Benessere
Le Farmacie pronte al ritorno alla gestione completa del Cup
Dopo la ‘guerra di trincea’ combattuta contro il Covid-19
“Sempre in prima linea come punta avanzata sul territorio del Servizio Sanitario Nazionale, e ora, dopo la ‘guerra di trincea’ combattuta contro il corona virus, siamo pronti al ritorno alla gestione del Cup e attendiamo il via libera regionale alla sperimentazione effettiva della riforma che ci porterà alla realizzazione della tanto attesa Farmacia dei Servizi, strumento fondamentale a servizio dei cittadini”.
Sono parole del presidente di Federfarma Arezzo, Roberto Giotti, che, proprio a proposito del Cup, spiega che “le Farmacie Private di Federfarma di tutta la Provincia di Arezzo sono state sempre per la gran parte – di fatto l’80 per cento delle circa 100 farmacie private aretine – operative e a disposizione dei cittadini per la gestione dei Cup, quindi per la prenotazione, la disdetta o lo spostamento di visite specialistiche ed esami strumentali e diagnostici, oltre che per il pagamento dei ticket per le prestazioni ricevute e l’attivazione delle tessere sanitarie TSE”.
“Passa dalle nostre Farmacie – spiega ancora Giotti – circa il 40% di tutte le prenotazioni per le visite specialistiche, e riattivare il collegamento diretto con il servizio sanitario permetterà ai nostri utenti-pazienti di conoscere in tempo reale la disponibilità di posti, la sede in cui verrà erogata la prestazione, e la data e l’ora fissate per l’appuntamento. Il tutto con la stampa di un documento che accerterà la prenotazione e l’eventuale pagamento del relativo ticket”.
“Il servizio Cup delle Farmacia – spiega Giotti – è ripreso dai primi di giugno su invito e richiesta concordata con la Direzione Generale della Asl Toscana Sud-Est per ora limitato alle sole richieste di prestazioni urgenti (U) e a breve termine entro 10 giorni (B), favorendo lo smaltimento delle prestazioni pregresse ancora da evadere gradualmente da parte delle strutture della ASL che si sono accumulate durante il lockdown pandemico. La Direzione Generale della ASL ci ha recentemente comunicato che la piena attività del CUP riprenderà a pieno regime, se pur gradualmente, dalla metà di Giugno”.
“La riattivazione completa del Cup – approfondisce Giotti – rappresenta quindi il primo passaggio per la graduale ripresa anche dei servizi socio-sanitari offerti dalle Farmacie dopo la gestione, professionale e attenta e socialmente consapevole, dell’epidemia che sta pian piano rallentando di intensità.
“La Farmacia infatti – afferma ancora il presidente – proprio nel pieno della crisi, ha confermato ogni giorno, affrontando la grave emergenza sanitaria, il proprio compito come presidio territoriale sempre aperto ed accessibile e quindi indispensabile del Servizio Sanitario. Tutto ciò ha rappresentato e rappresenta anche un ulteriore esempio del ruolo fondamentale e crescente che le Farmacie Private, e i professionisti della salute che sono anche i Farmacisti, rivestono garantendo ai nostri utenti-pazienti risposte professionali e concrete su tutti il territorio provinciale in modo capillare, anche di fronte alla seria minaccia per la nostra salute che abbiamo vissuto nei mesi scorsi, anche per l’ irreperibilità e la mancanza dei Dispositivi di Protezione Individuale da parte dei colleghi, alcuni dei quali si sono ammalati gravemente ed, a livello Nazionale, si sono registrati purtroppo diversi decessi”.
Per tutto ciò premesso, quindi, il presidente di Federfarma Arezzo chiede con forza “l’avvio della sperimentazione della Farmacia dei Servizi che era stato fermato a seguito dell’emergenza Covid19, emergenza che ha confermato, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, il ruolo decisivo della Farmacia stessa come avamposto di prossimità sul territorio del Servizio Sanitario Nazionale”.
Ambiente
Canarie, Tenerife: destinazione ecosostenibile ma non solo
Riconoscimento Unesco che inserisce quello dell’arcipelago nell’elenco dei cieli più puliti al mondo
Lunghe passeggiate lungo le spiagge di sabbia bianca: a Tenerife, infatti, c’è la famosissima area marina di Teno-Rasca che si estende tra la costa sud e l’isola di La Gomera. Per chi ama guardare delfini e balene è un posto tra i migliori al mondo, dove si può poi sorseggiare un Barraquito, bevanda tradizionale delle Isole Canarie, molto popolare a Tenerife: una miscela di caffè, latte condensato, liquore tipico, schiuma di latte, scorza di limone e cannella in polvere.
Silvia Donatiello, rappresentante dell’Ente del Turismo di Gran Canaria in Italia, ha recentemente spiegato che “Le Canarie e Tenerife sono una destinazione eco sostenibile e per il 46% il territorio riserva il miglior clima del mondo… con una media di 23-24 gradi tutto l’anno”. Come è noto Tenerife è l’isola più grande delle Canarie e nonostante siano geograficamente situate nell’Oceano Atlantico, vicino al Marocco e al Sahara Occidentale, le Isole Canarie appartengono alla Spagna.
Nel dicembre 2021 Gran Canaria ha sottoscritto il compromesso delle Nazioni Unite 2030 sulla sostenibilità proponendosi di ridurre del 40% le emissioni di CO2, entro il 2030. “Recentemente – spiega ancora Donatiello – abbiamo ricevuto un riconoscimento come una delle 15 destinazioni migliori in Europa, per il più alto numero di strutture certificate sempre dalla biosfera. Siamo anche una destinazione starlight, altro titolo dell’Unesco, per i cieli più puliti al mondo”. C’è una discussione infinita su quale parte dell’isola sia più bella, settentrione o meridione, ma sia il Sud che il Nord hanno i loro vantaggi. Comunque ovunque si riscontra un clima temperato molto stabile e spiagge perfette per nuotare e prendere il sole. Tenerife poi offre praticamente tutto: appunto piacevoli spiagge, montagne da vivere e cibi e bevande autentici, deliziosi paesaggi e anche una vibrante cultura e una piacevole vita notturna tipica di tutte le Canarie.
Benessere
I migliori anticancro: corretto stile di vita, screening e cura
Settimana nazionale per la Prevenzione in Oncologia. Al centro dell’attenzione le fasce sociali più deboli e svantaggiate
“L’obiettivo è quello di contribuire alla diffusione di una cultura della prevenzione, basata anzitutto sui controlli medici periodici, anche via screening, da non relegare all’occasionalità bensì da ripetere con la giusta periodicità, così come promuovere buone e più salutari pratiche di vita: non fumare, evitare gli alcolici, alimentarsi in maniera adeguata e secondo la giusta stagionalità, difendersi dalla sedentarietà con una regolare attività motoria adatta al proprio status psicofisico, riposare meglio e a sufficienza”. E’ quanto emerso dalla relazione del presidente Andrea Barbieri in occasione del convegno: “Prevenzione Oncologica: corretti stili di vita, Screening e Cura” celebrato in occasione della Settimana nazionale per la Prevenzione Oncologica, tenutosi la scorsa settimana presso il Centro Chirurgico Toscano di Arezzo, su indicazione organizzative di Lilt Italia diretta dal prof. Francesco Schittulli.
Il convegno s’è aperto appunto con l’intervento del presidente della Lilt Arezzo Andrea Barbieri, al quale è seguito quello di S.E. Mons. Franco Agostinelli, Correttore Nazionale Misericordie d’Italia , che ha colto l’occasione per ribadire l’auspicio che la prevenzione venga portata a permeare tutti i livelli sociali, in special modo quelli dei cosiddetti “ultimi”. Poi l’intervento di Assunta De Luca, Direttore Sanitario Usl Toscana Sud Est. I lavori sono stati coordinati da Stefano Tenti, presidente del Comitato Scientifico Lilt di Arezzo e direttore sanitario del Centro Chirurgico Toscano. Tra i presenti anche Alessia Valducci, presidente di Valpharma Group, noto gruppo farmaceutico del centro Italia, oltre alla vicepresidente Lilt Arezzo Sabina Rossi.
Benessere
Prevenzione fattore chiave per la salute delle donne
Aversa (Lugano): non sono ancora abbastanza le donne che si sottopongono di propria iniziativa ai vari screening per cancro
Nonostante la prevenzione sia un fattore chiave per la salvaguardia della salute femminile, la maggior parte delle donne non si sottopone spontaneamente a screening per cancro, malattie cardiache, diabete o malattie o infezioni sessualmente trasmissibili. Lo sostengono diversi studi di ricerca internazionale in ambito sanità. Lo conferma Giuseppe Aversa, direttore amministrativo di Studio Ginecologico luganese per la parte che gli compete, puramente statistica e gestionale.
Per esperienze vissute, lo stesso Aversa ha potuto constatare come la diagnosi precoce della malattia “costituisca una differenza fondamentale nella durata della vita e nella qualità della vita delle donne”. Quando devono scegliere tra l’assistenza sanitaria per sé stesse e la ricerca di un bene non prioritario, o addirittura godersi una vacanza, è probabile che diano la priorità alla seconda. In Svizzera fortunatamente, a partire dai 50 anni di vita, per le donne, è previsto uno screening mammografico gratuito ogni due anni, cosa fondamentale per la prevenzione (solo per il seno). “Quindi i politici, nel settore della sanità e della spesa pubblica, devono considerare l’assistenza preventiva come parte di un insieme multidimensionale e reciprocamente dipendente di fattori che dovrebbero essere affrontati insieme”.
Aversa – che ha lavorato per società multinazionali in campi molto diversi, dal trading al Family Office e appunto al settore medico sanitario dove opera attualmente – conferma che i dati raccolti si basano sull’indagine di diverse dimensioni interconnesse. I criteri considerati sono in linea con gli indicatori globali di salute e benessere individuatati dall’OMS come parte degli Obiettivi di sviluppo sostenibile”. I dati dimostrano però evidentemente come le donne spesso sottovalutino, per condizioni economiche e sociali difficili, la loro salute incorrendo poi in possibili gravi problemi.
Come qualsiasi medico specialista in materia potrebbe confermare, nel loro insieme possono determinare fino all’80% delle variazioni nelle aspettative di vita delle donne stesse, miglioramenti in alcune o in tutte le dimensioni comportano infatti maggiore aspettativa di vita alla nascita.
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