Attualità
Oggi verrà lasciato morire Charlie. La barbarie è tra noi
Deciso per oggi, 30 giugno, il distacco del respiratore del piccolo degente
“Siamo stati abbandonati” è il grido disperato dei genitori di Charlie
Staccare la spina. È la spietata parola d’ordine dell’Alta Corte europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, che ratifica la decisione dell’Alta Corte inglese, che mette la parola fine alla vita del piccolo Charlie Gard, il bimbo di due mesi affetto da una grave patologia che lo costringe a vivere attaccato alle macchine al Great Ormond Street Hospital di Londra…
Staccare la spina. È la spietata parola d’ordine dell’Alta Corte europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo, che ratifica la decisione dell’Alta Corte inglese, che mette la parola fine alla vita del piccolo Charlie Gard, il bimbo di due mesi affetto da una grave patologia che lo costringe a vivere attaccato alle macchine al Great Ormond Street Hospital di Londra.
Dopo una lunga battaglia legale, la decisione che ha il sapore della beffa irridente e sarcastica che cozza in maniera impressionante con quella dicitura “diritti dell’uomo” che campeggia nel nome della Corte europea. Già, perché qui si tratta di delitti, semmai.
La decisione è motivata dal desiderio di non far proseguire al bambino una vita senza prospettive di miglioramento. Dunque, secondo la corte, una vita non degna di essere vissuta. Troppa sofferenza. Meglio la morte. E via il “problema”.
Una decisione che trasuda di politica fin nelle viscere e che dimostra la volontà intransigente di chi vuole imporre l’eutanasia a suon di sentenze vincolanti per gli Stati, senza tener conto della volontà contraria dei cittadini e, in questo caso, scippando letteralmente dalle mani dei genitori di Charlie il diritto di decidere per lui. Chris e Connie, il papà e la mamma, non hanno neanche il diritto di portare Charlie a casa per trascorrere le ultime ore di vita con lui. Permesso negato. Charlie deve morire in un freddo ospedale inglese.
“Noi e soprattutto Charlie siamo stati terribilmente abbandonati lungo tutto il processo”, sono state le parole trasmesse in video da Chris e Connie, che hanno ringraziato tutte le persone che hanno pregato e sostenuto la loro causa. “Abbiamo il cuore completamente spezzato – hanno scritto su facebook – Non ci è permesso di scegliere se nostro figlio vivrà”. Charlie ci lascerà “sapendo di essere stato amato da migliaia di persone”, hanno detto.
Il 30 giugno è la data fissata dalla corte. A dimostrazione che quando una decisione vuole essere presa davvero, i tempi sono brevissimi. Troppe le polemiche. Troppi i messaggi di solidarietà alla famiglia. Troppo il rumore mediatico che sta “disturbando” l’applicazione della sentenza. Meglio sbrigarsi e chiudere in fretta il caso. Anche la Pontificia Accademia per la Vita, ieri, per bocca dell’attuale presidente, mons. Paglia, ha ribadito che “che non si può mai porre in essere alcun gesto che metta fine intenzionalmente a un’esistenza umana compresa la sospensione della nutrizione e dell’idratazione”. Veglie di preghiere, manifestazioni, raccolte firme, petizioni all’ospedale, anche al primo ministro inglese Theresa May, non sono bastate a far cambiare la decisione. Questa sera alle 19.00, diverse sigle appartenenti al mondo pro-life cattolico si incontreranno in piazza San Pietro, sotto l’obelisco, per pregare il rosario per il piccolo Charlie e la sua famiglia. L’ultima testimonianza d’amore di chi vuole fargli sapere che è importante e non è solo.
E così un povero bimbo indifeso che chiedeva solo di essere amato un po’ di più perché più bisognoso, lascia questo mondo dove non ha trovato spazio. Paradossale, quando i nostri media, i social e i discorsi ufficiali di capi di stato e di governo sono strapieni fino alla noia di parole quali accoglienza, diritti, integrazione.
Oggi è la data fissata. Se non ci sarà un miracolo, Charlie morirà con atroci sofferenze. La “dolce morte” è solo una diabolica illusione. Charlie morirà per soffocamento, senza cibo né acqua.
L’Europa, culla del diritto e della civiltà ha tradito se stessa. La barbarie è tra noi.
Attualità
Acquisti di moda? Si certo, ma online
Un numero sempre crescente di italiani predilige il web per acquisire capi e accessori
La Moda ha cambiato modo di far acquistare i propri capi: la tendenza per l’autunno 2024 è comprare online. Questo per diversi motivi, ma sempre più persone hanno dichiarato di “avere poco tempo”, affermando che “è molto più comodo stare sul divano e ordinare con il telefono tutto quello che serve”.
Un numero sempre crescente di italiani, infatti, predilige l’online per acquistare capi e accessori. Il 32 per cento dei consumatori sta pensando di investire in prodotti premium e più durevoli. Il casualwear si conferma lo stile che maggiormente caratterizzerà le tendenze complessive del 2024. Questi dati vengono da Stileo – motore di ricerca di moda attivo in Italia con oltre 7 milioni di visite al mese – che nel report annuale “Year in review” analizza il comportamento degli utenti di moda e le tendenze che caratterizzeranno l’ultima parte del 2024.
La comodità di fare shopping dal proprio computer o via smartphone è un’abitudine che gli italiani non hanno intenzione di abbandonare: più della metà degli intervistati (56 per cento) dichiara di preferire gli acquisti online, contro il 9 per cento che ha scelto i negozi fisici per acquistare scarpe, borse, accessori, ma soprattutto capi di abbigliamento di tutte le aziende scegliendo online anche misure, colori e taglie dei brand più richiesti tra cui Shein, Zara. Zalando e Asos.
Attualità
Tema Vita, mutua di Banca Tema: torna la campagna salute per consentire a tutti l’accesso alla cura
A quattro anni dal lancio della prima campagna salute di Tema Vita, la mutua di cui Banca Tema è socio sostenitore, non solo conferma l’iniziativa anche per il 2024, ma la amplia per rendere sempre più semplice a tutti coloro che ne abbiano bisogno, l’accesso alle cure. Esami di laboratorio, diagnostica, visite specialistiche, cure fisioterapiche e da quest’anno anche certificazioni per sport o altro, allargando inoltre il plafond cui possono accedere i figli minorenni dei soci. La campagna prevede rimborsi variabili tra il 40 e il 50% dell’importo.
Un quadro chiaro della situazione della sanità pubblica italiana emerge dall’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe, diffuso nei giorni scorsi, poco prima del G7 della sanità. Dal rapporto risulta che la spesa degli Italiani per sanità privata è aumentata del 10% nell’ultimo anno e che la spesa sanitaria italiana è molto più bassa dal 2012 al 2023 rispetto alla media Ue. La possibilità di fare prevenzione o controlli è, dunque, fondamentale.“In un simile scenario – sottolinea il presidente di Tema Vita Massimo Barbini – il rischio è che si creino disparità sociali nelle possibilità di accesso alla cura e alla prevenzione perché non tutti possono permettersi di pagare di tasca propria, tanto che dal rapporto Gimbe emerge che 4,5 milioni di persone in Italia, di fatto rinuncia alle cure. Con la nostra campagna intendiamo intervenire proprio per evitare sempre più che questo accada, anzi vogliamo semplificare l’accesso alle cure ed è per questo che abbiamo deciso che tutti devono poter accedere ai nostri sconti e rimborsi e chi non è ancora socio può diventarlo contestualmente, ad un costo veramente contenuto. Inoltre è possibile usufruire della prestazione medica sia in centri convenzionati che non, sia pubblici che privati.”
Nel dettaglio, la campagna che ha preso il via il 14 ottobre e sarà valida fino al 16 dicembre 2024, prevede che i soci che aderiranno, potranno usufruire di uno sconto variabile tra il 40 e il 50%: sarà del 40% se la domanda verrà presentata su modello cartaceo; lo sconto sarà invece del 50% se la domanda verrà presentata tramite l’accesso all’area riservata ai soci sul sito web www.temavita.it o sull’App TEMA Vita e tramite il canale BCC Mutuality Service. Nel caso poi di utilizzo di strutture o medici specialisti convenzionati, il risparmio per il Socio può arrivare fino al 60% grazie allo sconto praticato direttamente dalla struttura convenzionata.
Attualità
L’artista cubano Leoni Torres in concerto a Torvaianica
Domenica 13 Ottobre il Lungomare di Torvaianica, litorale a sud di Roma, risuona al ritmo della musica cubana. Appuntamento dalle ore 18.00 allo stabilimento balneare “Playa del Mar” per l’attesissimo concerto di Leoni Torres: una serata all’insegna della musica, del divertimento e della convivialità. Tappa italiana per il cantante, compositore e produttore musicale cubano che ha già fatto ballare in giro per l’Europa tutti gli amanti del mondo latino e della salsa.
Dagli esordi con i South Coastcon e il successo con i Charanga Habanera alla carriera da solista con sei album all’attivo e duetti con figure di spicco come Pablo Milanés, Descemer Bueno e Kelvis Ochoa, la produzione del compositore latino si contraddistingue per sonorità cubane con influenze pop e romantiche. Negli anni il suo successo ha valicato i confini nazionali conquistando il cuore di milioni di fan in tutto il mondo e ora arriva sul litorale romano.
Lo stabilimento “Playa del Mar”, da anni un vero punto di riferimento per tutto il mondo latino della Capitale – gestito dall’imprenditrice cubana Liriaudys Marti, membro del gruppo Terziario Donna Confcommercio Roma – farà da cornice ad uno show imperdibile, un assaggio della magia di Cuba con brani iconici e la potente presenza scenica di Leoni Torres.
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