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Acquisire la patente diventa carissimo: più 22% di Iva

Paolo Castiglia

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Allarme Confcommercio: una cifra compresa tra i 160 e i 200 euro per ogni neopatentato

Costi di gestione dell’auto in aumento. Ma non parliamo del prezzo dei mezzi, ma al contrario degli strumenti di sicurezza principali, che andrebbero resi più facili da ottenere semmai. Parliamo delle patenti di guida: le lezioni guida di teoria e pratica non saranno più soggette al regime di esenzione Iva e costeranno il 22% in più.

Chi sta facendo o farà la patente – ma anche chi l’ha presa negli ultimi cinque anni – dovrà pagare l’Iva sulla propria tessera rosa. Il 22% in più, una cifra compresa tra i 160 e i 200 euro per ogni neopatentato che, mediamente, spende circa 1.000 euro tra corso teorico, pratico e prova. Una regola che vale per tutte le categorie, dalla classica patente b alla d per i camion con rimorchio

Lo fa sapere l’Agenzia per le Entrate in una risoluzione, ricordando che per la Corte di Giustizia dell’Ue le lezioni devono essere soggette all’Iva in quanto non di ambito scolastico. Prevista anche la retroattività del provvedimento per le ultime cinque annualità fiscali: sono 3,8 milioni le patenti conseguite dal 2014 al 2018 e le autoscuole, non potendo imporre tasse ai loro ex allievi, dovranno provvedere, nello scenario peggiore, di tasca propria.

Duro il commento di Confcommercio: “La burocrazia europea colpisce retroattivamente milioni di giovani italiani – afferma il vicepresidente Paolo Uggè – Un intervento che contribuirà ancor più a mettere a rischio la credibilità delle istituzioni burocratiche europee”.

“I nuovi patentati si vedranno costretti a ricorrere a soluzioni alternative, a discapito della sicurezza – prosegue Uggè – Chiediamo perciò al Governo un intervento urgente perché almeno il recupero della parte retroattiva non venga preteso”. “Auspichiamo che la questione si risolva con il minor danno possibile per i cittadini e soprattutto per i giovani”, conclude il vicepresidente di Confcommercio e Conftrasporto.

Vicedirettore di Foritalynews, giornalista professionista, docente di giornalismo all’Università Roma Tre. Autore del libro "Giornalismo come e perché. Dalla 5 w all'inchiesta" (Aracne editore), tra le esperienze precedenti, dal 2006 al 2016, ha lavorato per il quotidiano Il Sole 24 ORE, per il quale ha seguito l’economia dei trasporti per la redazione di Roma.

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Confermato il rating di credito pubblico di Greenthesis

Redazione Foritalynews

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L’Agenzia di rating italiana specializzata nella valutazione del merito creditizio di imprese non finanziarie e nella valutazione del grado di sostenibilità degli operatori economici – ha confermato a B1.1 il rating di credito pubblico di Greenthesis, classe di merito creditizio rientrante nella fascia “Investment Grade”.

Come evidenziato dall’Agenzia, l’avvenuta conferma del rating è dovuto a tre aspetti: L’ingresso nel capitale sociale di Greenthesis S.p.A. da parte di PATRIZIA SE, leading partner per gli investimenti nel mercato immobiliare ed infrastrutturale globale; il consolidamento di ricavi e marginalità nell’esercizio 2023, nonché il mantenimento di un livello di leverage sostenibile; le previsioni contenute nel Piano Strategico-Industriale di Gruppo 2024-2028, che indicano un aumento del fatturato, la tenuta della marginalità ed un livello di indebitamento finanziario in decisa riduzione.

Secondo quanto già reso pubblico in precedenza, nell’esercizio 2023 il Gruppo ha saputo generare robusti flussi di cassa operativi, in aumento rispetto all’esercizio 2022. Dal punto di vista finanziario, l’Agenzia conferma inoltre che il Gruppo Greenthesis manterrà la capacità di generare consistenti flussi di cassa operativi.

I quattro comunicati di rating completi, con l’evidenza dei fattori che hanno determinato l’assegnazione del suddetto rating, sono disponibili sul sito internet dell’Agenzia medesima al seguente link: https://ratingagency.cerved.com.

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Mezza stagione: la Moda risponde presente

Cosa indossare quando la mattina è grigia e fredda e il pomeriggio soleggiato

Gloria Gualandi

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La mattina fredda col cielo grigio ma il pomeriggio il sole splende sereno. Cosa indossare allora? Diventa complicato essere eleganti durante la mezza stagione. Si sognano già i vestiti floreali e minigonne, si rimpiangono i caldi montoni in cui avvolgersi d’inverno Il guardaroba di transizione, ovvero quello in cui stratificare è la regola, offrirebbe più di uno spunto. L’apripista? Non può che essere il trench anti-pioggia, magari beige, e magari in gabardine, da portare stretto in vita da una cintura o a “briglia sciolta”, sotto jeans e felpa come da perfetto manuale street. E poi la giacca in pelle, anche se accostata a stiletto, icona rock più che mai, da indossare da qui alle serate estive.

Il Jeans imperversa da diverse stagioni, mentre ricorda gli anni novanta la gonna longuette in satin, capo strategico-sofisticato, minimale, in grado di elevare ad elegante qualsiasi mise. Per gli accessori si trova la borsa in pelle intrecciata in attesa durante la bella stagione, dei panier di vimini. Il cappotto di pelle è altro elemento fondamentale nella mezza stagione. Perché è sì, ancora un cappotto, ma molto più leggero, decisamente versatile e resistente. Massima espressione durante la mezza stagione la dà anche la gonna a palloncino, elemento utilissimo nel passaggio di stagione: stretta in vita, cade morbida e si sposa perfettamente proprio con il cappotto di pelle.

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Inarsind lancia l’allarme sull’emergenza fondi del Pnrr in Sicilia

“La Regione si rivolga ai liberi professionisti”

Paolo Castiglia

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Inarsind lancia l’allarme sui fondi Pnrr in Sicilia. In una nota l’associazione sindacale che rappresenta ingegneri e architetti liberi professionisti parte dal fatto che “sembra essere ormai acclarato che la Sicilia è in piena emergenza per quel che riguarda l’impiego dei fondi del Pnrr. La motivazione viene continuamente indicata nella mancanza di personale tecnico presso i vari Assessorati e le Amministrazioni Locali”.

E spiega: “Non da oggi la mancanza di progettazioni rappresenta il vero tallone di Achille che non ha consentito il pieno impiego dei fondi comunitari e oggi rischia seriamente di non permettere di intercettare tutti i fondi del Pnrr che sarebbero nella effettiva disponibilità della Sicilia”.

Poi denuncia: “A fronte dell’ennesimo tentativo messo in opera da parte dell’Assessorato ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana che, per far pronte alla carenza di personale, ha emanato due bandi finalizzati a creare un elenco di pensionati da cui attingere per svolgere le attività di responsabile unico del procedimento ed in un secondo momento anche di direttore dei lavori e che pare non avere dato gli esiti sperati, si trascura l’apporto che può essere fornito dai Liberi Professionisti Architetti e Ingegneri e l’affidamento all’esterno dei servizi di Architettura e Ingegneria”.

E conclude: “Ci risulta di un forte coinvolgimento in altre parti del Paese dei liberi professionisti per i servizi tecnici connessi al Pnrr; lo stesso non possiamo dire in Sicilia. Confidiamo che il nuovo Governo Regionale voglia prendere in seria considerazione il coinvolgimento dei Liberi Professionisti e per questo nei prossimi giorni Inarsind chiederà un incontro all’Avv. Maria Mattarella che il Presidente Schifani ha posto a guida dell’apposita cabina di regia per il Pnrr”.

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