Interviste
Natalia Travina, una storia di raffinata bellezza e volontà
Fashion designer e stilista nata e cresciuta nel sud della Russia, i primi modelli di Natalia Travina a cinque anni sono le sue bambole. Abiti luminosi, ariosi, come se fluttuassero
(Leggi l’articolo in inglese)
Ogni creazione con la propria storia, ancora infantile certo, ma dalla grande anima. Seduta sulle toppe con un ago, cercando di rendere i punti il più possibile puliti, Natali sogna. I genitori non condividono gli hobby della figlia e ritengono piuttosto che la facoltà di Giurisprudenza le avrebbe fornito le basi per un lavoro serio e ben pagato, rimuovendo gli occhiali color rosa dal suo viso e mitigando un carattere tumultuoso.
«Una volta, per punizione,» racconta Natalia «mia madre prese i preziosi abiti di seta che avevo realizzato per il gala della scuola superiore. Ma non sono caduta nella disperazione: nel giro di tre notti, io e la mia compagna di classe avevamo degli abiti nuovi fatti con il tessuto di tende di velluto color bordò. Una storia quasi come quella di Scarlet in Via col vento» sorridendo divertita.
Fortunatamente, nella vita della ragazza c’è un angelo custode, il nonno, amico e mentore. Adora la nipotina ed è proprio lui a chiamarla teneramente Natali. Di nobili origini, della famiglia Travin della provincia di Tvery, la sua rigida educazione, i preziosi consigli e l’immancabile sostegno giocano un ruolo fondamentale nella crescita umana e professionale della stilista russa. Conserva con orgoglio, in un album di famiglia, le prime fotografie della nipote apparse sui giornali, fermo nella convinzione che la ragazzina un giorno sarebbe diventata famosa illuminando, con le sue collezioni, le passerelle di tutto il mondo.
Ad appena dieci anni, decide di essere pronta a “creare”. È così che nasce il primo outfit di Natali: «Si prova un senso di grande felicità quando non devi ricercare te stessa, ma hai sempre saputo chi sei. Fare ciò che ami è un lusso che non è concesso a tutti. È la conquista di chi ha seguito il proprio sogno senza arretrare di un passo; di quanti non hanno imboccato il sentiero più facile, a volte cadendo, ma rialzandosi e continuando a camminare» continua Natalia Travina. E dietro quelle parole c’è un vissuto fatto di rose e spine.
In seguito, viene notata da un designer. La fede nel suo talento di autorevole trend setter ispira la giovane: la passione per il disegno e la creazione di capi di abbigliamento femminile si rafforzano, spingendola a studiare e diplomarsi al liceo artistico. Natali continua a sognare. Sogna che le sue collezioni vengano viste e apprezzate sulle passerelle internazionali più importanti e prestigiose. Il desiderio di crescere e migliorarsi, di riuscire a comprendere le sottigliezze dell’animo umano; un divorzio difficile alle spalle ritrovandosi a crescere un figlio da sola, la spingono tuttavia a un passo inaspettato. Accantonata la passione per la creazione di abiti, parte per Mosca dove, presso l’università della capitale, apprende le basi della psicologia. Sono anni sono difficili, ma non trascorrono invano.
Gli studi compiuti nella città russa si riveleranno, infatti, molto importanti nel processo creativo di Natalia Travina. Ogni abito su misura sarà il risultato del lavoro, non solo di una stilista ma anche di una psicologa, venendo idealmente abbinato al carattere della donna di ogni età, enfatizzandone i pregi e velandone i difetti: «La mia opinione sulla moda di oggi? Jeans e sneakers sono sicuramente comodi, ma nessuno ha cancellato la bellezza e la femminilità e niente tira su il morale di una donna come un vestito luminoso e tacchi alti.»
È il momento di riprendere in mano i propri sogni. Natali si reca nella soleggiata Sardegna, accarezzata dalle calde onde del Mediterraneo. Quell’isola favolosa non è stata scelta a caso. Studiandone la storia e la cultura quand’era studente, ritrova molto elementi in comune con il suo nativo Caucaso. La cordialità, l’ospitalità, il calore della gente del luogo le permettono di sentirsi a casa, più vicina al sogno di vivere in riva al mare. È proprio in Italia che, dopo una lunga pausa, Natalia Travina trae ispirazione per la sua prima collezione: abiti pieni di luce, fatti di una brezza leggera, che irradiano l’energia vitale della loro creatrice.
«Ancor prima della realizzazione del bozzetto,» sottolinea la stilista «esaminando i tessuti, toccandoli con mano, sono già follemente innamorata del possibile risultato futuro, e questo amore mi ispira. Tutti i modelli che creo sono come un pezzo della mia anima.»
Gli anni trascorsi in Italia sono fruttuosi per Natali: realizza trentasei mostre, due delle quali organizzate interamente con le proprie forze avvalendosi dell’aiuto di ricamatrici, artigiani, musicisti, artisti nell’ambito del progetto di scambio culturale fra i popoli slavi e di Sardegna. Lo splendido risultato di un duro lavoro sono il concorso di bellezza “La Dama Tropicana” nell’isola di Tenerife; la partecipazione alla fashion week “Mercedes Benz” di Mosca; l’apertura dell’associazione culturale “Mod&Arte International” in Sardegna.
In attesa di realizzare ancora il sogno della settimana della moda a Parigi, il vento mutevole degli eventi porta Natali a New York, dove tuttora si sta ulteriormente perfezionando, ricercando nuove ispirazioni per la realizzazione di progetti artistici originali. Indubbiamente, il suo “angelo custode” continuerà a guidarla sempre nella vita, ovunque si trovi.
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Interviste
ASSOLO di ANNA DARI, il suono potente della vita
Spettacolare, impetuosa, delirante. Tutta la potenza rigenerante della solitudine ripiegata in un ASSOLO. La creatività musicale e poetica di Anna Dari trasforma le tenebre in luce e riaccende la vita
Pianista per scelta, compositrice per caso, scrittrice per passione. La sensibile artista astigiana combatte il male oscuro della depressione con l’arma della propria musica e vince. Nel 2020 il primo premio al Concorso internazionale “Salvatore Quasimodo” sezione Musica al prestigioso CET di Mogol e nell’agosto 2021 pubblica Oltre la nebbia. Un progetto discografico nuovo, diverso, metaforico. Con un cambio di rotta e di stile rispetto ai primi dieci anni del suo comporre. L’album (edito da Blue Spiral Records) contiene sette gemme preziose, tra cui la raffinata e struggente ASSOLO che aveva dato il la iniziale.
Realizzato dallo studio ImagesLab di Asti, il video di ASSOLO rappresenta l’ultimo atto di un percorso interiore iniziato con la composizione del brano nell’estate 2017. Erano trascorsi due anni e mezzo di totale silenzio. Un periodo durante il quale Anna Dari aveva deciso di chiudere definitivamente il coperchio del suo pianoforte e della composizione pianistica. Ma il destino ribalta le carte in tavola e la pone in relazione con un’altra anima a lei affine. Travagliata, fragile, in cerca di un appiglio. La colpisce fortemente la storia, per la potente energia che quell’uomo era riuscito a sprigionare dal fondo del pozzo in cui si trovava. Straordinariamente capace di superare la sofferenza fisica dovuta a un grave incidente che aveva compromesso in modo significativo l’uso del piede e quindi della camminata. Ma il sogno, da appassionato runner, di partecipare alla maratona cui tanto anelava, lo spingono ad allenarsi sistematicamente. Senza cedere allo sconforto né alla paura dell’insuccesso o alla facile rinuncia. E così fu. Il trionfo della volontà e della sete di vivere sul dolore psicofisico invasivo. Pur nel profondo di un forte stato depressivo, anche Anna Dari sente la spinta emotiva ad alzarsi dal letto ed avvicinarsi nuovamente alla tastiera. Dopo due anni e mezzo di ferma compositiva, trasforma la storia di quell’uomo in musica. E nasce ASSOLO (disponibile al seguente link:
Il desiderio di realizzare un video del brano si è protratto nel tempo fino ad arrivare ad oggi e alla meravigliosa opportunità dell’aprile 2022. Paride Candelaresi, Assessore alla Cultura del Comune di Asti, insieme al Direttore del Teatro concedono l’autorizzazione ad effettuare le riprese all’interno del prezioso Alfieri.
«Girare le riprese del video “Assolo” all’interno di un meraviglioso teatro d’epoca è stata per me un’esperienza unica e irripetibile.» racconta Anna Dari «Mi trovavo faccia a faccia con quella compositrice che per quindici anni aveva agognato di portare la propria musica nel mondo, sognando i grandi teatri. Suonare nel silenzio dell’Alfieri, nudo, spogliato del pubblico, mi ha emozionato. Un’emozione resa ancor più vivida e potente dal ricordo che proprio in quel luogo speciale aveva avuto inizio la mia carriera. Una carriera – confesso – che avrebbe meritato di più. E ancora ci spero. Così come, attraverso quest’“Assolo”, nutro la speranza di poter lasciare ai miei figli un saluto, una traccia, forse eterna, chissà, di cui possano un giorno sentirsi orgogliosi».
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Interviste
FEELIN’ GOOD, L’ENTUSIASMANTE MOOD STYLE DI MATIL JOPLIN
Una carica di energia vitale, voglia di libertà e quel ritornello che ti fa ritrovare il sorriso. È disponibile su tutte le piattaforme digitali Feelin’ good (Golia Record), il nuovo singolo di Matil Joplin
In linea con la filosofia del think positive, marchio di fabbrica della giovane artista forlivese, è un brano che trasmette buoni sentimenti. Racconta dello stare bene con sé stessi e con gli altri, ed emana un profumo intenso di estate.
Feelin’ good (https://youtu.be/L9WmEw9n1hg) di Matil Joplin (pseudonimo di Matilde Montanari) è una canzone rivolta a tutte le età. Perché il mare, il sole e la sua energia sono elementi che irrompono nel cuore di ognuno portando gioia, felicità, benessere. Un incontenibile contagio di entusiasmo che si evince già dal primo ascolto, dove il mood irresistibile fa venire voglia di cantare e ballare. Un ritmo trascinante su di un testo che inneggia alla solarità e alla vita. Una voce soave e grintosa al tempo stesso, e il gioco è fatto.
«“Feelin’ good” è venuto fuori spontaneamente durate una giornata di metà maggio, in vista dell’estate che stiamo vivendo» dichiara Matilde Montanari. «È un pezzo che ho scritto in inglese perché mi riesce più facile esprimermi in lingua straniera. Come poi è già successo con “Picture of my Summer”, il mio primo inedito composto a soli dodici anni.»
In questo periodo difficile, tra guerra, pandemia e follia generale, l’urgenza di veicolare un messaggio positivo, in grado di trasmettere buoni sentimenti. Qualcosa che ci faccia sentire come in una spiaggia con tanti amici intorno e della buona musica. L’incontro fortuito di Matilde con i ragazzi dello Studio 85 di Rimini e da lì la scintilla compositiva. Paolo Campidelli ha curato la parte dell’arrangiamento, assieme a Lorenzo Vincenzi che ha contribuito con la linea di basso e qualche riff di chitarra. Leo Cavada è intervenuto nella creazione di melodia e topline, per poi lasciare la parte del mixaggio e del mastering a Luca Bandinelli.
«Con queste fantastiche persone ho collaborato per far uscire il mio nuovo singolo.» Feelin’ good, l’entusiasmante mood style di Matil Joplin.
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Interviste
WELCOME TO MY LIFE, IL ROCK RANDAGIO DI ANDREA SELLAROLI
Rock, con una chitarra pesante sotto che ti carica. Rock come modo di essere. Andrea Sellaroli canta Welcome to my life. Mettersi continuamente in gioco. Da un giorno all’altro, decidere di partire, cambiare città, cambiare vita. Randagio, il nostro l’ha fatto. Senza certezze sul futuro, seguendo ancora il suo istinto. Undici anni vissuti nelle colline del Chianti, una passione per il vino e per le donne, una chitarra scordata che continua a suggerirgli nuovi testi. Parte il ritmo della batteria, basso, cassa, rullante e nasce una canzone.
Welcome to my life è il nuovo singolo di Andrea Sellaroli. Schietto, rock, diretto. Racconta di un uomo che non si adegua, non si accontenta, rifiutando la banalità e la monotonia. In pace con sé stesso, capace di amare senza riserve chi gli conquista il cuore. Chi “potrà perdonarlo”, se un giorno sarà partito di nuovo “senza neanche salutare”? Un cantautore schivo, che preferisce esprimersi con i suoi pezzi.
E allora Welcome to my life, ed è già tempo di andare via. Il videoclip del brano, fuori su tutte le piattaforme digitali, è disponibile al seguente link: https://youtu.be/BHfkP25ReD4
Biografia
Dal Nord al Sud, con le partite di sabato. Sì, perché Andrea Sellaroli ha allenato per quasi vent’anni in serie A1 squadre di pallanuoto femminile. Ed eccolo ancora oggi, il sabato, a urlare nelle piscine di tutta Italia. Durante la settimana, corde vocali permettendo, in studio di registrazione. Nato il 10 aprile ‘72, ha suonato le tastiere nei Side One: portavano nei locali di Spezia e dintorni le cover di Zucchero, Liga, Vasco… Autodidatta, Andrea Sellaroli riesce a trovare accordi, scale, melodie, affidandosi esclusivamente all’orecchio. Scrive canzoni da sempre: registra le parti di basso, di batteria, di chitarra, degli archi e naturalmente di tastiera. Girata l’Italia in lungo e in largo, torna a vivere a La Spezia. Contatta nuovamente Max Marcolini (chitarrista, arrangiatore e produttore di Zucchero “Sugar” Fornaciari), con il quale aveva già collaborato in passato. Gli affida il compito di “mettere in bella” le sue idee realizzando un album. Otto brani che il nostro non vede l’ora di farci ascoltare, con il primo singolo estratto dal titolo “Welcome to my life”. Rock, con una chitarra pesante sotto che ti carica. Rock come modo di essere. Mettersi continuamente in gioco. Da un giorno all’altro, decidere di partire, cambiare città, cambiare vita. Andrea Sellaroli l’ha fatto, senza certezze sul futuro, seguendo ancora il suo istinto. E, per fortuna, gli è sempre andata bene.
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