Religioni
Card. Bagnasco: ”La famiglia trova la sua legittimazione nella natura umana e non nel riconoscimento dello Stato”
Ferma presa di posizione della Cei sul ruolo privilegiato della famiglia nella società
A ridosso del Family Day la Chiesa italiana si schiera
Al Consiglio Permanente della Cei, riunito a Roma dal 25 al 27 gennaio 2016, il Cardinal Bagnasco, nella prolusione di apertura, non ha usato mezzi termini per far sentire la voce della Chiesa italiana verso il disegno di legge Cirinnà, sebbene indirettamente e senza mai nominarlo, in discussione al Senato dal prossimo 2 febbraio…
Al Consiglio Permanente della Cei, riunito a Roma dal 25 al 27 gennaio 2016, il Cardinal Bagnasco, nella prolusione di apertura, non ha usato mezzi termini per far sentire la voce della Chiesa italiana verso il disegno di legge Cirinnà, sebbene indirettamente e senza mai nominarlo, in discussione al Senato dal prossimo 2 febbraio.
In un clima che si preannuncia infuocato in aula, la Conferenza episcopale ha voluto, per bocca del suo Presidente, prendere ufficialmente posizione sul tema, visto che da giorni si combatte anche a colpi di manifestazioni di piazza: il 23 gennaio ci sono state le cosiddette 100 piazze organizzate in tutta Italia dal movimento Lgbt, sostenitore delle unioni civili, e il prossimo 30 gennaio ci sarà il Family Day, l’appuntamento organizzato al Circo Massimo di Roma da associazioni che sono apertamente contrarie e si schierano a difesa della famiglia naturale.
“Sentiamo il dovere – ha ribadito il porporato – di rilanciare la voce della famiglia – tesoro inesauribile e patrimonio universale – perché sia tutelata, promossa e sostenuta da politiche veramente incisive e consistenti”. Appellandosi anche alla responsabilità verso la Costituzione italiana, secondo la quale, la famiglia “è il fondamento e il centro del tessuto sociale, il punto di riferimento, il luogo dove ricevere e dare calore, dove uscire da sé per incontrare l’altro nella bellezza della complementarietà e della responsabilità di nuove vite da generare, amare e crescere”. Ricordando, che proprio “i Padri costituenti ci hanno consegnato un tesoro preciso, che tutti dobbiamo apprezzare e custodire come il patrimonio più caro e prezioso”.
Per questo, ricorda Bagnasco, “ogni Stato assume doveri e oneri verso la famiglia fondata sul matrimonio, perché riconosce in lei non solo il proprio futuro, ma anche la propria stabilità e prosperità”. Da qui l’appello perché “nella coscienza collettiva mai venga meno l’identità propria e unica di questo istituto che, in quanto ‘soggetto titolare di diritti inviolabili, trova la sua legittimazione nella natura umana e non nel riconoscimento dello Stato. Essa non è, quindi, per la società e per lo Stato, bensì la società e lo Stato sono per la famiglia’”. Un messaggio chiaro a ridosso del Family day e un no secco, dunque, verso progetti che vogliono minare il tessuto sociale ed inserire nell’ordinamento giuridico altri modelli di unione affettiva. D’altronde, già Papa Francesco, all’apertura dell’anno giudiziario del tribunale della Sacra Rota, aveva detto che “non ci può essere confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione“.
Bagnasco ha toccato anche la questione dei figli, al centro del dibattito intorno alla controversa Stepchild Adoption (in italiano “l’adozione del figliastro”). Si tratta della norma che permetterebbe ad un membro di una coppia omosessuale di adottare o prendere in affido il figlio naturale del partner. Norma prevista nel ddl Cirinnà, che aprirebbe, se fosse approvata, alla pratica dell’utero in affitto, oggi vietata in Italia.
“In questo scrigno di relazioni, di generazioni e di generi, di umanesimo e di grazia, vi è una punta di diamante: i figli. Il loro vero bene – ha affermato Bagnasco – deve prevalere su ogni altro, poiché sono i più deboli ed esposti: non sono mai un diritto, poiché non sono cose da produrre; hanno diritto ad ogni precedenza e rispetto, sicurezza e stabilità. Hanno bisogno di un microcosmo completo nei suoi elementi essenziali, dove respirare un preciso respiro: ‘I bambini hanno diritto di crescere con un papà e una mamma. La famiglia è un fatto antropologico, non ideologico’”, citando Papa Francesco nel Discorso ai partecipanti al Colloquio internazionale sulla complementarietà tra uomo e donna, del 17 novembre 2014.
Il cardinale, ha concluso con l’auspicio che vengano prese decisioni giuste. “La giustizia, infatti, è vivere nella verità, riconoscendo le differenti situazioni per quello che sono, e sapendo che – come ha ribadito il Santo Padre – “quanti (…) vivono in uno stato oggettivo di errore, continuano ad essere oggetto dell’amore misericordioso di Cristo e perciò della Chiesa stessa”.
Religioni
Nominato il nuovo Rettore alla Pontificia Università della Santa Croce
Si tratta del rev. prof. Fernando Puig, attualmente Decano della Facoltà di Diritto Canonico
Entrerà in carica l’1 ottobre 2024, con l’inizio dell’Anno accademico, il rev. prof. Fernando Puig come nuovo Rettore della Pontificia Università della Santa Croce di cui quest’anno ricorre il 40º anniversario della fondazione. Subentra al rev. prof. Luis Navarro che, dopo otto anni di mandato, in quella stessa data andrà in pensione, incorporato alla Santa Croce nel 1986.
Il rev. Fernando Puig è nato a Terrassa, in Spagna, nel 1968, ed è sacerdote incardinato nella Prelatura della Santa Croce e Opus Dei dal 2004. Professore ordinario di Diritto dell’Organizzazione e del Governo della Chiesa presso la Facoltà di Diritto Canonico è Dottore di ricerca in Diritto privato presso l’Università di Barcellona e Università di Girona. Ha conseguito anche un dottorato in Diritto Canonico e in Teologia dogmatica ed è autore di numerosi contributi e articoli su riviste specializzate.
“La Comunità Accademica ringrazia il prof. Luis Navarro per gli anni di lavoro come Rettore al servizio della nostra Istituzione” si legge in una nota. Nel corso dei due mandati “si è avviato un processo di riforma dell’organizzazione interna, professionalizzando diverse procedure di lavoro; si sono attivate misure economiche e finanziarie per garantire la sostenibilità. Negli ultimi anni si è inoltre dato un ulteriore impulso alla ricerca, attraverso la creazione di progetti interdisciplinari e interuniversitari, che coinvolgono studiosi e ricercatori provenienti da Università di diversi Paesi”.
Sotto la guida di Navarro, inoltre, “l’Università ha aderito ai progetti finalizzati a favorire la mobilità studentesca e tra i docenti, in linea con quanto richiesto dalla Costituzione Veritatis gaudium di Papa Francesco”.
Attualità
Tutela dei Minori
Accordo di Collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce
Mercoledì 7 febbraio 2024, presso Casa Santa Marta, è stato firmato un Accordo di collaborazione tra la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e la Pontificia Università della Santa Croce, nella comune missione di prevenzione degli abusi e tutela dei minori e adulti vulnerabili propria della Chiesa universale.
La firma è stata apposta dal Cardinale Seán O’Malley, OFM, in qualità di Presidente della Commissione, e dal rev. Luis Navarro quale Rettore Magnifico della Pontificia Università della Santa Croce.
Il cardinale O’Malley ha spiegato come: “Questa intesa si inserisce nel tessuto di accordi di collaborazione che la Commissione firma con altre enti ecclesiali per portare avanti la sua missione, per cui siamo grati alla Santa Croce per la sua generosità in questo progetto”.
Il Rettore della Santa Croce ha commentato: “siamo contenti di essere al servizio ad uno sforzo cruciale e comune all’interno della Chiesa e la Santa Croce vuole fare la sua parte”.
Nello specifico, l’Università della Santa Croce potrà ospitare iniziative legate alla missione della PCTM (art. 2) oltre a favorire l’organizzazione di Seminari, Corsi di formazione sia per docenti, studenti e personale non docente, nonché attività di formazione permanente per il personale della Commissione o stage per i Dottorandi presso la stessa PCTM (art. 5).
Le due Istituzioni prevedono di redigere annualmente una relazione sulle iniziative svolte, che potrà essere resa pubblica attraverso i rispettivi canali.
La collaborazione ha una validità triennale e potrà essere rinnovata.
Cultura
PREMIO “GIUSEPPE DE CARLI” 2023: IL 30 NOVEMBRE LA CERIMONIA DI PREMIAZIONE
Tavola rotonda su “LA SPERANZA E I SUOI VOLTI” CON IL VESCOVO FISICHELLA, SANTIAGO SANZ E PIERO DOMINICI
Si svolgerà giovedì 30 novembre 2023, alle ore 15.30, la cerimonia di consegna della settima edizione del Premio “Giuseppe De Carli”, presso la Pontificia Università della Santa Croce (Aula Álvaro del Portillo), partner accademico dell’Associazione costituita per ricordare la figura del vaticanista della Rai, scomparso nel 2010.
L’annuncio e la premiazione dei vincitori, per le diverse sezioni proposte, saranno anticipate da una tavola rotonda sul tema “La Speranza e i suoi volti“.
“Mentre nel mondo imperversano guerre in ogni latitudine, con migliaia di vittime accertate, in questa edizione del Premio De Carli vogliamo riflettere sui diversi volti della speranza, per allontanare il rischio della disperazione e cercare spiragli di rinascita anche laddove sembra impossibile che scaturisca – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione, il professore Giovanni Tridente. – Per questo ci avvarremo di un teologo esperto in escatologia e di un sociologo studioso della complessità, per concludere con uno sguardo proiettato al prossimo Giubileo del 2025, che Papa Francesco ha voluto dedicare proprio alla speranza“.
Infatti, dopo i saluti del prof. Daniel Arasa, decano della Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce, e del Presidente Tridente, moderati da Alessandra Ferraro, giornalista Rai, interverranno il teologo Santiago Sanz, docente di Escatologia presso la Santa Croce e Piero Dominici, docente di sociologia presso l’Università degli Studi di Perugia. Le riflessioni conclusive saranno affidate il al Vescovo Rino Fisichella, Pro-Prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e coordinatore degli eventi del Giubileo 2025.
A seguire, l’annuncio dei vincitori di questa settima edizione e la premiazione dei migliori lavori delle tre sezioni: “Chiesa, guerra e pace”; “Narrare le migrazioni: storie, volti, speranze”; “La funzione delle tradizioni religiose in favore del dialogo, della pace e della libertà”, le ultime due bandite in collaborazione con il Comitato “Comunicazione e migranti” e con il Comitato “Giornalismo & Tradizioni religiose”.
I lavori di questa edizione 2023 del Premio De Carli – circa 40 – sono stati valutati da tre qualificate giurie composte, per quanto riguarda la prima sezione, da José María Ballestrer Esquivias, giornalista de El Debate;Lucia Capuzzi, inviata di Avvenire; Paolo Conti, editorialista del Corriere della Sera;Fausto Gasparroni, giornalista dell’ANSA;Massimiliano Padula, docente Università Lateranense;Andrea Picardi, giornalista e manager della comunicazione; Carla Rossi Espagnet, docente Università della Santa Croce; e dalla giornalista Valentina Petrini.
Per maggiori informazioni sulle precedenti edizioni del Premio, si può visitare il sito web www.associazionedecarli.it o seguire gli account Facebook e Twitter dell’Associazione.
Per confermare la propria partecipazione scrivere a info@associazionedecarli.it
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