie soft skill e soprattutto confrontarsi con professionisti, professori e psicologi dell’orientamento per una scelta così importante fatta consapevolmente.
Il 15 e 16 febbraio il ritorno del grande Mercato Delle Pulci che prevede la partecipazione di oltre 600 espositori, tra svuota soffitte e svuota armadi, collezionisti, hobbisti e professionisti vintage, handmade, sbaracco negozi, antiquariato e collezionismo per due giornate all’insegna del riuso con ristoro, con spazio bimbi e relax.Chiude il mese di febbraio l’atteso e collaudato appuntamento con Esotika Pet Show. Il Salone nazionale degli animali esotici e da compagnia in programma il 22 e 23 febbraio con un ricco calendario di eventi, anche didattici, per ogni settore della manifestazione con la consueta mostra scambio animali da compagnia, fattorie didattiche e molto altro ancora.
Società
Al Rotary Club la visita del Governatore Distrettuale Petro Belli
“Crescere insieme in amicizia e al servizio dei bisogni della società”
“Il Rotary si nutre di impegno civile, progettualità e anche pragmatismo, ma il tutto assolutamente nel segno della convivialità e dell’amicizia”. E’ questo il messaggio, ma anche lo spirito, con cui il Rotary Club Arezzo ha vissuto la serata in cui si è celebrata la visita annuale del Governatore Distretto 2071, Pietro Belli.
Quindi ieri sera, martedì 5 ottobre, il Governatore nel suo saluto, ha condotto, di fronte ad una sala gremita da moltissimi soci del Club service aretino, un’analisi proprio del significato di essere rotariani, “sia nel Club ma soprattutto a servizio dei bisogni della società e del territorio”. Il presidente del Rotary Club Arezzo, Giovanni Linoli, ha ovviamente fatto gli onori di casa e coordinato la giornata, visto che l’incontro con il Governatore, come di consueto, non è stato limitato alla piacevole conviviale serale ma si è articolato in due fasi: nel pomeriggio una seduta di lavoro degli organismi direttivi del Club con il Governatore per mettere a punto progetti e tematiche da sviluppare nell’anno rotariano 2024-2025.
A tutto ciò ha fatto poi seguito la seduta plenaria serale, durante la quale è intervenuto in apertura il presidente del Rotary Club Arezzo Linoli che, oltre ad esprimere la soddisfazione per l’incontro con Belli, ha parlato anche dei valori e delle ragioni fondanti della rete Rotary sui nostri territori, “che impegna imprenditori, professionisti e manager a destinare una parte delle loro capacità creative a finalità di solidarietà e promozione sociale”. E la ruota rotariana congiunge sempre le persone: il tutto è testimoniato anche dall’ingresso nel Club di due nuovi soci: Giulia Marchetti e Roberto Perlini, “spillati” direttamente dal Governatore Belli.
Società
Inner Wheel: la scelta della crescita a servizio della comunità
Ieri la visita della Governatrice Distrettuale ai due club service femminili
“Quando persone che hanno a cuore il bene altrui uniscono, si rimboccano le maniche e partecipano attivamente a iniziative migliorative della loro comunità, prende forma una cosa meravigliosa che fa vivere un’esperienza indimenticabile a tutte le persone che ne sono partecipi”. Sono parole di Chiara Buccini, Governatrice del Distretto, Inner Wheel pronunciate nel corso della visita ufficiale ai due club service Inner Wheel di Arezzo, nella serata di ieri, 22 ottobre.
La Governatrice, dal curriculum Inner Wheel e professionale di grande spessore, nella sessione pomeridiana ha partecipato ai lavori dei due Club ed ha avuto un incontro ravvicinato con le socie presenti: le ha spronate a lavorare sulla consapevolezza, sul servizio, sulla formazione, sulla comunicazione e sulla crescita delle socie, in modo da facilitare l’ingresso di giovani donne.
La visita è proseguita con una conviviale presso l’hotel Etrusco a cui hanno partecipato numerosi ospiti: oltre a Chiara Buccini, Governatrice Distretto 209, erano presenti – accolte da un’ampia rappresentanza delle socie del due Club presenti alla serata – Elisabetta De Berardin Romano, Segretaria del Distretto, Laura Agnolucci Presidente Inner Wheel Club Arezzo, Luigina Bidini Presidente Club Arezzo Toscana Europea, Ione Marruchi Chairman all’espansione Distretto 209 e Anna Bacconi, Membro del Comitato all’espansione.
Dopo avere spiegato che l’appartenenza all’Inner Wheel “se attiva e non formale si rivela un buon indicatore del reale livello di impegno civico e di capitale sociale”, nel suo saluto la governatrice ha anche voluto sottolineare che “donare il proprio tempo e la propria energia agli altri è un modo fantastico per aiutare la propria comunità. Essere Innerine è un modo unico di pensare, di agire, di vivere”.
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