Religioni
Vincere la “globalizzazione dell’indifferenza” con la carità
Papa Francesco indica il cambiamento del cuore, la conversione, come principio per l’apertura agli altri
di Daniele Sebastianelli
Papa Francesco indica il cambiamento del cuore, la conversione, come principio per l’apertura agli altri
di Daniele Sebastianelli
«Globalizzazione dell’indifferenza». È questa l’espressione usata da Papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima 2015, dal tema “Rinfrancate i vostri cuori” (Gc 5, 8), presentato il 27 gennaio nella Sala Stampa della Santa Sede. Si tratta di quell’atteggiamento umano, quell’«attitudine egoistica» che ci fa chiudere il cuore verso i bisogni degli altri. «Mentre io sto relativamente bene e comodo – afferma il pontefice – mi dimentico di quelli che non stanno bene». Un’indifferenza che «è una reale tentazione anche per noi cristiani» perché «ha preso oggi una dimensione mondiale» e diventa quindi «una delle sfide più urgenti» da affrontare.
La risposta, secondo Francesco, si trova nella carità. Esercitata e vissuta a tre livelli: dalla Chiesa, dalle parrocchie e comunità e dai singoli fedeli.
La Chiesa testimone. Dio non è indifferente al mondo, ha ricordato Francesco, «ma lo ama fino a dare il suo Figlio per la salvezza di ogni uomo». Per questo «la carità di Dio, che rompe quella mortale chiusura in se stessi che è l’indifferenza, ci viene offerta dalla Chiesa con il suo insegnamento e, soprattutto, con la sua testimonianza». La Chiesa infatti è «comunione dei santi» dove «nessuno possiede solo per sé, ma quanto ha è per tutti».
Le parrocchie, isole di misericordia. «Quanto desidero che i luoghi in cui si manifesta la Chiesa, le nostre parrocchie e le nostre comunità in particolare, diventino delle isole di misericordia in mezzo al mare dell’indifferenza!». L’auspicio del Papa si fa appello accorato alla comunità cristiana. L’amore fraterno va testimoniato perché la Chiesa è missionaria e «ogni comunità cristiana è chiamata a varcare la soglia che la pone in relazione con la società che la circonda, con i poveri e i lontani». «Quanto abbiamo ricevuto – ricorda Francesco – lo abbiamo ricevuto anche per loro».
Quaresima come percorso di formazione del cuore. L’impegno personale dei fedeli, durante la Quaresima, si esprime nella preghiera, nei gesti concreti di carità e soprattutto nella conversione. «Vorrei chiedere a tutti di vivere questo tempo di Quaresima come un percorso di formazione del cuore» ha chiesto Francesco. «Avere un cuore misericordioso non significa avere un cuore debole. Chi vuole essere misericordioso ha bisogno di un cuore forte, saldo, chiuso al tentatore, ma aperto a Dio. Un cuore che si lasci compenetrare dallo Spirito e portare sulle strade dell’amore che conducono ai fratelli e alle sorelle. In fondo, un cuore povero, che conosce cioè le proprie povertà e si spende per l’altro».
Segni concreti del Santo Padre. Alla conferenza stampa di presentazione tenuta da padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, erano presenti mons. Giampietro Dal Toso, segretario del pontificio consiglio “Cor Unum”, mons. Segundo Tejado Muñoz, sotto-segretario del medesimo dicastero e il dott. Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis. In particolare mons. Dal Toso ha sottolineato come l’importanza del Messaggio del santo padre non sia nel chiedersi come l’economia possa cambiare per superare la globalizzazione dell’indifferenza, ma «cosa può fare concretamente la Chiesa per vincere questo atteggiamento. E la prima indicazione che il papa dà è che la Quaresima è il tempo opportuno per la conversione, cioè il cambiamento non solo per la persona ma per la società». Mons. Del Toso ha anche accennato a «segni concreti del santo padre» in ambito caritativo. Oltre a innumerevoli interventi nel Medio Oriente, Siria e Iraq, la Chiesa ha speso 1 milione di dollari a Tacloban nelle Filippine e 21,5 milioni di dollari, finora, solo per la ricostruzione di Haiti (esclusa l’assistenza ai bisognosi).
Religioni
Nominato il nuovo Rettore alla Pontificia Università della Santa Croce
Si tratta del rev. prof. Fernando Puig, attualmente Decano della Facoltà di Diritto Canonico
Entrerà in carica l’1 ottobre 2024, con l’inizio dell’Anno accademico, il rev. prof. Fernando Puig come nuovo Rettore della Pontificia Università della Santa Croce di cui quest’anno ricorre il 40º anniversario della fondazione. Subentra al rev. prof. Luis Navarro che, dopo otto anni di mandato, in quella stessa data andrà in pensione, incorporato alla Santa Croce nel 1986.
Il rev. Fernando Puig è nato a Terrassa, in Spagna, nel 1968, ed è sacerdote incardinato nella Prelatura della Santa Croce e Opus Dei dal 2004. Professore ordinario di Diritto dell’Organizzazione e del Governo della Chiesa presso la Facoltà di Diritto Canonico è Dottore di ricerca in Diritto privato presso l’Università di Barcellona e Università di Girona. Ha conseguito anche un dottorato in Diritto Canonico e in Teologia dogmatica ed è autore di numerosi contributi e articoli su riviste specializzate.
“La Comunità Accademica ringrazia il prof. Luis Navarro per gli anni di lavoro come Rettore al servizio della nostra Istituzione” si legge in una nota. Nel corso dei due mandati “si è avviato un processo di riforma dell’organizzazione interna, professionalizzando diverse procedure di lavoro; si sono attivate misure economiche e finanziarie per garantire la sostenibilità. Negli ultimi anni si è inoltre dato un ulteriore impulso alla ricerca, attraverso la creazione di progetti interdisciplinari e interuniversitari, che coinvolgono studiosi e ricercatori provenienti da Università di diversi Paesi”.
Sotto la guida di Navarro, inoltre, “l’Università ha aderito ai progetti finalizzati a favorire la mobilità studentesca e tra i docenti, in linea con quanto richiesto dalla Costituzione Veritatis gaudium di Papa Francesco”.
Attualità
Tutela dei Minori
Accordo di Collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce
Mercoledì 7 febbraio 2024, presso Casa Santa Marta, è stato firmato un Accordo di collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce, nella comune missione di prevenzione degli abusi e tutela dei minori e adulti vulnerabili propria della Chiesa universale.
La firma è stata apposta dal Cardinale Seán O’Malley, OFM, in qualità di Presidente della Commissione, e dal rev. Luis Navarro quale Rettore Magnifico della Pontificia Università della Santa Croce.
Il cardinale O’Malley ha spiegato come: “Questa intesa si inserisce nel tessuto di accordi di collaborazione che la Commissione firma con altre enti ecclesiali per portare avanti la sua missione, per cui siamo grati alla Santa Croce per la sua generosità in questo progetto”.
Il Rettore della Santa Croce ha commentato: “siamo contenti di essere al servizio ad uno sforzo cruciale e comune all’interno della Chiesa e la Santa Croce vuole fare la sua parte”.
Nello specifico, l’Università della Santa Croce potrà ospitare iniziative legate alla missione della PCTM (art. 2) oltre a favorire l’organizzazione di Seminari, Corsi di formazione sia per docenti, studenti e personale non docente, nonché attività di formazione permanente per il personale della Commissione o stage per i Dottorandi presso la stessa PCTM (art. 5).
Le due Istituzioni prevedono di redigere annualmente una relazione sulle iniziative svolte, che potrà essere resa pubblica attraverso i rispettivi canali.
La collaborazione ha una validità triennale e potrà essere rinnovata.
Cultura
PREMIO “GIUSEPPE DE CARLI” 2023: IL 30 NOVEMBRE LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE
Tavola rotonda su “LA SPERANZA E I SUOI VOLTI” CON IL VESCOVO FISICHELLA, SANTIAGO SANZ E PIERO DOMINICI
Si svolgerà giovedì 30 novembre 2023, alle ore 15.30, la cerimonia di consegna della settima edizione del Premio “Giuseppe De Carli”, presso la Pontificia Università della Santa Croce (Aula Álvaro del Portillo), partner accademico dell’Associazione costituita per ricordare la figura del vaticanista della Rai, scomparso nel 2010.
L’annuncio e la premiazione dei vincitori, per le diverse sezioni proposte, saranno anticipate da una tavola rotonda sul tema “La Speranza e i suoi volti“.
“Mentre nel mondo imperversano guerre in ogni latitudine, con migliaia di vittime accertate, in questa edizione del Premio De Carli vogliamo riflettere sui diversi volti della speranza, per allontanare il rischio della disperazione e cercare spiragli di rinascita anche laddove sembra impossibile che scaturisca – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione, il professore Giovanni Tridente. – Per questo ci avvarremo di un teologo esperto in escatologia e di un sociologo studioso della complessità, per concludere con uno sguardo proiettato al prossimo Giubileo del 2025, che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla speranza“.
Infatti, dopo i saluti del prof. Daniel Arasa, decano della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, e del Presidente Tridente, moderati da Alessandra Ferraro, giornalista Rai, interverranno il teologo Santiago Sanz, docente di Escatologia presso la Santa Croce e Piero Dominici, docente di sociologia presso l’Università degli Studi di Perugia. Le riflessioni conclusive saranno affidate il al Vescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e coordinatore degli eventi del Giubileo 2025.
A seguire, l’annuncio dei vincitori di questa settima edizione e la premiazione dei migliori lavori delle tre sezioni: “Chiesa, guerra e pace”; “Narrare le migrazioni: storie, volti, speranze”; “La funzione delle tradizioni religiose in favore del dialogo, della pace e della libertà”, le ultime due bandite in collaborazione con il Comitato “Comunicazione e migranti” e con il Comitato “Giornalismo & Tradizioni religiose”.
I lavori di questa edizione 2023 del Premio De Carli – circa 40 – sono stati valutati da tre qualificate giurie composte, per quanto riguarda la prima sezione, da José María Ballestrer Esquivias, giornalista de El Debate;Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire; Paolo Conti, editorialista del Corriere della Sera;Fausto Gasparroni, giornalista dell’ANSA;Massimiliano Padula, docente Università Lateranense;Andrea Picardi, giornalista e manager della comunicazione; Carla Rossi Espagnet, docente Università della Santa Croce; e dalla giornalista Valentina Petrini.
Per maggiori informazioni sulle precedenti edizioni del Premio, si può visitare il sito web www.associazionedecarli.it o seguire gli account Facebook e Twitter dell’Associazione.
Per confermare la propria partecipazione scrivere a info@associazionedecarli.it
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