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Religioni

“Solo l’amore crea”. Presentato a Roma il primo libro di Don Fabio Rosini

Daniele Sebastianelli

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Alla Pontificia Università Antonianum un libro sulle opere di misericordia spirituale

Si intitola Solo l’amore crea – prendendo in prestito la famosa frase pronunciata da San Massimiliano Kolbe prima di essere ucciso nel campo di concentramento di Auschwitz – il primo libro di don Fabio Rosini, Direttore del Servizio per le Vocazioni del Vicariato di Roma, biblista e noto predicatore in missione tra i giovani…

Alla Pontificia Università Antonianum un libro sulle opere di misericordia spirituale

Si intitola Solo l’amore crea – prendendo in prestito la famosa frase pronunciata da San Massimiliano Kolbe prima di essere ucciso nel campo di concentramento di Auschwitz – il primo libro di don Fabio Rosini, Direttore del Servizio per le Vocazioni del Vicariato di Roma, biblista e noto predicatore in missione tra i giovani. Presentato mercoledì 14 dicembre alla Pontificia Università Antonianum su iniziativa dell’Istituto Francescano di Spiritualità – che ha come propria caratteristica la riflessione sull’esperienza di fede cristiana – il volume affronta il tema delle opere di misericordia spirituale, dalla ricerca teologica alla predicazione. Oltre all’autore, all’incontro sono intervenuti i professori Alceo Grazioli e Roberto Pasolini, che hanno dialogato con lui e il moderatore prof. Luca Bianchi.

 Oggi, ha affermato don Rosini, “il cristianesimo è stato reso brutto dai cattivi cristiani che hanno riempito gli atti cristiani di bruttezza, comprese le opere di misericordia”. Questo è accaduto perché “se le opere non partono dalla preghiera sono vuote. Se non partono da Dio spesso portano al narcisismo e al culto del proprio io”.

 “Intossicati come siamo da luoghi comuni buonisti, da surrogati e caricature di sentimenti, non sappiamo più cosa sia veramente la misericordia. Troppo spesso la confondiamo con un generico sentimento di pietà, perdono o accoglienza in balìa dei nostri umori”. Ma la misericordia “è ben altra cosa. È un atto, un’opera, una sapienza, una cura, il frutto di una relazione con l’altro. Non sorge dall’uomo ma dalla relazione con Dio, è un’opera di Dio nell’uomo”.

 “Diciamoci la verità – ha chiesto provocatoriamente il relatore – tutti pensano che le opere di misericordia, quelle vere, siano quelle corporali, non quelle spirituali. Ma questo non è vero”. Le opere di misericordia corporali sono note a tutti: dar da mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, seppellire i morti, ecc. ma quelle spirituali?. “Il primo che ne parla è il poeta Lattanzio che visse nel terzo secolo e fu precettore del figlio dell’imperatore Costantino. Per capire la fede dei cristiani, Lattanzio ne mostra le opere. Passa dai fatti, dalla prassi, dalle opere compiute, alla comprensione della fede che le muove e le rende possibili”. Mostra la fede dei cristiani raccontando come si comportano i cristiani.

 Per questo, don Rosini insiste. “Perché le opere di misericordia corporali abbiano un senso devono essere elevate. Cioè vanno fatte con un cuore che ama”. “Se seppellisco un morto – fa notare – ma non prego per lui, sono solo un becchino”. Perché “una cosa è dar da mangiare ad un affamato, che è facile, un’altra è consolare un afflitto. Ci vuole spessore”.

 Per questo, ha confidato don Rosini alle oltre 200 persone che hanno riempito la Sala A dell’Università, “ho scritto questo libro davanti al Santissimo nella mia rettoria. Tante volte piangendo. Facendomi male. Lasciandomi inondare dalla tenerezza di Dio. Lasciandomi guidare su come si fa a spiegare un concetto. Ho voluto fare un viaggio da un contenuto al mio stesso cuore”.

 Perché come ebbe a dire san Massimiliano Kolbe prima di essere ucciso ad Auschwitz, «Solo l’amore crea!», “solo l’amore dà forma meravigliosa a tutto ciò che compiamo. Le nostre opere possono essere anche piccole, ma se nascono da Dio salvano il mondo, perché gli danno sapore”.

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Religioni

Nominato il nuovo Rettore alla Pontificia Università della Santa Croce

Si tratta del rev. prof. Fernando Puig, attualmente Decano della Facoltà di Diritto Canonico
 

Daniele Sebastianelli

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Entrerà in carica l’1 ottobre 2024, con l’inizio dell’Anno accademico, il rev. prof. Fernando Puig come nuovo Rettore della Pontificia Università della Santa Croce di cui quest’anno ricorre il 40º anniversario della fondazione. Subentra al rev. prof. Luis Navarro che, dopo otto anni di mandato, in quella stessa data andrà in pensione, incorporato alla Santa Croce nel 1986.  

Il rev. Fernando Puig è nato a Terrassa, in Spagna, nel 1968, ed è sacerdote incardinato nella Prelatura della Santa Croce e Opus Dei dal 2004. Professore ordinario di Diritto dell’Organizzazione e del Governo della Chiesa presso la Facoltà di Diritto Canonico è Dottore di ricerca in Diritto privato presso l’Università di Barcellona e Università di Girona. Ha conseguito anche un dottorato in Diritto Canonico e in Teologia dogmatica ed è autore di numerosi contributi e articoli su riviste specializzate.

“La Comunità Accademica ringrazia il prof. Luis Navarro per gli anni di lavoro come Rettore al servizio della nostra Istituzione” si legge in una nota. Nel corso dei due mandati “si è avviato un processo di riforma dell’organizzazione interna, professionalizzando diverse procedure di lavoro; si sono attivate misure economiche e finanziarie per garantire la sostenibilità. Negli ultimi anni si è inoltre dato un ulteriore impulso alla ricerca, attraverso la creazione di progetti interdisciplinari e interuniversitari, che coinvolgono studiosi e ricercatori provenienti da Università di diversi Paesi”.  

Rev. Prof. Luis Navarro

Sotto la guida di Navarro, inoltre, “l’Università ha aderito ai progetti finalizzati a favorire la mobilità studentesca e tra i docenti, in linea con quanto richiesto dalla Costituzione Veritatis gaudium di Papa Francesco”.

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Attualità

Tutela dei Minori

Accordo di Collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce

Redazione Foritalynews

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Mercoledì 7 febbraio 2024, presso Casa Santa Marta, è stato firmato un Accordo di collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce, nella comune missione di prevenzione degli abusi e tutela dei minori e adulti vulnerabili propria della Chiesa universale.
 La firma è stata apposta dal Cardinale Seán O’Malley, OFM, in qualità di Presidente della Commissione, e dal rev. Luis Navarro quale Rettore Magnifico della Pontificia Università della Santa Croce.

 Il cardinale O’Malley ha spiegato come: “Questa intesa si inserisce nel tessuto di accordi di collaborazione che la Commissione firma con altre enti ecclesiali per portare avanti la sua missione, per cui siamo grati alla Santa Croce per la sua generosità in questo progetto”.

 Il Rettore della Santa Croce ha commentato: “siamo contenti di essere al servizio ad uno sforzo cruciale e comune all’interno della Chiesa e la Santa Croce vuole fare la sua parte”.

 Nello specifico, l’Università della Santa Croce potrà ospitare iniziative legate alla missione della PCTM (art. 2) oltre a favorire l’organizzazione di Seminari, Corsi di formazione sia per docenti, studenti e personale non docente, nonché attività di formazione permanente per il personale della Commissione o stage per i Dottorandi presso la stessa PCTM (art. 5).

 Le due Istituzioni prevedono di redigere annualmente una relazione sulle iniziative svolte, che potrà essere resa pubblica attraverso i rispettivi canali.
 
La collaborazione ha una validità triennale e potrà essere rinnovata.

Testo dell’Accordo

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Cultura

PREMIO “GIUSEPPE DE CARLI” 2023: IL 30 NOVEMBRE LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE

Tavola rotonda su “LA SPERANZA E I SUOI VOLTI” CON IL VESCOVO FISICHELLA, SANTIAGO SANZ E PIERO DOMINICI

Redazione Foritalynews

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Si svolgerà giovedì 30 novembre 2023, alle ore 15.30, la cerimonia di consegna della settima edizione del Premio “Giuseppe De Carli”, presso la Pontificia Università della Santa Croce (Aula Álvaro del Portillo), partner accademico dell’Associazione costituita per ricordare la figura del vaticanista della Rai, scomparso nel 2010.

L’annuncio e la premiazione dei vincitori, per le diverse sezioni proposte, saranno anticipate da una tavola rotonda sul tema “La Speranza e i suoi volti“.

Mentre nel mondo imperversano guerre in ogni latitudine, con migliaia di vittime accertate, in questa edizione del Premio De Carli vogliamo riflettere sui diversi volti della speranza, per allontanare il rischio della disperazione e cercare spiragli di rinascita anche laddove sembra impossibile che scaturisca – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione, il professore Giovanni Tridente. – Per questo ci avvarremo di un teologo esperto in escatologia e di un sociologo studioso della complessità, per concludere con uno sguardo proiettato al prossimo Giubileo del 2025, che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla speranza“.

Infatti, dopo i saluti del prof. Daniel Arasa, decano della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, e del Presidente Tridente, moderati da Alessandra Ferraro, giornalista Rai, interverranno il teologo Santiago Sanz, docente di Escatologia presso la Santa Croce Piero Dominici, docente di sociologia presso l’Università degli Studi di Perugia. Le riflessioni conclusive saranno affidate il al Vescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e coordinatore degli eventi del Giubileo 2025.

A seguire, l’annuncio dei vincitori di questa settima edizione e la premiazione dei migliori lavori delle tre sezioni: “Chiesa, guerra e pace”; “Narrare le migrazioni: storie, volti, speranze”; “La funzione delle tradizioni religiose in favore del dialogo, della pace e della libertà”, le ultime due bandite in collaborazione con il Comitato “Comunicazione e migranti” e con il Comitato “Giornalismo & Tradizioni religiose”.

I lavori di questa edizione 2023 del Premio De Carli – circa 40 – sono stati valutati da tre qualificate giurie composte, per quanto riguarda la prima sezione, da José María Ballestrer Esquivias, giornalista de El Debate;Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire; Paolo Conti, editorialista del Corriere della Sera;Fausto Gasparroni, giornalista dell’ANSA;Massimiliano Padula, docente Università Lateranense;Andrea Picardi, giornalista e manager della comunicazione; Carla Rossi Espagnet, docente Università della Santa Croce; e dalla giornalista Valentina Petrini.

Per maggiori informazioni sulle precedenti edizioni del Premio, si può visitare il sito web www.associazionedecarli.it o seguire gli account Facebook e Twitter dell’Associazione.


Per confermare la propria partecipazione scrivere a info@associazionedecarli.it

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