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Religioni

Il silenzio di Francesco ad Auschwitzs

Daniele Sebastianelli

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Silenzio e preghiera. È il modo scelto da Papa Francesco per la visita al campo di concentramento di Auschwitzs e al campo di sterminio di Birkenau, durante la celebrazioni della GMG di Cracovia…

(Photo Marcin Mazur)

 Silenzio e preghiera. È il modo scelto da Papa Francesco per la visita al campo di concentramento di Auschwitzs e al campo di sterminio di Birkenau, durante la celebrazioni della GMG di Cracovia.

 

Come i suoi predecessori, Benedetto XVI e Giovanni Paolo II, Francesco ha voluto essere presente  nel luogo assurto a simbolo del male contro l’umanità, varcando da solo la soglia d’ingresso di Auschwitzs e oltrepassando il tristemente noto cancello sormontato dalla scritta Arbeit macht frei, il lavoro rende liberi.

 Scuro in volto, profondamente toccato, il Papa è salito sulla papamobile diretto al Blocco 11, il “blocco della morte”. Durante il tragitto Francesco è voluto scendere dalla macchina per rimanere diversi minuti su una panchina in totale silenzio, assorto in preghiera.

15 lunghi minuti in cui Francesco ha comunicato al mondo, con una forza dirompente, un messaggio di speranza, di pace, di perdono. Un silenzio orante, capace di riconciliare l’uomo con se stesso e con Dio, nel luogo dove Dio stesso era stato escluso e l’umanità orrendamente calpestata e umiliata.

 Di grande impatto emotivo l’incontro con 12 sopravvissuti del campo, accompagnati dal Primo Ministro polacco, Beata Szydlo. Francesco ha baciato e abbracciato teneramente ognuno di loro,  senza nascondere  la propria commozione, chinandosi verso di loro come un padre che vuole chinarsi sui suoi figli. Uno di loro, inaspettatamente, ha mostrato al Papa, evidentemente emozionato, le foto in bianco e nero della propria prigionia nel campo.

 Francesco si è poi diretto al “muro della morte” dove ha acceso una lampada commemorativa e ha sostato pochi istanti in preghiera, prima di dirigersi alla cella di San Massimiliano Kolbe, il francescano polacco che ha donato la vita per salvare un padre di famiglia destinato a morire nel “blocco della fame”. Quest’anno ricorre il 75° anniversario di martirio di San Massimiliano.

 Dopo aver lasciato un messaggio sul libro dedicato ai visitatori, Francesco è uscito da Auschwitzs per dirigersi al campo di sterminio di Birkenau.

 Il lungo tragitto che porta dall’ingresso al “Monumento delle Nazioni” segue le rotaie del treno che portava i detenuti direttamente alle camere a gas. Francesco lo ha percorso lentamente sulla papamobile, passando in mezzo alle baracche di legno, per la maggior parte distrutte. Un percorso della memoria, carico di significato, come se Francesco fosse entrato in una dimensione che appartiene al passato e, nel tragitto, avesse raccolto il dolore di quel luogo per portarlo a redenzione con un silenzio fatto di preghiera e speranza.

 Circa mille persone hanno atteso il Papa al “Monumento delle nazioni”. La lapide del monumento ricorda che in quel luogo di dolore sono state uccise 1 milione e mezzo di persone, per la maggior parte ebree. Francesco si è fermato davanti ogni singola lapide in memoria della nazionalità dei detenuti. Con il volto pietrificato, carico di compassione, come se su quel volto ci fosse tutta la sofferenza della storia del XX secolo, Francesco ha pregato, mentre dall’altoparlante venivano letti i nomi delle vittime, quasi a volerle commemorare una ad una. In questo momento solenne è stata cantata una preghiera in ebraico dal Rabbino capo della Polonia e recitato il salmo 129 (130) in ebraico da un sacerdote cattolico.

 Francesco, prima di lasciare Bikenau, ha incontrato  25 “Giusti tra le nazioni”, cioè coloro che hanno rischiato la propria vita per salvare gli ebrei durante la seconda guerra mondiale.

 

Religioni

Nominato il nuovo Rettore alla Pontificia Università della Santa Croce

Si tratta del rev. prof. Fernando Puig, attualmente Decano della Facoltà di Diritto Canonico
 

Daniele Sebastianelli

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Entrerà in carica l’1 ottobre 2024, con l’inizio dell’Anno accademico, il rev. prof. Fernando Puig come nuovo Rettore della Pontificia Università della Santa Croce di cui quest’anno ricorre il 40º anniversario della fondazione. Subentra al rev. prof. Luis Navarro che, dopo otto anni di mandato, in quella stessa data andrà in pensione, incorporato alla Santa Croce nel 1986.  

Il rev. Fernando Puig è nato a Terrassa, in Spagna, nel 1968, ed è sacerdote incardinato nella Prelatura della Santa Croce e Opus Dei dal 2004. Professore ordinario di Diritto dell’Organizzazione e del Governo della Chiesa presso la Facoltà di Diritto Canonico è Dottore di ricerca in Diritto privato presso l’Università di Barcellona e Università di Girona. Ha conseguito anche un dottorato in Diritto Canonico e in Teologia dogmatica ed è autore di numerosi contributi e articoli su riviste specializzate.

“La Comunità Accademica ringrazia il prof. Luis Navarro per gli anni di lavoro come Rettore al servizio della nostra Istituzione” si legge in una nota. Nel corso dei due mandati “si è avviato un processo di riforma dell’organizzazione interna, professionalizzando diverse procedure di lavoro; si sono attivate misure economiche e finanziarie per garantire la sostenibilità. Negli ultimi anni si è inoltre dato un ulteriore impulso alla ricerca, attraverso la creazione di progetti interdisciplinari e interuniversitari, che coinvolgono studiosi e ricercatori provenienti da Università di diversi Paesi”.  

Rev. Prof. Luis Navarro

Sotto la guida di Navarro, inoltre, “l’Università ha aderito ai progetti finalizzati a favorire la mobilità studentesca e tra i docenti, in linea con quanto richiesto dalla Costituzione Veritatis gaudium di Papa Francesco”.

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Attualità

Tutela dei Minori

Accordo di Collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce

Redazione Foritalynews

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Mercoledì 7 febbraio 2024, presso Casa Santa Marta, è stato firmato un Accordo di collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce, nella comune missione di prevenzione degli abusi e tutela dei minori e adulti vulnerabili propria della Chiesa universale.
 La firma è stata apposta dal Cardinale Seán O’Malley, OFM, in qualità di Presidente della Commissione, e dal rev. Luis Navarro quale Rettore Magnifico della Pontificia Università della Santa Croce.

 Il cardinale O’Malley ha spiegato come: “Questa intesa si inserisce nel tessuto di accordi di collaborazione che la Commissione firma con altre enti ecclesiali per portare avanti la sua missione, per cui siamo grati alla Santa Croce per la sua generosità in questo progetto”.

 Il Rettore della Santa Croce ha commentato: “siamo contenti di essere al servizio ad uno sforzo cruciale e comune all’interno della Chiesa e la Santa Croce vuole fare la sua parte”.

 Nello specifico, l’Università della Santa Croce potrà ospitare iniziative legate alla missione della PCTM (art. 2) oltre a favorire l’organizzazione di Seminari, Corsi di formazione sia per docenti, studenti e personale non docente, nonché attività di formazione permanente per il personale della Commissione o stage per i Dottorandi presso la stessa PCTM (art. 5).

 Le due Istituzioni prevedono di redigere annualmente una relazione sulle iniziative svolte, che potrà essere resa pubblica attraverso i rispettivi canali.
 
La collaborazione ha una validità triennale e potrà essere rinnovata.

Testo dell’Accordo

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Cultura

PREMIO “GIUSEPPE DE CARLI” 2023: IL 30 NOVEMBRE LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE

Tavola rotonda su “LA SPERANZA E I SUOI VOLTI” CON IL VESCOVO FISICHELLA, SANTIAGO SANZ E PIERO DOMINICI

Redazione Foritalynews

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Si svolgerà giovedì 30 novembre 2023, alle ore 15.30, la cerimonia di consegna della settima edizione del Premio “Giuseppe De Carli”, presso la Pontificia Università della Santa Croce (Aula Álvaro del Portillo), partner accademico dell’Associazione costituita per ricordare la figura del vaticanista della Rai, scomparso nel 2010.

L’annuncio e la premiazione dei vincitori, per le diverse sezioni proposte, saranno anticipate da una tavola rotonda sul tema “La Speranza e i suoi volti“.

Mentre nel mondo imperversano guerre in ogni latitudine, con migliaia di vittime accertate, in questa edizione del Premio De Carli vogliamo riflettere sui diversi volti della speranza, per allontanare il rischio della disperazione e cercare spiragli di rinascita anche laddove sembra impossibile che scaturisca – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione, il professore Giovanni Tridente. – Per questo ci avvarremo di un teologo esperto in escatologia e di un sociologo studioso della complessità, per concludere con uno sguardo proiettato al prossimo Giubileo del 2025, che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla speranza“.

Infatti, dopo i saluti del prof. Daniel Arasa, decano della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, e del Presidente Tridente, moderati da Alessandra Ferraro, giornalista Rai, interverranno il teologo Santiago Sanz, docente di Escatologia presso la Santa Croce Piero Dominici, docente di sociologia presso l’Università degli Studi di Perugia. Le riflessioni conclusive saranno affidate il al Vescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e coordinatore degli eventi del Giubileo 2025.

A seguire, l’annuncio dei vincitori di questa settima edizione e la premiazione dei migliori lavori delle tre sezioni: “Chiesa, guerra e pace”; “Narrare le migrazioni: storie, volti, speranze”; “La funzione delle tradizioni religiose in favore del dialogo, della pace e della libertà”, le ultime due bandite in collaborazione con il Comitato “Comunicazione e migranti” e con il Comitato “Giornalismo & Tradizioni religiose”.

I lavori di questa edizione 2023 del Premio De Carli – circa 40 – sono stati valutati da tre qualificate giurie composte, per quanto riguarda la prima sezione, da José María Ballestrer Esquivias, giornalista de El Debate;Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire; Paolo Conti, editorialista del Corriere della Sera;Fausto Gasparroni, giornalista dell’ANSA;Massimiliano Padula, docente Università Lateranense;Andrea Picardi, giornalista e manager della comunicazione; Carla Rossi Espagnet, docente Università della Santa Croce; e dalla giornalista Valentina Petrini.

Per maggiori informazioni sulle precedenti edizioni del Premio, si può visitare il sito web www.associazionedecarli.it o seguire gli account Facebook e Twitter dell’Associazione.


Per confermare la propria partecipazione scrivere a info@associazionedecarli.it

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