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Società

Gilet gialli, il Quarto Stato del XXI secolo?

Chiara Colangelo

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In Francia continua la mobilitazione. Tra le richieste del movimento anche le dimissioni di Macron

Inizia per caso, con un video in cui una donna, Jacline Moraoud, attacca direttamente il presidente francese Emmanuel Macron

In Francia continua la mobilitazione. Tra le richieste del movimento anche le dimissioni di Macron

Inizia per caso, con un video in cui una donna, Jacline Moraoud, attacca direttamente il presidente francese Emmanuel Macron. Pochi giorni prima il Governo vara un provvedimento per aumentare le tasse sui carburanti e sull’energia. Una decisione giustificata dall’Esecutivo per accompagnare il Paese nella transizione verso la green economy. Uno dei cavalli di battaglia di Macron, mal digerito da una parte dei francesi che negli ultimi due mesi è stata la protagonista indiscussa della piazza, da Parigi a Tolosa. Sabato 19 gennaio è stato il decimo giorno di protesta dal 17 novembre, quando per la prima volta in tutto il Paese sono scesi in strada oltre 300 mila manifestanti con indosso dei gilet gialli, quelli che per legge ogni automobilista è obbligato ad avere. Proprio i gilet sono diventati presto il simbolo di una protesta che continua a trascinarsi, non senza incidenti, tra decine di aggressioni contro i giornalisti, scontri con la polizia, flashmob, violenze e atti di vandalismo contro i palazzi del potere e i simboli della globalizzazione.

Un movimento destinato a sfaldarsi?

Secondo quanto riportato dal quotidiano francese Le Monde, su Facebook i diversi leader, che guidano il movimento, si sono dati appuntamento a Parigi e in altre dieci città per «una mobilitazione uguale a quella della settimana scorsa». Sul social network echeggiano le rivendicazioni. Il movimento, nato per dire no al rincaro dei carburanti e dell’energia, è arrivato a chiedere un referendum d’iniziativa popolare, la riduzione del numero dei parlamentari, un taglio ai privilegi e più trasparenza. A cambiare però non sono solo le richieste. Tra i gilet gialli – la maggioranza pacifica – c’è chi chiede di fermare le violenze che più volte hanno reso ostaggio la Capitale. In più di ottantamila hanno manifestato sabato 12 gennaio. Un numero più alto della settimana precedente, ma di molto inferiore a quello di novembre e dicembre.  «Ogni sabato è una scommessa», a dirlo è Massimo Nava editorialista del Corriere della Sera che da 18 anni vive a Parigi. E’ una scommessa non solo a causa delle violenze di una minoranza del movimento, ma anche per il numero di adesioni. Nelle ultime settimane infatti la partecipazione è andata via via scemando. Nonostante i facinorosi e l’assenza di un leader, in migliaia – soprattutto ragazze madri e lavoratori – che vivono nelle piccole città, nelle aree rurali e nelle periferie, continuano a indossare i gilet gialli per esprimere il loro malcontento e rendersi “visibili” agli occhi delle istituzioni. Se è vero che tutto ha avuto inizio per il rincaro dei carburanti, gli ultimi dati della Commissione europea svelano una costante riduzione del prezzo dei combustibili negli ultimi due anni in tutta l’eurozona, con un picco minimo alla fine di novembre, a riportarlo è il The Guardian.

Non si tratta allora di «una fiammata improvvisa. Le origini sono più lontane e si possono rintracciare nella crisi dei due principali partiti di massa», dice il giornalista. Una crisi già palpabile dieci anni fa alle elezioni tra Chirac e Sarkozy. Per Nava è in quel momento che l’elettorato ha iniziato a esprimere rabbia e malcontento, punendo (in parte) i partiti tradizionali a favore dell’estrema destra del Front National di Le Pen. Un primo sintomo che avrebbe dovuto mettere in guardia il Paese e che ha poi permesso a Emmanuel Macron, anche se solo al secondo turno, di vincere le ultime elezioni con il suo movimento “Republique en Marche”. «Questa mobilitazione non è però inquadrabile né nella estrema destra, né nell’estrema sinistra», afferma Nava. Non è ancora chiaro chi guidi davvero il movimento, ma «c’è sicuramente una regia che riesce a catalizzare la protesta – sottolinea il giornalista – e a cui non ha mai partecipato quella fetta di popolazione più povera o gli immigrati che vivono e lavorano stabilmente in Francia».

Nel frattempo i discorsi di Macron, che di fatto non intende cambiare rotta sulla fiscalità e le politiche sociali, non fermano i manifestanti. «Nonostante il divario di competitività con la Germania, la Francia resta un’economia solida», dice l’economista Francesco Saraceno, convinto che, nonostante i gilet gialli, il presidente francese non abbandonerà «la sua visione del mondo», che favorisce l’élite e alimenta la distanza tra la classe media e lo Stato. «Una visione anacronistica – continua – basata sulla convinzione che i sistemi economici si reggano sulle disuguaglianze e che è contraria a quella della maggioranza degli economisti». «Tutti concordano nel dire che le differenze sociali sono uno degli effetti del neoliberismo e del sistema globalizzato. Tali disuguaglianze, acuitesi dalla fine degli anni Settanta in poi nei Paesi occidentali, dall’Europa agli Stati Uniti, richiedono risposte che però la politica non ha ancora trovato», aggiunge.

Mentre avanzano i populismi e i sovranismi, in Francia come nel resto d’Europa la classe media sta perdendo via via fiducia nelle istituzioni, assume una posizione sempre più critica nei confronti dei partiti tradizionali, dei tecnocrati e delle banche. C’è dunque una fetta consistente di cittadini che oggi non si sente rappresentata e che «soffre». Per Saraceno la ricetta giusta sarebbe quella di rivedere il ruolo dei corpi intermedi, sindacati e partiti, gli stessi contro i quali la gran parte del movimento protesta. A farla da padrone, oltre le violenze, sono «la rabbia e la sofferenza», che secondo Roberto Biorcio, professore all’Università Bicocca di Milano, nascondono il bisogno dei cittadini di ottenere nuovi canali partecipativi. «Macron è un Re nudo che pur avendo per primo interpretato la rabbia nei confronti dei partiti – insiste Eric Jozsef, corrispondente in Italia per Libération – alla fine non è riuscito a rompere con la vecchia politica».

È laureata magistrale in Giurisprudenza alla “Sapienza” di Roma e giornalista praticante. Un motto: «il dovere di ogni giornalista è scrivere quello che vede» di Anna Politkovskaja

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Cultura

Arezzo Fiere e Congressi: al via la ricca collezione autunno-inverno di eventi

Paolo Castiglia

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“Fino a fine febbraio 2025 Arezzo Fiere e Congressi osserverà ritmo altissimo, scandito da un calendario fitto di eventi tra tradizione e innovazione”. Lo spiega il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Ferrer Vannetti, che – dopo il grande successo di pubblico registrato con l’edizione autunnale di Passioni in Fiera e quella annuale di Agrietour – guiderà l’Ente Fieristico aretino attraverso la fitta serie di appuntamenti che chiuderà quest’anno 2024 e che darà inizio alla stagione 2025.

In questo novembre tanto spazio per i convegni professionali in ambito sanitario. Nel weekend del 15 e 16 novembre infatti si è svolto il Congresso Nazionale Scivac “Quando la decisione è più importante dell’incisione”, nel quale si è parlato di chirurgia attraverso un punto di vista innovativo, con interventi di numerosi speakers di alto livello. “Dal 26 al 29 novembre si svolgerà invece – spiega Vannetti – il 19esimo Forum Risk Management che si intitola ‘Verso un Nuovo Sistema Sanitario, Equo – Solidale – Sostenibile’, un evento che rappresenta da sempre un momento importante della programmazione fieristica aretina e che ospitiamo ogni anno con estremo piacere e con l’attenzione organizzativa che questo appuntamento merita”.

Organizzato da Gutenberg, promosso da Agenas con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e con il patrocinio dell’Istituto superiore di sanità e della Regione Toscana, il Forum ha infatti l’obiettivo di scrivere la road map della sanità del futuro con la presenza attiva di ministri e assessori alla sanità di moltissime regioni italiane. Tra novembre e dicembre Arezzo fiere e Congressi ospita poi diversi concorsi indetti da Estar, l’Ente di Supporto tecnico amministrativo regionale. Vannetti interviene poi per promuovere un evento nuovo, lo spazio giovani di dicembre, che vedrà l’evento Smart Future Academy in programma venerdì 6 del mese prossimo. “Per la prima volta – illustra appunto il Presidente – alla Fiera di Arezzo si terrà l’evento rivolto ai giovani, dagli studenti delle scuole medie e superiori fino ai diplomati, laureandi e laureati, ha come obiettivo quello di aiutarli a rispondere alla domanda ‘Cosa Vuoi Fare Da Grande’ che prevede attività cosiddette ispirazionali, con la partecipazione di autorevoli speaker e workshop e attività esperienziali di orientamento per realizzare il matching tra giovani, aziende ed enti di formazione”.

Altro appuntamento fondamentale prima della fine dell’anno, il 5 e 6 dicembre: Arezzo Fiere ospiterà la manifestazione dedicata ai protagonisti dell’oreficeria e gioielleria italiane organizzata da Ieg – Italian Exhibition Group. “Il Summit del Gioiello Italiano – approfondisce Vannetti – per questa quarta edizione amplia il suo format e nella prima giornata si svolgerà il vertice strategico dedicato ai protagonisti dell’oreficeria e della gioielleria italiane con il confronto tra gli stakeholder nazionali e territoriali per esplorare sfide e opportunità del comparto”, mentre nella seconda prenderà il via la parte dedicata all’orientamento e al matching tra giovani, aziende ed enti di formazione organizzato da Smart Future Academy.

Il Calendario 2025 si aprirà poi con la ventisettesima edizione del Salone veicoli da collezione in programma l’11 e 12 gennaio 2025. Nei diversi padiglioni e nelle aree esterne si potranno ammirare ma anche scambiare/acquistare auto e moto storiche, ricambi e accessori. Spazio anche all’editoria specializzata, all’automobilia e al modellismo.

L’1 e 2 Febbraio la Fiera ospiterà invece la prima edizione assoluta dell’Arezzo Mineral Show. Vasta esposizione di minerali da collezione, fossili, pietre lavorate e creazioni di gioielli con pietre naturali. Un’occasione unica per collezionisti, appassionati e curiosi per immergersi nel mondo dei minerali. Tornano poi protagonisti gli studenti con Campus – Salone Dello Studente in programma il 5 e 6 febbraio. Occasione unica per conoscere tutti i percorsi post-diploma esistenti e quelli che stanno per essere attivati, dai corsi di laurea delle università, delle accademie e degli Its agli istituti tecnici superiori post-diploma e professionalizzanti. Si potranno inoltre simulare i test di ammissione delle facoltà a numero chiuso, valutare le proprie soft skill e soprattutto confrontarsi con professionisti, professori e psicologi dell’orientamento per una scelta così importante fatta consapevolmente.

Il 15 e 16 febbraio il ritorno del grande Mercato Delle Pulci che prevede la partecipazione di oltre 600 espositori, tra svuota soffitte e svuota armadi, collezionisti, hobbisti e professionisti vintage, handmade, sbaracco negozi, antiquariato e collezionismo per due giornate all’insegna del riuso con ristoro, con spazio bimbi e relax.Chiude il mese di febbraio l’atteso e collaudato appuntamento con Esotika Pet Show. Il Salone nazionale degli animali esotici e da compagnia in programma il 22 e 23 febbraio con un ricco calendario di eventi, anche didattici, per ogni settore della manifestazione con la consueta mostra scambio animali da compagnia, fattorie didattiche e molto altro ancora.

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Società

Al Rotary Club la visita del Governatore Distrettuale Petro Belli

“Crescere insieme in amicizia e al servizio dei bisogni della società”

Paolo Castiglia

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“Il Rotary si nutre di impegno civile, progettualità e anche pragmatismo, ma il tutto assolutamente nel segno della convivialità e dell’amicizia”. E’ questo il messaggio, ma anche lo spirito, con cui il Rotary Club Arezzo ha vissuto la serata in cui si è celebrata la visita annuale del Governatore Distretto 2071, Pietro Belli.

Quindi ieri sera, martedì 5 ottobre, il Governatore nel suo saluto, ha condotto, di fronte ad una sala gremita da moltissimi soci del Club service aretino, un’analisi proprio del significato di essere rotariani, “sia nel Club ma soprattutto a servizio dei bisogni della società e del territorio”. Il presidente del Rotary Club Arezzo, Giovanni Linoli, ha ovviamente fatto gli onori di casa e coordinato la giornata, visto che l’incontro con il Governatore, come di consueto, non è stato limitato alla piacevole conviviale serale ma si è articolato in due fasi: nel pomeriggio una seduta di lavoro degli organismi direttivi del Club con il Governatore per mettere a punto progetti e tematiche da sviluppare nell’anno rotariano 2024-2025.

A tutto ciò ha fatto poi seguito la seduta plenaria serale, durante la quale è intervenuto in apertura il presidente del Rotary Club Arezzo Linoli che, oltre ad esprimere la soddisfazione per l’incontro con Belli, ha parlato anche dei valori e delle ragioni fondanti della rete Rotary sui nostri territori, “che impegna imprenditori, professionisti e manager a destinare una parte delle loro capacità creative a finalità di solidarietà e promozione sociale”. E la ruota rotariana congiunge sempre le persone: il tutto è testimoniato anche dall’ingresso nel Club di due nuovi soci: Giulia Marchetti e Roberto Perlini, “spillati” direttamente dal Governatore Belli.

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Società

Inner Wheel: la scelta della crescita a servizio della comunità

Ieri la visita della Governatrice Distrettuale ai due club service femminili

Paolo Castiglia

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“Quando persone che hanno a cuore il bene altrui uniscono, si rimboccano le maniche e partecipano attivamente a iniziative migliorative della loro comunità, prende forma una cosa meravigliosa che fa vivere un’esperienza indimenticabile a tutte le persone che ne sono partecipi”. Sono parole di Chiara Buccini, Governatrice del Distretto, Inner Wheel pronunciate nel corso della visita ufficiale ai due club service Inner Wheel di Arezzo, nella serata di ieri, 22 ottobre.

La Governatrice, dal curriculum Inner Wheel e professionale di grande spessore, nella sessione pomeridiana ha partecipato ai lavori dei due Club ed ha avuto un incontro ravvicinato con le socie presenti: le ha spronate a lavorare sulla consapevolezza, sul servizio, sulla formazione, sulla comunicazione e sulla crescita delle socie, in modo da facilitare l’ingresso di giovani donne.

La visita è proseguita con una conviviale presso l’hotel Etrusco a cui hanno partecipato numerosi ospiti: oltre a Chiara Buccini, Governatrice Distretto 209, erano presenti – accolte da un’ampia rappresentanza delle socie del due Club presenti alla serata – Elisabetta De Berardin Romano, Segretaria del Distretto, Laura Agnolucci Presidente Inner Wheel Club Arezzo, Luigina Bidini Presidente Club Arezzo Toscana Europea, Ione Marruchi Chairman all’espansione Distretto 209 e Anna Bacconi, Membro del Comitato all’espansione.

Dopo avere spiegato che l’appartenenza all’Inner Wheel “se attiva e non formale si rivela un buon indicatore del reale livello di impegno civico e di capitale sociale”, nel suo saluto la governatrice ha anche voluto sottolineare che “donare il proprio tempo e la propria energia agli altri è un modo fantastico per aiutare la propria comunità. Essere Innerine è un modo unico di pensare, di agire, di vivere”.

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