Attualità
Un NO trasversale alla maternità surrogata
Conferenza stampa di Provita Onlus con le senatrici di Forza Italia, NCD e PD
Brandi:” Un bambino non è un prodotto commerciale”
Un “NO” convinto, compatto ma soprattutto trasversale alla pratica dell’utero in affitto (o maternità surrogata, che dir si voglia) è emerso martedì 4 ottobre alla conferenza stampa indetta dall’associazione Provita Onlus nella sala Nassiriya del Senato della Repubblica, a Roma…
Un “NO” convinto, compatto ma soprattutto trasversale alla pratica dell’utero in affitto (o maternità surrogata, che dir si voglia) è emerso martedì 4 ottobre alla conferenza stampa indetta dall’associazione Provita Onlus nella sala Nassiriya del Senato della Repubblica, a Roma.
Davanti una platea di giornalisti, si sono alternati ai microfoni le senatrici Laura Bianconi (NCD), Maria Rizzotti (FI) e Donella Mattesini (PD), e sono intervenuti – oltre al presidente di Provita Onlus, Antonio Brandi – anche Monica Sargentini del Corriere della Sera e Marco Tarquinio, direttore di Avvenire.
UTERO IN AFFITTO, UN MERCATO IN CRESCITA
In Italia la maternità surrogata è vietata per legge. Nonostante questo “nel nostro Paese – ha affermato Brandi – agenzie straniere, che guadagnano milioni di dollari in questo modo, cercano in modo subdolo di promuovere la pratica dell’utero in affitto e di procacciarsi clienti italiani, disposti a pagare decine di migliaia di euro per acquistare un bambino, separandolo da sua madre. Queste agenzie – ha sottolineato – approfittandosi dell’inerzia dei magistrati e delle autorità, vengono in Italia in quanto essa rappresenta per loro un mercato in crescita”. Il mercato dei gameti, ha sottolineato con forza Brandi, rappresenta un bacino economico molto forte e appetibile, tale da ridurre “un bambino ad un semplice prodotto commerciale”.
Dello stesso avviso la senatrice Bianconi per la quale “dire che l’utero in affitto è un delitto contro l’umanità significa, oggi, andare contro lobby potentissime”. Anche Marco Tarquinio ha sottolineato come negli ultimi anni ci sia stato un incremento enorme intorno alla pratica dell’utero in affitto (si parla di una crescita del 1000% a livello mondiale) tanto – ha ricordato – che “l’unico mercato profittevole è quello del disumano”. Una strada che porta alla spersonalizzazione, alla disperazione, al non senso. “La strada della maternità surrogata – ha riflettuto Tarquinio – ci parla di donne senza volto. Porta all’annullamento della persona che soprattutto è madre. Chiediamoci – ha proseguito il direttore di Avvenire – quel bambino è figlio o no di quella donna? porta o no l’impianto vitale e generativo di quella donna?”. Purtroppo andiamo in una direzione, ha concluso il direttore, in cui “c’è un perverso intreccio tra il bancone del supermercato e quello del laboratorio”.
Per Monica Sargentini parlare di maternità surrogata significa difendere il diritto delle donne di poter scegliere di essere madri senza cedere ai ricatti del mercato. Partendo dalla sua esperienza personale – contattando un’agenzia estera e fingendo di voler accedere alla pratica dell’utero in affitto – ha concluso che “è una pratica profondamente lesiva anche dei diritti della donna perché la gestante non è libera di tenere il bambino ma è in balia dei committenti”. La “surrogata altruistica”, ha affermato la giornalista, “non esiste perché ovunque nel mondo c’è sempre un passaggio di denaro”.
LA NECESSITA’ DI UN DIBATTITO APERTO
Per dare risposte veramente umane ai desideri legittimi di genitorialità, ha precisato Tarquinio, va risolta la questione delle adozioni. “Oggi abbiamo un rapporto di un bambino da adottare ogni dieci coppie che ne fanno richiesta. Sembra ci sia un’ostilità verso le famiglie adottanti”. D’accordo anche la senatrice Mattesini, che ha auspicato un dibattito tra forze politiche del Paese perché “occorre mettere al centro del dibattito il tema della genitorialità” per approfondire il campo della “ricerca su sterilità e infertilità”, per “ricostruire ed aggiornale la legge 40” e soprattutto per “lavorare seriamente alla legge sulle adozioni”. Perché, ha affermato la senatrice, “occuparsi di padri, madri e figli, significa occuparsi del presente, non del futuro”.
Anche per la senatrice Bianconi la “legge 40 metteva argini alla maternità surrogata”, ma, ha affermato, “la magistratura l’ha fatta a pezzi”. Secondo la Bianconi, oggi, non c’è altra strada se non quella del dialogo franco e aperto su questo tema etico con tutte le parti politiche. “Oggi dobbiamo ritornare a parlare in parlamento con tutte le forze che vogliono ritrovare un filo conduttore. Va elaborata una nuova legislazione per ripensare le norme che facciano da argine. Vogliamo stimolare l’agenda politica europea perché questo tema sia stoppato”. Per questo, avverte, occorre essere “sentinelle attente” per evitare abusi e ingerenze.
IL RUOLO DEL GOVERNO
La richiesta che è emersa a gran voce è quella di avere garanzie precise su questo tema dal governo. La senatrice Rizzotti ha auspicato “un preciso impegno del governo” perché si faccia portavoce in tutte le sedi interne ed europee per difendere i diritti dell’uomo e del bambino.
Per questo Provita onlus insieme ad AGE, Generazione Voglio Vivere, Non Si Tocca la Famiglia, Comitato Articolo 26 e la Nuova Bussola Quotidiana ha promosso una petizione per chiedere al governo di contrastare sul piano nazionale ed internazionale ogni forma di legalizzazione della surrogazione di maternità; assicurare la corretta applicazione delle norme penali che vietano la pratica dell’utero in affitto e la commercializzazione di gameti, e di adottare ogni iniziativa utile a promuovere l’adozione di un’apposita convenzione internazionale per l’abolizione universale di questa pratica.
Durante la conferenza stampa, inoltre, è stato distribuito un DVD con un video-documentario dal titolo Breeders: donne di seconda categoria? con varie testimonianze di donne “vittime di questa barbara pratica” che verrà pubblicato sul sito ufficiale dell’associazione.
Attualità
Acquisti di moda? Si certo, ma online
Un numero sempre crescente di italiani predilige il web per acquisire capi e accessori
La Moda ha cambiato modo di far acquistare i propri capi: la tendenza per l’autunno 2024 è comprare online. Questo per diversi motivi, ma sempre più persone hanno dichiarato di “avere poco tempo”, affermando che “è molto più comodo stare sul divano e ordinare con il telefono tutto quello che serve”.
Un numero sempre crescente di italiani, infatti, predilige l’online per acquistare capi e accessori. Il 32 per cento dei consumatori sta pensando di investire in prodotti premium e più durevoli. Il casualwear si conferma lo stile che maggiormente caratterizzerà le tendenze complessive del 2024. Questi dati vengono da Stileo – motore di ricerca di moda attivo in Italia con oltre 7 milioni di visite al mese – che nel report annuale “Year in review” analizza il comportamento degli utenti di moda e le tendenze che caratterizzeranno l’ultima parte del 2024.
La comodità di fare shopping dal proprio computer o via smartphone è un’abitudine che gli italiani non hanno intenzione di abbandonare: più della metà degli intervistati (56 per cento) dichiara di preferire gli acquisti online, contro il 9 per cento che ha scelto i negozi fisici per acquistare scarpe, borse, accessori, ma soprattutto capi di abbigliamento di tutte le aziende scegliendo online anche misure, colori e taglie dei brand più richiesti tra cui Shein, Zara. Zalando e Asos.
Attualità
Tema Vita, mutua di Banca Tema: torna la campagna salute per consentire a tutti l’accesso alla cura
A quattro anni dal lancio della prima campagna salute di Tema Vita, la mutua di cui Banca Tema è socio sostenitore, non solo conferma l’iniziativa anche per il 2024, ma la amplia per rendere sempre più semplice a tutti coloro che ne abbiano bisogno, l’accesso alle cure. Esami di laboratorio, diagnostica, visite specialistiche, cure fisioterapiche e da quest’anno anche certificazioni per sport o altro, allargando inoltre il plafond cui possono accedere i figli minorenni dei soci. La campagna prevede rimborsi variabili tra il 40 e il 50% dell’importo.
Un quadro chiaro della situazione della sanità pubblica italiana emerge dall’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe, diffuso nei giorni scorsi, poco prima del G7 della sanità. Dal rapporto risulta che la spesa degli Italiani per sanità privata è aumentata del 10% nell’ultimo anno e che la spesa sanitaria italiana è molto più bassa dal 2012 al 2023 rispetto alla media Ue. La possibilità di fare prevenzione o controlli è, dunque, fondamentale.“In un simile scenario – sottolinea il presidente di Tema Vita Massimo Barbini – il rischio è che si creino disparità sociali nelle possibilità di accesso alla cura e alla prevenzione perché non tutti possono permettersi di pagare di tasca propria, tanto che dal rapporto Gimbe emerge che 4,5 milioni di persone in Italia, di fatto rinuncia alle cure. Con la nostra campagna intendiamo intervenire proprio per evitare sempre più che questo accada, anzi vogliamo semplificare l’accesso alle cure ed è per questo che abbiamo deciso che tutti devono poter accedere ai nostri sconti e rimborsi e chi non è ancora socio può diventarlo contestualmente, ad un costo veramente contenuto. Inoltre è possibile usufruire della prestazione medica sia in centri convenzionati che non, sia pubblici che privati.”
Nel dettaglio, la campagna che ha preso il via il 14 ottobre e sarà valida fino al 16 dicembre 2024, prevede che i soci che aderiranno, potranno usufruire di uno sconto variabile tra il 40 e il 50%: sarà del 40% se la domanda verrà presentata su modello cartaceo; lo sconto sarà invece del 50% se la domanda verrà presentata tramite l’accesso all’area riservata ai soci sul sito web www.temavita.it o sull’App TEMA Vita e tramite il canale BCC Mutuality Service. Nel caso poi di utilizzo di strutture o medici specialisti convenzionati, il risparmio per il Socio può arrivare fino al 60% grazie allo sconto praticato direttamente dalla struttura convenzionata.
Attualità
L’artista cubano Leoni Torres in concerto a Torvaianica
Domenica 13 Ottobre il Lungomare di Torvaianica, litorale a sud di Roma, risuona al ritmo della musica cubana. Appuntamento dalle ore 18.00 allo stabilimento balneare “Playa del Mar” per l’attesissimo concerto di Leoni Torres: una serata all’insegna della musica, del divertimento e della convivialità. Tappa italiana per il cantante, compositore e produttore musicale cubano che ha già fatto ballare in giro per l’Europa tutti gli amanti del mondo latino e della salsa.
Dagli esordi con i South Coastcon e il successo con i Charanga Habanera alla carriera da solista con sei album all’attivo e duetti con figure di spicco come Pablo Milanés, Descemer Bueno e Kelvis Ochoa, la produzione del compositore latino si contraddistingue per sonorità cubane con influenze pop e romantiche. Negli anni il suo successo ha valicato i confini nazionali conquistando il cuore di milioni di fan in tutto il mondo e ora arriva sul litorale romano.
Lo stabilimento “Playa del Mar”, da anni un vero punto di riferimento per tutto il mondo latino della Capitale – gestito dall’imprenditrice cubana Liriaudys Marti, membro del gruppo Terziario Donna Confcommercio Roma – farà da cornice ad uno show imperdibile, un assaggio della magia di Cuba con brani iconici e la potente presenza scenica di Leoni Torres.
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