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Libertà di stampa e diritto di informare: due diritti in sofferenza?

Collaboratori occasionali

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Un breve saggio su un “diritto insopprimibile” e le minacce tese a scardinarlo

1. La cinematografia molte volte è la trasposizione della realtà. Avvenimenti recenti o passati portati sullo schermo affinché non siano dimenticati. Cronaca e storia i più gettonati, ma non mancano film sul giornalismo ed il più famoso resta Quarto potere di Orson Welles proiettato nel 1949…

di Gino Falleri

Sintesi del saggio: Libertà di stampa e diritto di informare: due diritti in sofferenza? (Vai alla versione completa)

Un breve saggio su un “diritto insopprimibile” e le minacce tese a scardinarlo

1. La cinematografia molte volte è la trasposizione della realtà. Avvenimenti recenti o passati portati sullo schermo affinché non siano dimenticati. Cronaca e storia i più gettonati, ma non mancano film sul giornalismo ed il più famoso resta Quarto potere di Orson Welles proiettato nel 1949. Non meno conosciuto ed apprezzato è anche L’ultima minaccia del 1952 diretto da Richard Brooks, un ex giornalista. Il regista americano ha rievocato un fatto realmente accaduto, che riguarda sia la libertà di stampa che la lotta alla criminalità.

I giornalisti americani non sono riverenti nei confronti del Potere poiché la stampa, come ha voluto ribadire il New York Times dopo lo scandalo del Watergate Hotel (1972) […] deve “servire i governati e non i governanti”.

Non sono nemmeno teneri nei confronti dei colleghi che violano le regole deontologiche. […] Il giornalista deve essere indipendente poiché è il responsabile della corretta informazione. Per la regola delle tre “I”, oltre ad essere indipendente deve anche essere indisponente ed impertinente.

2. Il mondo dell’informazione, inteso come mezzi di comunicazione ed addetti, sta attraversando da alcuni anni una profonda crisi, legata in parte a quella economica, e al momento non si hanno appropriati elementi per pronosticare quando potrà terminare. E’ generale e ha investito pure i paesi anglosassoni. […]

Da noi […] si assiste impotenti alla chiusura di antiche ed autorevoli testate. Una di queste è Il Corriere Mercantile di Genova fondato nel 1824 e dal quale sono usciti Giulio Anselmi, Maurizio Costanzo e Paolo Garimberti, giornalisti quanto mai noti all’opinione pubblica.

Le cause sono molteplici. La prima, come accennato, è costituita dal rallentamento dell’economia occidentale, soprattutto quella dell’Unione europea, per poi passare alla fine del triangolo editore-pubblico-inserzionista, […] e non ultima dall’introduzione delle tecnologie sempre più avanzate e sofisticate, che riducono o sostituiscono l’apporto dell’uomo. […] La nascita del citizen journalist ha decretato la fine del giornalismo tradizionale”.

Il “citizen journalist” ha senz’altro impresso una svolta alla professione, ma a decretare il tramonto del giornalismo tradizionale è l’avvento del digitale, che ha messo in crisi il giornale. […] Il destino della carta stampata, come ha sottolineato Richard Tofel presidente di ProPubblica e già assistant publisher del Wall Street Journal, è più vicina al capolinea di quanto si voglia far credere (1). […]

La crisi ha finora prodotto la caduta delle vendite (secondo i dati forniti dall’ADS sono stati persi 3 milioni di lettori paganti), la riduzione delle inserzioni pubblicitarie, la contrazione dell’offerta rispetto alla domanda, che aumenta per la costante crescita degli iscritti all’albo, e il calo degli interventi pubblici di sostegno. […]

Il quesito cui bisognerebbe dare una risposta riguarda le competenze e i poteri del Consiglio nazionale. Se ha la facoltà di non attenersi alla legge per rispondere alle esigenze della professione, nonché ai nuovi modi di informare introdotti dalla tecnologia, o più appropriatamente se può sostituirsi al legislatore invocando l’autonormazione. […]

Non ultima i rischi cui quotidianamente vanno incontro i giornalisti per informare. Questi aumentano giorno dopo giorno e sono costituiti da aggressioni, danneggiamento di beni, intimidazioni, minacce, citazioni in giudizio con richieste milionarie per danni all’immagine e alla reputazione, nonché omicidi. Ora si aggiunge il reato di ricettazione non imputabile direttamente al giornalista, ma all’editore. […]

Tutto mirato a limitare la libertà di stampa e a scardinare quel diritto “insopprimibile” di informare e di critica, che i giornalisti hanno per volontà dell’articolo 2 della legge sull’Ordinamento della professione, la 69/63. Diritto non adeguatamente tutelato dalle nostre autorità, che ha indotto il Consiglio dell’Unione Europea all’inizio del 2015 a richiamare l’Italia a meglio “garantire la libertà di stampa e di informazione”.

Sono le cronache quotidiane a riferire in quali condizioni, e a quale prezzo, i giornalisti esercitano il diritto di informare. […]

Al riguardo si ricordano l’irlandese Veronica Guerin, assassinata nel 1996 a un incrocio della periferia di Dublino, e la russa Anna Politkovskaja, trovata nel 2006 uccisa nell’androne della sua abitazione, nonché Ilaria Alpi e Maria Grazia Cutoli a loro volta assassinate in Somalia e in Afghanistan. Non sono inoltre da dimenticare i giornalisti caduti sotto i colpi delle organizzazioni malavitose. […]

Informare, portare a conoscenza della collettività fatti ed eventi, od esprimere opinioni, incomincia purtroppo ad alimentare la nascita movimenti non favorevoli. Nel Continente europeo, come è stato sottolineato ad Albacete durante il convegno su “Rights & Jobs in journalism: labour, rights for journalists” organizzato dalla European federation of journalists, cresce la voglia di limitare la libertà di espressione e il diritto di cronaca. […] Preoccupante e limitatrice del diritto di informare una recente iniziativa della Polizia di Stato di Roma, che ha spinto il Sindacato cronisti romani ad intervenire a difesa del diritto di cronaca. Per rispettare le direttive dell’autorità giudiziaria non è stata riferita ai giornalisti la notizia di un omicidio, limitando così il diritto di essere informati. Ad aggravare la situazione ci sono pure i cosiddetti editti bulgari non inediti del governo in carica nei confronti dei giornali troppo critici. Atteggiamento che non è passato sotto silenzio provocando la reazione della Fnsi, che ha affermato che “mettere alla berlina i giornali e i giornalisti scomodi, agitando bavagli più o meno mascherati, è tipico dei regimi” (2). […]

Come andrà a finire non è facile anticiparlo. L’unica cosa certa è che i giornalisti sono sotto scacco. […]

La nostra Costituzione tramite l’articolo 21 afferma che “Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.  […]

Non pochi sono stati i giornalisti condannati senza la condizionale, quindi incarcerati, per i cosiddetti reati di opinione pur essendo vigente il citato articolo. La serie inizia con Giovanni Guareschi per poi continuare con Francesco Tolin, Calogero Venezia, Stefano Surace, Lino Jannuzzi, Gianluigi Guarino, Alessandro Sallusti e Francesco Gangemi. In corso c’è il processo a carico del direttore di un settimanale e di un suo redattore. […]

3. […] è indubbio che l’informazione e il pluralismo siano una componente essenziale, fondamentale e irrinunciabile della società democratica. Per questo motivo la difesa del diritto di informare, nonché quello di essere informati, costituisce una priorità assoluta. Joseph Pulitzer, uno dei grandi del giornalismo anglosassone, ha asserito che i giornalisti sono delle sentinelle. Vigilano affinché non ci siano attentati alle istituzioni democratiche. […]

4. La redazione di un giornale per confezionare il suo prodotto non si avvale solo della professionalità dei redattori, cronisti, corrispondenti, informatori e la ripresa dei lanci delle agenzie per diffondere le notizie di interesse collettivo. Richiede pure quella degli inviati poiché il giornalismo si realizza, come è noto, attraverso tre verbi: andare, vedere e raccontare. Ed è inoltre il giornalista ad essere il giudice dell’utilità sociale della notizia. […]

I giornali strada facendo, con l’introduzione di nuove tecnologie, per stimolare l’interesse e la domanda, si sono arricchiti di immagini. Non solo quelle fornite dai disegnatori, bensì delle istantanee dei fotoreporter.  Il primo fotografo di guerra è stato l’inglese Roger Fenton, non neutrale. Ha inviato dalla Crimea immagini edulcorate. Sempre sullo stesso fronte era pure presente un fotografo italiano, Felice Beato, unitamente al suo socio James Robertson. […]

5. La libertà di informare inesistente nelle società “ademocratiche” ha avuto nel nostro Paese dalla promulgazione dello Statuto e dell’Editto Albertino (1848), non considerando i 21 anni del fascismo ed il pensiero unico, luci ed ombre, alti e bassi. Molte delle leggi che hanno regolato in passato la libertà di stampa hanno origine dalla riforma liberale di Giovanni Giolitti e negli anni Venti del Novecento abrogate dal regime fascista e sostituite con altre meno tolleranti (3). […]

Sulle risorse pubbliche destinate alla stampa è opportuno ricordare che i governi dall’Unità d’Italia (1861) fino alla Grande Guerra (l’Italia è entrata nel conflitto il 24 maggio 1915) hanno aiutato solo i giornali amici mentre hanno relegato all’angolo gli altri ed imposto persino la censura, nonostante le proteste e le rimostranze della Federazione nazionale della stampa. Dato che è stato accennato alle intercettazioni telefoniche è bene sapere che gli esecutivi dei primi anni del Novecento – guidati da Saracco, Zanardelli e Giolitti – avevano l’abitudine non solo di far registrare le conversazioni di Luigi Albertini, direttore del Corriere della Sera, con la redazione romana, ma cercavano persino di intercettare la sua corrispondenza.

Giovanni Giolitti ha utilizzato il suo capo ufficio stampa, durante i periodi in cui è stato presidente del Consiglio, per impartire ordini alla stampa.  […] Silvio Spaventa, segretario generale del ministero dell’Interno, aveva il vezzo di schedare giornalisti e proprietari dei giornali d’opposizione. Istruttivi i libri di Mauro Forno e Giancarlo Tartaglia (Informazione e potere, Un secolo di giornalismo italiano).

Anche oggi, in piena democrazia, si origlia, si intercetta. […]

Nella società democratica, multietnica e pluralistica il diritto di informare e di essere informati, nonché quello di informarsi, non possono essere limitati da leggi e regolamenti, tanto meno soppressi. […]

Il diritto di informare, è bene sottolinearlo, non è esplicitamente espresso nella nostra Costituzione mentre lo è in altre di più recente generazione. L’articolo 21 lo contiene in nuce ed è un diritto di libertà. […]

Dottrina e giurisprudenza hanno fatto si, come ha affermato Ruben Razzante, docente all’Università Cattolica di Milano, “che la libertà di manifestazione del pensiero si declinasse, inizialmente come libertà di opinione, poi come diritto di cronaca, quindi come diritto di informare e diritto di informarsi”(4).

E’ stata la Corte Costituzionale sulla base della dottrina e dei documenti internazionali a riconoscere, con una serie di sentenze, che esiste il “diritto di informare” di competenza dei giornalisti, unitamente ai diritti di essere informati e di informarsi, che sono invece propri del cittadino. […]

6. La libertà di esprimere le proprie idee ha antiche radici ed il primo esempio è la Grecia, la patria della democrazia. […]

La genesi della svolta autoritaria è da ricondurre per una serie di motivi alla Grande Guerra (1914/1918), che è stata un mattatoio, ed al trattato di Versailles, che non ha prodotto i risultati auspicati (5). […]

Sempre sulla libertà di stampa, ed implicitamente sul diritto di informare e di ricevere informazioni, nell’ottobre 1948 è stata organizzata la Conferenza di Ginevra mentre a New York il 9 dicembre dello stesso anno l’assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato La dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Non è un atto vincolante, ma all’articolo 19 è stato fissato il principio che “Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quella di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere”. […]

La libertà di informazione – il diritto di cercare, ricevere e trasmettere informazioni – costituisce un diritto inalienabile, tutelato da tutte le democrazie occidentali ed inserito nelle loro Costituzioni, con eccezione dei paesi anglosassoni che seguono la “common law”. Attraverso il tempo sono state coniate diverse definizioni. Una è già stata riferita. Se ne può aggiungere un’altra: è “un diritto funzionale a esigenze sociali”. […]

I giudici delle leggi hanno inizialmente affermato con la sentenza numero 96 del 1969 che la libertà di stampa costituisce “una pietra angolare dell’ordinamento democratico” mentre con la 172 del 1972 hanno asserito che è il “fondamento della democrazia” ed infine con la 138 del 1985 hanno sancito che “è il più alto, forse, dei diritti fondamentali”.

Tre sentenze che costituiscono la base del diritto di informare e che la Corte costituzionale con le sue successive pronunce ha sempre più rafforzato e che ora il Parlamento con un provvedimento illiberale vorrebbe imbrigliare. I giudici hanno affermato che nell’articolo 21 sono insiti riferimenti all’interesse generale all’informazione, tanto da configurare il “diritto di essere informati”, come risvolto passivo della libertà di informazione.

Negli anni successivi la Consulta ha accentuato la sua attenzione sul tema informazione. Sintomatica è la sentenza 155/1990 con la quale è stato sancito il “fondamentale valore costituzionale del pluralismo dell’informazione” per poi dichiarare che “l’informazione, nei suoi risvolti attivi e passivi (libertà di informare e diritto di essere informati) esprime ….. una condizione preliminare per l’attuazione ad ogni livello, centrale o locale, della forma propria dello Stato democratico”. […]

La Corte costituzionale ha voluto affermare e ribadire tramite le sue sentenze che il diritto all’informazione è garantito dall’articolo 21. Un tale diritto deve essere qualificato e caratterizzato da alcuni elementi. Questi sono il pluralismo delle fonti, l’obiettività e l’imparzialità dei dati forniti, la completezza, la correttezza, la continuità dell’attività di informazione erogata, il rispetto della dignità umana, l’ordine pubblico, il buon costume e il libero sviluppo psichico e morale dei minori. Elementi e regole che si ritrovano, oltre che nella “Carta dei doveri del giornalista” del 1993, nella Carta di Treviso e nel Codice sulla privacy relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività parlamentare.

7. Sulla libertà di stampa e sul diritto di informare, nonché quello di essere informati, di passi in avanti ne sono stati fatti diversi. […]

Le cronache attestano, è già stato indicato in precedenza, che non mancano ripetuti attentati al diritto di informare. La sua difesa la debbono assumere i giornalisti con la propria professionalità, con l’essere super partes e non portavoce, nonché con il coraggio che mostrano quotidianamente nel raccontare il malaffare nelle sue articolazioni e diversificazioni. Pure sugli sperperi delle risorse pubbliche e gli abusi della politica.

    1. Prima Comunicazione on line, sabato 23 gennaio 2016.
    2. Fnsi: Comunicato stampa del 14 dicembre 2015. Giornali alla berlina.
    3. Castronovo V.: “La stampa italiana dall’Unità al fascismo”. Editori Laterza.
    4. Razzante R.: “Manuale di diritto dell’informazione e della comunicazione”. Edizioni Cedam.
    5. MacMillan M.: “Sei mesi che cambiarono il mondo. Parigi 1919”. Arnoldo Mondadori Editore: Anno 2006.

Gli articoli che seguono sono scritti da collaboratori, a vario titolo, della testata. Alcuni, occasionalmente, scrivono ancora. Altri non più.

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Cultura

Arezzo Fiere e Congressi: al via la ricca collezione autunno-inverno di eventi

Paolo Castiglia

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“Fino a fine febbraio 2025 Arezzo Fiere e Congressi osserverà ritmo altissimo, scandito da un calendario fitto di eventi tra tradizione e innovazione”. Lo spiega il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Ferrer Vannetti, che – dopo il grande successo di pubblico registrato con l’edizione autunnale di Passioni in Fiera e quella annuale di Agrietour – guiderà l’Ente Fieristico aretino attraverso la fitta serie di appuntamenti che chiuderà quest’anno 2024 e che darà inizio alla stagione 2025.

In questo novembre tanto spazio per i convegni professionali in ambito sanitario. Nel weekend del 15 e 16 novembre infatti si è svolto il Congresso Nazionale Scivac “Quando la decisione è più importante dell’incisione”, nel quale si è parlato di chirurgia attraverso un punto di vista innovativo, con interventi di numerosi speakers di alto livello. “Dal 26 al 29 novembre si svolgerà invece – spiega Vannetti – il 19esimo Forum Risk Management che si intitola ‘Verso un Nuovo Sistema Sanitario, Equo – Solidale – Sostenibile’, un evento che rappresenta da sempre un momento importante della programmazione fieristica aretina e che ospitiamo ogni anno con estremo piacere e con l’attenzione organizzativa che questo appuntamento merita”.

Organizzato da Gutenberg, promosso da Agenas con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e con il patrocinio dell’Istituto superiore di sanità e della Regione Toscana, il Forum ha infatti l’obiettivo di scrivere la road map della sanità del futuro con la presenza attiva di ministri e assessori alla sanità di moltissime regioni italiane. Tra novembre e dicembre Arezzo fiere e Congressi ospita poi diversi concorsi indetti da Estar, l’Ente di Supporto tecnico amministrativo regionale. Vannetti interviene poi per promuovere un evento nuovo, lo spazio giovani di dicembre, che vedrà l’evento Smart Future Academy in programma venerdì 6 del mese prossimo. “Per la prima volta – illustra appunto il Presidente – alla Fiera di Arezzo si terrà l’evento rivolto ai giovani, dagli studenti delle scuole medie e superiori fino ai diplomati, laureandi e laureati, ha come obiettivo quello di aiutarli a rispondere alla domanda ‘Cosa Vuoi Fare Da Grande’ che prevede attività cosiddette ispirazionali, con la partecipazione di autorevoli speaker e workshop e attività esperienziali di orientamento per realizzare il matching tra giovani, aziende ed enti di formazione”.

Altro appuntamento fondamentale prima della fine dell’anno, il 5 e 6 dicembre: Arezzo Fiere ospiterà la manifestazione dedicata ai protagonisti dell’oreficeria e gioielleria italiane organizzata da Ieg – Italian Exhibition Group. “Il Summit del Gioiello Italiano – approfondisce Vannetti – per questa quarta edizione amplia il suo format e nella prima giornata si svolgerà il vertice strategico dedicato ai protagonisti dell’oreficeria e della gioielleria italiane con il confronto tra gli stakeholder nazionali e territoriali per esplorare sfide e opportunità del comparto”, mentre nella seconda prenderà il via la parte dedicata all’orientamento e al matching tra giovani, aziende ed enti di formazione organizzato da Smart Future Academy.

Il Calendario 2025 si aprirà poi con la ventisettesima edizione del Salone veicoli da collezione in programma l’11 e 12 gennaio 2025. Nei diversi padiglioni e nelle aree esterne si potranno ammirare ma anche scambiare/acquistare auto e moto storiche, ricambi e accessori. Spazio anche all’editoria specializzata, all’automobilia e al modellismo.

L’1 e 2 Febbraio la Fiera ospiterà invece la prima edizione assoluta dell’Arezzo Mineral Show. Vasta esposizione di minerali da collezione, fossili, pietre lavorate e creazioni di gioielli con pietre naturali. Un’occasione unica per collezionisti, appassionati e curiosi per immergersi nel mondo dei minerali. Tornano poi protagonisti gli studenti con Campus – Salone Dello Studente in programma il 5 e 6 febbraio. Occasione unica per conoscere tutti i percorsi post-diploma esistenti e quelli che stanno per essere attivati, dai corsi di laurea delle università, delle accademie e degli Its agli istituti tecnici superiori post-diploma e professionalizzanti. Si potranno inoltre simulare i test di ammissione delle facoltà a numero chiuso, valutare le proprie soft skill e soprattutto confrontarsi con professionisti, professori e psicologi dell’orientamento per una scelta così importante fatta consapevolmente.

Il 15 e 16 febbraio il ritorno del grande Mercato Delle Pulci che prevede la partecipazione di oltre 600 espositori, tra svuota soffitte e svuota armadi, collezionisti, hobbisti e professionisti vintage, handmade, sbaracco negozi, antiquariato e collezionismo per due giornate all’insegna del riuso con ristoro, con spazio bimbi e relax.Chiude il mese di febbraio l’atteso e collaudato appuntamento con Esotika Pet Show. Il Salone nazionale degli animali esotici e da compagnia in programma il 22 e 23 febbraio con un ricco calendario di eventi, anche didattici, per ogni settore della manifestazione con la consueta mostra scambio animali da compagnia, fattorie didattiche e molto altro ancora.

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Società

Al Rotary Club la visita del Governatore Distrettuale Petro Belli

“Crescere insieme in amicizia e al servizio dei bisogni della società”

Paolo Castiglia

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“Il Rotary si nutre di impegno civile, progettualità e anche pragmatismo, ma il tutto assolutamente nel segno della convivialità e dell’amicizia”. E’ questo il messaggio, ma anche lo spirito, con cui il Rotary Club Arezzo ha vissuto la serata in cui si è celebrata la visita annuale del Governatore Distretto 2071, Pietro Belli.

Quindi ieri sera, martedì 5 ottobre, il Governatore nel suo saluto, ha condotto, di fronte ad una sala gremita da moltissimi soci del Club service aretino, un’analisi proprio del significato di essere rotariani, “sia nel Club ma soprattutto a servizio dei bisogni della società e del territorio”. Il presidente del Rotary Club Arezzo, Giovanni Linoli, ha ovviamente fatto gli onori di casa e coordinato la giornata, visto che l’incontro con il Governatore, come di consueto, non è stato limitato alla piacevole conviviale serale ma si è articolato in due fasi: nel pomeriggio una seduta di lavoro degli organismi direttivi del Club con il Governatore per mettere a punto progetti e tematiche da sviluppare nell’anno rotariano 2024-2025.

A tutto ciò ha fatto poi seguito la seduta plenaria serale, durante la quale è intervenuto in apertura il presidente del Rotary Club Arezzo Linoli che, oltre ad esprimere la soddisfazione per l’incontro con Belli, ha parlato anche dei valori e delle ragioni fondanti della rete Rotary sui nostri territori, “che impegna imprenditori, professionisti e manager a destinare una parte delle loro capacità creative a finalità di solidarietà e promozione sociale”. E la ruota rotariana congiunge sempre le persone: il tutto è testimoniato anche dall’ingresso nel Club di due nuovi soci: Giulia Marchetti e Roberto Perlini, “spillati” direttamente dal Governatore Belli.

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Società

Inner Wheel: la scelta della crescita a servizio della comunità

Ieri la visita della Governatrice Distrettuale ai due club service femminili

Paolo Castiglia

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“Quando persone che hanno a cuore il bene altrui uniscono, si rimboccano le maniche e partecipano attivamente a iniziative migliorative della loro comunità, prende forma una cosa meravigliosa che fa vivere un’esperienza indimenticabile a tutte le persone che ne sono partecipi”. Sono parole di Chiara Buccini, Governatrice del Distretto, Inner Wheel pronunciate nel corso della visita ufficiale ai due club service Inner Wheel di Arezzo, nella serata di ieri, 22 ottobre.

La Governatrice, dal curriculum Inner Wheel e professionale di grande spessore, nella sessione pomeridiana ha partecipato ai lavori dei due Club ed ha avuto un incontro ravvicinato con le socie presenti: le ha spronate a lavorare sulla consapevolezza, sul servizio, sulla formazione, sulla comunicazione e sulla crescita delle socie, in modo da facilitare l’ingresso di giovani donne.

La visita è proseguita con una conviviale presso l’hotel Etrusco a cui hanno partecipato numerosi ospiti: oltre a Chiara Buccini, Governatrice Distretto 209, erano presenti – accolte da un’ampia rappresentanza delle socie del due Club presenti alla serata – Elisabetta De Berardin Romano, Segretaria del Distretto, Laura Agnolucci Presidente Inner Wheel Club Arezzo, Luigina Bidini Presidente Club Arezzo Toscana Europea, Ione Marruchi Chairman all’espansione Distretto 209 e Anna Bacconi, Membro del Comitato all’espansione.

Dopo avere spiegato che l’appartenenza all’Inner Wheel “se attiva e non formale si rivela un buon indicatore del reale livello di impegno civico e di capitale sociale”, nel suo saluto la governatrice ha anche voluto sottolineare che “donare il proprio tempo e la propria energia agli altri è un modo fantastico per aiutare la propria comunità. Essere Innerine è un modo unico di pensare, di agire, di vivere”.

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