Attualità
Francesco in Iraq per portare pace e speranza
“Il popolo iracheno ci aspetta”
“Sono contento di riprendere i viaggi e questo è un viaggio emblematico e anche un dovere verso una terra martoriata da tanti anni”, così Papa Francesco ai giornalisti sul volo aereo per l’Iraq, spiega in una sola frase lo spirito che lo ha animato ad intraprendere questo storico viaggio nella terra di Abramo. Un viaggio a lungo atteso e sulla lista dei desideri anche di Giovanni Paolo II che avrebbe voluto recarvisi nel 2000, anno del Giubileo, ma che per diverse ragioni, sfumò. “Aspettava San Giovanni Paolo II, al quale è stato vietato di andare. Non si può deludere un popolo per la seconda volta” ha detto Francesco nell’udienza di mercoledì scorso, aggiungendo che “il popolo iracheno ci aspetta”.
L’Iraq è una terra ferita dalla violenza e dal terrorismo, dove la presenza cristiana è crollata vertiginosamente ed è sempre più minacciata dal radicalismo islamico che ha solide radici nel paese. Una terra dove anche la sicurezza lascia a desiderare e la presenza di Papa Francesco potrebbe facilmente trovare degli oppositori. Anche per questo è stato consigliato al Papa di non scendere dalla macchina per stare in mezzo alla gente, come ama fare spesso rompendo i rigidi protocolli nei viaggi apostolici. Questa volta è diverso. La papamobile, lasciata all’aeroporto di Bagdad, è stata sostituita con una berlina tedesca blindata dalla quale Francesco poteva solo salutare con la mano la folla che lo acclamava ai bordi delle strade.
Papa Francesco ha ripetuto più volte di non aver paura. Ci ha abitato a viaggi in zone tutt’altro che sicure: Myanmar, Egitto, Uganda, Kenya, ecc. Si tratta di un viaggio in piena linea con il suo desiderio di realizzare una Chiesa in uscita verso le periferie geografiche ed esistenziali. E in questo suo desiderio, qui, nella terra di Abramo, c’è una ragione in più: I cristiani. La comunità cattolica, in particolare, piccola ma di origini antichissime, è stata letteralmente schiacciata e martirizzata nel corso degli ultimi anni causando un esodo dal paese senza precedenti. Basti pensare che prima del 2003 in Iraq abitavano circa un milione e mezzo di cristiani. Oggi nel paese ne sono rimasti circa 250 mila.
Francesco lo ha detto chiaramente, è venuto soprattutto per questo, come “dovere verso una terra martoriata da anni”. Le guerre in successione, le crisi economiche e il terrorismo hanno inflitto durissimi colpi alla popolazione e la difficile e delicata convivenza è sfociata nello scontro del più forte contro il più debole. Il Papa, portatore di un messaggio di pace e riconciliazione, è l’unico leader mondiale in grado di far ripartire un dialogo interreligioso tra la componente sciita e sunnita del paese e insieme con loro verso la minoranza cristiana. La parola d’ordine è restituire speranza. Questo grave compito coinvolge anche i rapporti con il governo e le autorità civili.
Per questo è un viaggio storico. Non solo perché è la prima volta di un pontefice in quella terra, ma perché in ballo c’è la pace di tutta una regione che per troppo tempo è stata in balia di conflitti e della legge del più forte. In questo senso è significativo il motto della visita, “Siete tutti fratelli”, come è significativo che il Papa viaggerà da nord a sud del paese toccando non solo la capitale Bagdad, ma anche Ur (la città di Abramo ed antica capitale della civiltà sumera), Mosul (ex capitale dell’impero assiro ed ex roccaforte dell’Isis) e la piana di Ninive (logo molto importante nelle vicende bibliche), oltre alla città di Erbil, il rifugio sicuro per i cristiani che scappavano dalle milizie jihadiste.
Settecento chilometri di viaggio in 4 giorni, dal 5 all’8 marzo, lungo un paese in cui attualmente anche la pandemia sembra essere fuori controllo. Al suo arrivo, venerdì 5 marzo, dopo l’incontro con le autorità nel Palazzo presidenziale, Francesco ha incontrato i vescovi, i religiosi e i sacerdoti nella Cattedrale Siro-Cattolica di “Nostra Signora della Salvezza” a Baghdad. La seconda tappa, sabato 6, sarà a Najaf con una visita di cortesia Al Grand Ayatollah Sayyid Ali Al-Husayni Al-Sistani, poi Nassiriya dove ci sarà l’incontro interreligioso alla Piana di Ur e, nel pomeriggio, il ritorno a Bagdad per la messa nella Cattedrale Caldea di “San Giuseppe” .
Domenica Francesco sarà ad Erbil dove incontrerà le autorità civili e religiose e partirà in elicottero per Mosul dove, presso l’Hosh al-Bieaa (piazza delle Chiese), farà una preghiera in suffragio delle vittime della guerra. E’ qui che sorgono le quattro chiese della comunità caldea dissacrate dalla stato islamico, trasformate in tribunali, uffici amministrativi e anche prigioni. Francesco poi si recherà in elicottero a Qaraqosh dove visiterà la comunità di fedeli nella Cattedrale dell’“Immacolata Concezione”. La Cattedrale, durante l’occupazione delle milizie dell’Isis, nel 2014, venne trasformata in un poligono di tiro e fino al 2017 erano ancora visibili le sagome poste sulle macerie con i colpi inflitti dai miliziani. La comunità di Qaraqosh subì una devastazione totale. Quando fu liberata, dopo due anni, venne celebrata una messa su quelle stesse macerie. In quell’occasione il presidente di ACS (Aiuto alla Chiesa che Soffre), Alessandro Monteduro, disse che “si parla della ricostruzione, di chiese e di case, come della condizione per il ritorno dei cristiani nelle loro terre dopo l’esilio che era stato imposto dall’Isis. Ma se non daremo loro la possibilità di trattenersi, aiutandoli a creare nuovo lavoro, la ricostruzione non sarà mai completa”.
Francesco, poi, nel pomeriggio, tornerà a Erbil per la messa nello Stadio “Franso Hariri” e in serata tornerà a Bagdad.
Lunedì ripartirà per Roma, lasciando il seme della speranza e della pace nella terra di Abramo.
Attualità
Acquisti di moda? Si certo, ma online
Un numero sempre crescente di italiani predilige il web per acquisire capi e accessori
La Moda ha cambiato modo di far acquistare i propri capi: la tendenza per l’autunno 2024 è comprare online. Questo per diversi motivi, ma sempre più persone hanno dichiarato di “avere poco tempo”, affermando che “è molto più comodo stare sul divano e ordinare con il telefono tutto quello che serve”.
Un numero sempre crescente di italiani, infatti, predilige l’online per acquistare capi e accessori. Il 32 per cento dei consumatori sta pensando di investire in prodotti premium e più durevoli. Il casualwear si conferma lo stile che maggiormente caratterizzerà le tendenze complessive del 2024. Questi dati vengono da Stileo – motore di ricerca di moda attivo in Italia con oltre 7 milioni di visite al mese – che nel report annuale “Year in review” analizza il comportamento degli utenti di moda e le tendenze che caratterizzeranno l’ultima parte del 2024.
La comodità di fare shopping dal proprio computer o via smartphone è un’abitudine che gli italiani non hanno intenzione di abbandonare: più della metà degli intervistati (56 per cento) dichiara di preferire gli acquisti online, contro il 9 per cento che ha scelto i negozi fisici per acquistare scarpe, borse, accessori, ma soprattutto capi di abbigliamento di tutte le aziende scegliendo online anche misure, colori e taglie dei brand più richiesti tra cui Shein, Zara. Zalando e Asos.
Attualità
Tema Vita, mutua di Banca Tema: torna la campagna salute per consentire a tutti l’accesso alla cura
A quattro anni dal lancio della prima campagna salute di Tema Vita, la mutua di cui Banca Tema è socio sostenitore, non solo conferma l’iniziativa anche per il 2024, ma la amplia per rendere sempre più semplice a tutti coloro che ne abbiano bisogno, l’accesso alle cure. Esami di laboratorio, diagnostica, visite specialistiche, cure fisioterapiche e da quest’anno anche certificazioni per sport o altro, allargando inoltre il plafond cui possono accedere i figli minorenni dei soci. La campagna prevede rimborsi variabili tra il 40 e il 50% dell’importo.
Un quadro chiaro della situazione della sanità pubblica italiana emerge dall’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe, diffuso nei giorni scorsi, poco prima del G7 della sanità. Dal rapporto risulta che la spesa degli Italiani per sanità privata è aumentata del 10% nell’ultimo anno e che la spesa sanitaria italiana è molto più bassa dal 2012 al 2023 rispetto alla media Ue. La possibilità di fare prevenzione o controlli è, dunque, fondamentale.“In un simile scenario – sottolinea il presidente di Tema Vita Massimo Barbini – il rischio è che si creino disparità sociali nelle possibilità di accesso alla cura e alla prevenzione perché non tutti possono permettersi di pagare di tasca propria, tanto che dal rapporto Gimbe emerge che 4,5 milioni di persone in Italia, di fatto rinuncia alle cure. Con la nostra campagna intendiamo intervenire proprio per evitare sempre più che questo accada, anzi vogliamo semplificare l’accesso alle cure ed è per questo che abbiamo deciso che tutti devono poter accedere ai nostri sconti e rimborsi e chi non è ancora socio può diventarlo contestualmente, ad un costo veramente contenuto. Inoltre è possibile usufruire della prestazione medica sia in centri convenzionati che non, sia pubblici che privati.”
Nel dettaglio, la campagna che ha preso il via il 14 ottobre e sarà valida fino al 16 dicembre 2024, prevede che i soci che aderiranno, potranno usufruire di uno sconto variabile tra il 40 e il 50%: sarà del 40% se la domanda verrà presentata su modello cartaceo; lo sconto sarà invece del 50% se la domanda verrà presentata tramite l’accesso all’area riservata ai soci sul sito web www.temavita.it o sull’App TEMA Vita e tramite il canale BCC Mutuality Service. Nel caso poi di utilizzo di strutture o medici specialisti convenzionati, il risparmio per il Socio può arrivare fino al 60% grazie allo sconto praticato direttamente dalla struttura convenzionata.
Attualità
L’artista cubano Leoni Torres in concerto a Torvaianica
Domenica 13 Ottobre il Lungomare di Torvaianica, litorale a sud di Roma, risuona al ritmo della musica cubana. Appuntamento dalle ore 18.00 allo stabilimento balneare “Playa del Mar” per l’attesissimo concerto di Leoni Torres: una serata all’insegna della musica, del divertimento e della convivialità. Tappa italiana per il cantante, compositore e produttore musicale cubano che ha già fatto ballare in giro per l’Europa tutti gli amanti del mondo latino e della salsa.
Dagli esordi con i South Coastcon e il successo con i Charanga Habanera alla carriera da solista con sei album all’attivo e duetti con figure di spicco come Pablo Milanés, Descemer Bueno e Kelvis Ochoa, la produzione del compositore latino si contraddistingue per sonorità cubane con influenze pop e romantiche. Negli anni il suo successo ha valicato i confini nazionali conquistando il cuore di milioni di fan in tutto il mondo e ora arriva sul litorale romano.
Lo stabilimento “Playa del Mar”, da anni un vero punto di riferimento per tutto il mondo latino della Capitale – gestito dall’imprenditrice cubana Liriaudys Marti, membro del gruppo Terziario Donna Confcommercio Roma – farà da cornice ad uno show imperdibile, un assaggio della magia di Cuba con brani iconici e la potente presenza scenica di Leoni Torres.
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