Società
Se la vittima diventa colpevole
Analisi della situazione e dei dati sul doloroso problema della violenza sulle donne e del femminicidio
La violenza sulle donne è un argomento complesso, definito da tre norme come tipologia di reato, la violenza di genere prevede tre fattispecie nel codice penale…
Analisi della situazione e dei dati sul doloroso problema della violenza sulle donne e del femminicidio
La violenza sulle donne è un argomento complesso, definito da tre norme come tipologia di reato, la violenza di genere prevede tre fattispecie nel codice penale: Atti persecutori (art. 612 bis del c.p., il cosiddetto stalking): sono atti continui, reiterati nel tempo, che rappresentano una condotta persecutoria nei confronti della vittima; maltrattamenti in famiglia (art. 572 del c.p.): anche qui, perché sussista il reato, la condotta deve essere reiterata, tale da determinare uno stato di mortificazione e ,subordinazione della vittima, che si traducano in un regime di tipo vessatorio. Quindi non solo violenza fisica, ma soprattutto psicologica con conseguenze altrettanto pesanti; la violenza sessuale (art. 609 bis del c.p.): va sottolineato come la norma sia cambiata rispetto a prima, ora rientrano sotto la nomenclatura di violenza sessuale sia gli atti di libidine sia lo stupro, ossia tutti gli atti di natura sessuale che la vittima è costretta o indotta a subire o a compiere prescindendo dal suo consenso. In tutte queste tre tipologie la spirale di violenza può arrivare fino all’omicidio.
È importante sottolineare, però, che il termine “femminicidio”, entrato nel lessico comune, non esiste come reato specifico. Con esso si vuole distinguere, dal comune omicidio, l’atto criminale estremo di un uomo su una donna come segno di supremazia, prevaricazione e possesso.
Nel 1999, dalle Nazioni Unite, venne istituita la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne con richiesta, agli Stati membri, di attuare tutta una serie di attività di sensibilizzazione sul tema. Inizialmente, in Italia questo suggerimento non venne adottato: solo dopo qualche anno ci si rese conto che la violenza di genere era un problema che non poteva essere sottovalutato, ed allora….. via con manifestazioni di ogni tipo tra parate, maratone tv, fiocchi rosa, scarpette rosse, tanto da esser diventato un argomento politico, questo in tutte le accezioni possibili. Furono abolite alcune leggi discriminatorie che alimentavano una certa prevaricazione dell’uomo sulla donna. Solo nel 2013, però, si è deciso di adottare una serie di disposizioni specifiche “in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere” attraverso la legge 119 di quell’anno. Una legge (questa) che ha definito ed approfondito tutta una serie di reati ed ha stabilito inasprimenti di pene, per cercare di prevenire comportamenti a scapito del sesso femminile.
I dati del 2017 parlano di diminuzione del numero di violenze. Secondo il Ministero dell’Interno, gli omicidi tra uomini e donne (84) 61 sono commessi nell’ambito famigliare. Di questi, i femminicidi propriamente detti sono 31. I maltrattamenti passano da 10.876 a 9.818. Numeri che dimostrano che, in qualche modo, l’adeguamento dell’impianto normativo ha sortito effetti positivi. Comunque, al novembre 2017 le donne uccise per mano di uomini violenti sono state 114 e i dati, presentati in Parlamento alla vigilia della giornata contro la violenza sulla donna, ce ne rivelano altri non meno inquietanti: se il totale degli omicidi è diminuito del 39% tra il 2011 ed il 2016, i soli ad essere aumentati sono quelli con vittime femminili, segnalando quella che, piaccia o no, il neologismo “femminicidio” ha assunto i contorni dell’emergenza nazionale.
Non ci deve trarre in inganno nemmeno il calo del 12% delle denunce per violenze sulle donne: non starebbe ad indicare tanto che sono diminuite, quanto l’aumento del senso di sfiducia delle vittime, ancora esposte al rischio di essere trasformate in colpevoli, sirene provocatrici, o addirittura consenzienti, ree in un mondo maschilista di essersela andata a cercare, risvegliando il sano istinto naturale dell’uomo. La donna che ha subito maltrattamenti non solo non sa di esserlo, ma pensa di essere la causa di tutto ciò che le sta succedendo. Nel momento della denuncia vive un conflitto notevole, e gli stereotipi sessisti che trova nel lungo percorso di querela-liberazione possono farle vivere un incubo: la donna oggetto di sopruso vista come vera responsabile dell’atto maschile violento. L’Italia, Paese dove la poesia celebrò la donna angelica, non è amico delle donne.
Senza educazione al rispetto delle donne; donne che negli anni si sono emancipate anche guadagnandosi, con fatica, ruoli di potere; donne che sono state costrette a cambiare anche solo per aiutare la famiglia con il loro contributo lavorativo; donne che non hanno la forza di rialzarsi dalla loro situazione; saremo condannati a un eterno narcisismo conflittuale ed all’assenza di valori solidali.
Concludendo, il fiorire di tutte queste associazioni prodonna non sembra abbia portato tanti vantaggi alla stessa quanto alla politica. Forse basterebbe iniziare, sui banchi di scuola, educare al rispetto delle persone e dei diritti delle donne a contrastare gli stereotipidi genere che sono alla base di una visione errata del ruolo di donne e uomini nella società.
Società
Inner Wheel: la scelta della crescita a servizio della comunità
Ieri la visita della Governatrice Distrettuale ai due club service femminili
“Quando persone che hanno a cuore il bene altrui uniscono, si rimboccano le maniche e partecipano attivamente a iniziative migliorative della loro comunità, prende forma una cosa meravigliosa che fa vivere un’esperienza indimenticabile a tutte le persone che ne sono partecipi”. Sono parole di Chiara Buccini, Governatrice del Distretto, Inner Wheel pronunciate nel corso della visita ufficiale ai due club service Inner Wheel di Arezzo, nella serata di ieri, 22 ottobre.
La Governatrice, dal curriculum Inner Wheel e professionale di grande spessore, nella sessione pomeridiana ha partecipato ai lavori dei due Club ed ha avuto un incontro ravvicinato con le socie presenti: le ha spronate a lavorare sulla consapevolezza, sul servizio, sulla formazione, sulla comunicazione e sulla crescita delle socie, in modo da facilitare l’ingresso di giovani donne.
La visita è proseguita con una conviviale presso l’hotel Etrusco a cui hanno partecipato numerosi ospiti: oltre a Chiara Buccini, Governatrice Distretto 209, erano presenti – accolte da un’ampia rappresentanza delle socie del due Club presenti alla serata – Elisabetta De Berardin Romano, Segretaria del Distretto, Laura Agnolucci Presidente Inner Wheel Club Arezzo, Luigina Bidini Presidente Club Arezzo Toscana Europea, Ione Marruchi Chairman all’espansione Distretto 209 e Anna Bacconi, Membro del Comitato all’espansione.
Dopo avere spiegato che l’appartenenza all’Inner Wheel “se attiva e non formale si rivela un buon indicatore del reale livello di impegno civico e di capitale sociale”, nel suo saluto la governatrice ha anche voluto sottolineare che “donare il proprio tempo e la propria energia agli altri è un modo fantastico per aiutare la propria comunità. Essere Innerine è un modo unico di pensare, di agire, di vivere”.
Società
La moda ama tornare: ecco gli evergreen
La moda ama tornare, e al pubblico piace quando lo fa. Alla fine, fa piacere notare che gli outfit che vedevamo principalmente nei film, serie TV o su vecchie fotografie, hanno di nuovo i loro 5 minuti sulle strade e sulle più grandi passerelle. Attualmente, il loro ritorno trionfale celebra gli anni ‘90, per cui chi ne ha la possibilità nell’armadio della mamma probabilmente troverà abiti o accessori in linea con le ultime tendenze.
Cosa cercare allora nel guardaroba della mamma, per rientrare nell’ideologia less waste, e al contempo nei trend attuali? Certamente una cosa è il foulard stile vecchio Hollywood. Quando Kendall Jenner si è presentata con il foulard in testa in stile di Audrey Hepburn o Brigitte Bardot all’ultimo Milan Fashion Week, ha ottenuto tutti i titoli delle riviste di moda online. La modella ha abbinato un completo bianco di jeans e tronchetti neri ad un foulard colorato di seta, allacciato sotto al collo. Questa fusione dello stile moderno con quello vecchio ha avuto talmente successo, che la stessa rivista Vogue lo ha promosso allacciato in stile navy sotto al collo oppure come fascia sui capelli.
Poi le scarpe con tacco basso: attualmente nei negozi sempre più spesso è possibile trovare le scarpe con tacco basso tipo kitten o quadrato, al posto delle décolleté con tacchi altissimi. È un altro trend che è tornato e che vale la pena trasferire nel proprio guardaroba – del resto questo tipo di scarpe non solo sono in voga, ma in più sono anche comodissime.
Chi è fortunata dall’armadio della mamma potrà scovare anche dei classici assoluti, che sono decisamente degli evergreen. Sono i jeans Levis 501 alzati all’altezza della vita, abbinati sia ai tacchi, che alle sneakers. Ok anche se non aderiscono perfettamente alle gambe – gli skinny attillati non vanno più di moda. Infine le borse con tracolla corta. È un accessorio che non vedevamo ormai da molto tempo, ma che di nuovo fa parte di quelli desiderati. Le borse in pelle con tracolla corta o solo con manici sono decisamente un must per la stagione in arrivo.
Attualità
L’artista cubano Leoni Torres in concerto a Torvaianica
Domenica 13 Ottobre il Lungomare di Torvaianica, litorale a sud di Roma, risuona al ritmo della musica cubana. Appuntamento dalle ore 18.00 allo stabilimento balneare “Playa del Mar” per l’attesissimo concerto di Leoni Torres: una serata all’insegna della musica, del divertimento e della convivialità. Tappa italiana per il cantante, compositore e produttore musicale cubano che ha già fatto ballare in giro per l’Europa tutti gli amanti del mondo latino e della salsa.
Dagli esordi con i South Coastcon e il successo con i Charanga Habanera alla carriera da solista con sei album all’attivo e duetti con figure di spicco come Pablo Milanés, Descemer Bueno e Kelvis Ochoa, la produzione del compositore latino si contraddistingue per sonorità cubane con influenze pop e romantiche. Negli anni il suo successo ha valicato i confini nazionali conquistando il cuore di milioni di fan in tutto il mondo e ora arriva sul litorale romano.
Lo stabilimento “Playa del Mar”, da anni un vero punto di riferimento per tutto il mondo latino della Capitale – gestito dall’imprenditrice cubana Liriaudys Marti, membro del gruppo Terziario Donna Confcommercio Roma – farà da cornice ad uno show imperdibile, un assaggio della magia di Cuba con brani iconici e la potente presenza scenica di Leoni Torres.
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