Tempolibero
Le mille e una danza
Danze orientali e fusion in scena al Nuovo Teatro san Paolo di Roma
Venerdì 16 settembre ore 21:00, in scena al Nuovo Teatro san Paolo di Roma “Le Mille e una Danza”, spettacolo di danze orientali e fusion. Una performance ideata e presentata da Teresa di Sario e il gruppo di danze orientali “Al Farashat”. Prevista la partecipazione straordinaria della danzatrice e coreografa Rasha Neveen e le Negum & Abigail Narciso. Libero ingresso.
(info: fb Teresa Di Sario Danze Orientali – www.danzeorientali.net)
Teresa Di Sario MAESTRA – TECNICO FEDERALE DI DANZE ORIENTALI
Dal sito http://www.danzeorientali.net
La DANZA ORIENTALE, più comunemente conosciuta in Occidente come DANZA DEL VENTRE, negli ultimi anni si è fortunatamente spogliata di molti dei pregiudizi che l’ hanno accompagnata in passato, e si è riappropriata del suo significato più profondo, ovvero di una danza che agisce a livello MENTALE, EMOTIVO, SPIRITUALE, oltre che FISICO.
La DANZA ORIENTALE, infatti, favorisce la pace interiore, stimola la concentrazione e la consapevolezza di sé, trasforma le emozioni conferendo alla donna FEMMINILITA’, BELLEZZA, FIDUCIA e SICUREZZA IN SE STESSA.
A tutto ciò si aggiunge un rinnovato benessere a livello fisico in quanto questa danza stimola e riequilibra gli organi riproduttivi, favorisce la circolazione e una migliore ossigenazione dei polmoni attraverso una respirazione ritmica, promuove maggiore elasticità e flessibilità, rende le forme del corpo più femminili, allevia le tensioni alla nuca e alle spalle.
La DANZA ORIENTALE è aperta a TUTTE LE DONNE, indipendentemente dalla conformazione fisica e dall’età, proprio perché essa è una DANZA DEL FEMMINILE.
Alla corte del principe di Birkasha arrivò una danzatrice con i suoi musicisti. E fu ammessa a corte e danzò alla presenza del principe, accompagnata dalla musica del liuto e del flauto e della cetra.
Eseguì la danza delle fiamme, e la danza delle lance e delle spade; la danza delle stelle e la danza dello spazio. Poi fu la volta della danza dei fiori nel vento. Si fermò infine davanti al trono del principe e si piegò dinanzi a lui in un inchino.
E il principe le ordinò di avvicinarsi, e le disse:”Bella fanciulla, figlia di grazia e diletto, da dove viene la tua arte? E come domini gli elementi dei tuoi ritmi e delle tue armonie?”
E la danzatrice s’inchinò di nuovo davanti al principe e rispose:”Potente e graziosa maestà, non so dare risposta a ciò che chiedi. Solo questo so: l’anima del filosofo dimora nella sua testa, l’anima del poeta nel suo cuore; l’anima del cantante è nella gola, ma l’anima della danzatrice dimora in tutto il suo corpo” – Kahil Gibran
Attualità
Sicilia vacanti Il primo album di Alessandro D’Andrea Calandra
S’intitola “Sicilia vacanti” il primo album dell’agrigentino Alessandro D’Andrea Calandra che con questo lp si affaccia nel modo discografico italiano. Lo fa con un disco scritto in dialetto, dando libero sfogo allo stile musicale che meglio definisce la sua terra natia. Un genere ethno-folk che risente della tradizione culturale siciliana, affondando le radici in un passato remoto fatto di storie da raccontare.
Storie vissute, ascoltate e che, nelle tracce di “Sicilia vacanti”, diventano quadri cangianti dai colori speziati, spargendo profumi antichi. Pregni di sapori atti a contraddistinguere un’epoca. Storie di immigrazione, di viaggi, di coraggio, di persone che affrontano disavventure ritrovando la loro terra o combattendo per essa.
I brani del nuovo album di Alessandro D’Andrea Calandra danno voce alle persone che nella sua Sicilia hanno vissuto e lottato in questi frangenti musicali. “Sicilia vacanti”; “Èuno”; “L’Isola di Allah”; “Danza saracina chista sira!”; “Federicu (gioia di lu munnu)”; “L’avemooh hoonkya dance”; “Cumpagna Luna”; “Cori fa’ la vovò”; “Si ‘u munnu fussi amuri”; “Cugliemuli sti spichi!” sono la tracklist di un “progetto d’amore”.
Le parole intersecano una musica soave ed etnica, capace di far viaggiare la mente dell’ascoltatore in quei meandri storici. Ci si addentra negli orizzonti dispersi di un passato lontano. Palermo, Agrigento, l’impero bizantino, i Saraceni. Immagini storiche che descrivono un mosaico di suoni pronto ad ergersi difronte a noi mostrando la realtà di un popolo caparbio. Un popolo fiero che ha messo le sue radici in quel tempo e che in quelle immagini rivede sé stesso.
Alessandro D’Andrea Calandra pubblica “Sicilia vacanti”. Un disco inedito fatto di canzoni che, prese nel loro insieme, diventano le splendide figure di unico quadro dipinto a mano dall’artista.
Società
Allestimenti con i palloncini: professione creare felicità
Due artigiane dell’arte scelgono la missione di portare gioia nelle feste milanesi
Allestimenti con i palloncini. Quindi lavorare sulla gioia, su feste e festeggiamenti, facendo spuntare spesso un sorriso o una risata convinta sul viso di un bambino. E’ la missione professionale e umana che hanno scelto Valeria Cacciato Insilla e Donatella Spadafora che, insieme, hanno realizzato un potentissimo connubio tra Sicilia (la prima) e Calabria (la seconda) che, innestato nell’efficientismo milanese, le ha portate a poter produrre eventi “magici”, riuscendo a dare spazio professionale alla loro vocazione artigianale e artistica.
“Tra noi – spiegano le due creatrici di felicità – si è instaurato subito un grande feeling e, scoprendo vicendevolmente la nostra creatività, abbiamo deciso di unire le nostre forze per realizzare il grande sogno che ci accomunava: utilizzare la nostra creatività per rendere felici gli altri”. “È stato così – approfondiscono Valeria e Donatella – che abbiamo deciso di seguire dei corsi e specializzarci professionalmente negli allestimenti con i palloncini: abbiamo fatto un percorso di studio che ci ha portato a crescere manualmente e professionalmente, arrivando a creare composizioni artigiane personalizzate al massimo”.
“Rendere magici – concludono – attraverso le nostre creazioni, i momenti speciali e più importanti dei nostri clienti è divenuto ben presto non solo il nostro lavoro, ma anche la nostra missione”.
Cultura
“T’aggio voluto bene”
il nuovo singolo del producer endly in collaborazione con la cantante napo-nigeriana STE
“T’aggio voluto bene” è il nuovo singolo targato endly che torna sulla scena dopo aver prodotto molti brani dell’ultimo album di Clementino e altri artisti del calibro di RNLA, dell’ucraino Achex e della band TheRivati.
Il brano condiviso con la promessa della musica partenopea STE. La ventiseienne artista napoletana, nata a Lagos in Nigeria, cresciuta con una madre single e con l’affetto di una seconda famiglia di Napoli, incomincia a far parlare di sé grazie alla sua voce dall’anima soul.
“T’aggio voluto bene” è una “classica” canzone che parla di amore, ma non dell’amore idilliaco delle favole. STE canta, e pone l’accento, sull’amore illusorio, quello che lascia solo dolore e delusione.
La sua voce si sposa perfettamente con la produzione di Endly, creando un brano ricco di sentimento e sofferenza ma coinvolgente perché rimane impresso nella mente dell’ascoltatore per la sensibilità del testo e per il sound originale.
“A volte nel cuore piove ma in questo caso è pioggia che pulisce e nutre. In “T’aggio vuluto bene” – ci racconta STE – il cuore urla le frustrazioni di un’amore finito, un’amore illusorio che ancora aspetta. Perché è facile convincere la mente ma il cuore resta cieco, resta speranzoso fino alla realizzazione che ha amato e che continuerà ad amare per andare avanti nella vita: perché alla fine anche dietro le nuvole c’è il sole.” “Fino ad oggi con la pubblicazione dei miei inediti continuo a raccontare i vari aspetti della mia vita e del mio carattere. Ma tutto ciò – conclude STE – non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di tutte le persone che hanno fatto parte della mia vita”.
Social net:
endly: www.instagram.com/endly.space
Ste: https://www.instagram.com/oj_ste/
Credits:
Missato e masterizzato da Nello Gaudiello presso Drahte studio
Progetto grafico Max Castelli
Prodotto da endly
Edizioni Fumo
Etichetta : endly & STE
www.hungrypromotion.it tel. 3395840777
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