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Attualità

ATAC, le ragioni del sì e del no alla liberalizzazione

Chiara Colangelo

Pubblicato

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Al via la campagna referendaria. Quale futuro per l’azienda di trasporto pubblico?

Domenica 11 novembre si svolgerà il referendum consultivo per la liberalizzazione di ATAC – l’azienda del trasporto pubblico di Roma – dal quale potrebbe dipendere il destino dell’azienda…

Al via la campagna referendaria. Quale futuro per l’azienda di trasporto pubblico?

Domenica 11 novembre si svolgerà il referendum consultivo per la liberalizzazione di ATAC – l’azienda del trasporto pubblico di Roma – dal quale potrebbe dipendere il destino dell’azienda. I cittadini della Capitale dovranno esprimersi a favore o contro l’affidamento della gestione di ATAC, a una o più società pubbliche o private, tramite una gara d’appalto. A proporre la liberalizzazione dell’azienda – in crisi dal 2016 – sono stati i Radicali che hanno costituito il Comitato per il sì. Critico, contro la proposta, il Comitato per il no che teme una privatizzazione  dell’azienda, a discapito dei lavoratori e dei cittadini. 

Il Comune sarà il soggetto pianificatore e controllore del trasporto pubblico, prenderà le decisioni sui livelli del servizio e verificherà che siano rispettati”, rassicura Paolo Violi membro del Comitato per il sì e della Direzione dei Radicali di Roma. Violi spiega che, mentre l’organizzazione e la gestione dell’ATAC sarà affidata ad una o più aziende pubbliche o private vincitrici della gara d’appalto, l’amministrazione capitolina conserverà il potere di adottare le scelte sulla mobilità mettendo al centro le esigenze dei cittadini.  Le infrastrutture rimarranno di proprietà del Comune che dovrà poi decidere se affittare al nuovo gestore gli autobus o in alternativa chiedere alle società che parteciperanno alla gara di fare nuovi investimenti. Secondo il Comitato per il sì, il punto fondamentale è quello di separare Comune e ‘operatore’, “perché – spiega sempre Violi – spesso l’ATAC non rispetta il numero di corse fissate dall’amministrazione capitolina. Il Comune, unico proprietario dell’azienda, dovrebbe perciò sanzionare se stesso, danneggiandosi. Oggi c’è un conflitto d’interessi che impedisce di fatto al Comune di esercitare i poteri di controllo”, conclude Violi.

Sul fronte opposto, quello del Comitato per il no, la chiave di lettura è, ovviamente, diversa.  “Noi partiamo dal presupposto che i servizi pubblici essenziali debbano essere sotto la gestione delle istituzioni che rappresentano la collettività di riferimento, a qualsiasi livello di governo”, premette l’avvocato Alberto Leoncini del Comitato per il no. “Atac sarebbe automaticamente tagliata fuori da una gara d’appalto, perché è sottoposta a una misura concorsuale (concordato) […] ciò implicherebbe che ATAC dovrebbe andare in liquidazione […] autobus, infrastrutture, personale sarebbero solo in parte assorbite dal soggetto che vincerà la gara” – continua Leoncini – “Così a pagare il ‘conto’ saranno i lavoratori (con licenziamenti e un peggioramento delle condizioni di lavoro) e i cittadini di Roma che non potranno più beneficiare di un servizio pubblico perché, con la liberalizzazione […] pezzi via via più ampi […] finiranno col tempo nelle mani dei privati, che legittimamente ricercano il profitto”, sottolinea l’avvocato. “L’unico modo per salvaguardare l’azienda e, soprattutto, i suoi anelli ‘deboli’ è, nell’immediato, la continuità aziendale”, conclude Leoncini.

Il vero nodo riguarderebbe perciò i 13mila dipendenti di ATAC che potrebbero perdere il posto di lavoro, se dovesse vincere il sì alla liberalizzazione. Oggi l’azienda continua a operare, grazie all’approvazione di un piano industriale e di un concordato preventivo “in continuità”. Da una parte, continua a essere garantito ai cittadini un servizio pubblico essenziale, nonostante le difficoltà economiche, dall’altra, si tenta di rilanciare l’azienda per permetterle di saldare tutti i debiti sia nei confronti del Comune di Roma che di grandi e piccoli fornitori.

Gli interessi in gioco sono tanti e ora è arrivato il momento che i romani si esprimano, se non per decidere, almeno, per far sentire la loro voce, affinché la politica poi decida, si spera, per il bene comune.  

È laureata magistrale in Giurisprudenza alla “Sapienza” di Roma e giornalista praticante. Un motto: «il dovere di ogni giornalista è scrivere quello che vede» di Anna Politkovskaja

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Acquisti di moda? Si certo, ma online

Un numero sempre crescente di italiani predilige il web per acquisire capi e accessori

Gloria Gualandi

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La Moda ha cambiato modo di far acquistare i propri capi: la tendenza per l’autunno 2024 è comprare online. Questo per diversi motivi, ma sempre più persone hanno dichiarato di “avere poco tempo”, affermando che “è molto più comodo stare sul divano e ordinare con il telefono tutto quello che serve”.

Un numero sempre crescente di italiani, infatti, predilige l’online per acquistare capi e accessori. Il 32 per cento dei consumatori sta pensando di investire in prodotti premium e più durevoli. Il casualwear si conferma lo stile che maggiormente caratterizzerà le tendenze complessive del 2024. Questi dati vengono da Stileo – motore di ricerca di moda attivo in Italia con oltre 7 milioni di visite al mese – che nel report annuale “Year in review” analizza il comportamento degli utenti di moda e le tendenze che caratterizzeranno l’ultima parte del 2024.

La comodità di fare shopping dal proprio computer o via smartphone è un’abitudine che gli italiani non hanno intenzione di abbandonare: più della metà degli intervistati (56 per cento) dichiara di preferire gli acquisti online, contro il 9 per cento che ha scelto i negozi fisici per acquistare scarpe, borse, accessori, ma soprattutto capi di abbigliamento di tutte le aziende scegliendo online anche misure, colori e taglie dei brand più richiesti tra cui Shein, Zara. Zalando e Asos.

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Tema Vita, mutua di Banca Tema: torna la campagna salute per consentire a tutti l’accesso alla cura

Redazione Foritalynews

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A quattro anni dal lancio della prima campagna salute di Tema Vita, la mutua di cui Banca Tema è socio sostenitore, non solo conferma l’iniziativa anche per il 2024, ma la amplia per rendere sempre più semplice a tutti coloro che ne abbiano bisogno, l’accesso alle cure. Esami di laboratorio, diagnostica, visite specialistiche, cure fisioterapiche e da quest’anno anche certificazioni per sport o altro, allargando inoltre il plafond cui possono accedere i figli minorenni dei soci. La campagna prevede rimborsi variabili tra il 40 e il 50% dell’importo.

Un quadro chiaro della situazione della sanità pubblica italiana emerge dall’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe, diffuso nei giorni scorsi, poco prima del G7 della sanità. Dal rapporto risulta che la spesa degli Italiani per sanità privata è aumentata del 10% nell’ultimo anno e che la spesa sanitaria italiana è molto più bassa dal 2012 al 2023 rispetto alla media Ue. La possibilità di fare prevenzione o controlli è, dunque, fondamentale.“In un simile scenario – sottolinea il presidente di Tema Vita Massimo Barbini – il rischio è che si creino disparità sociali nelle possibilità di accesso alla cura e alla prevenzione perché non tutti possono permettersi di pagare di tasca propria, tanto che dal rapporto Gimbe emerge che 4,5 milioni di persone in Italia, di fatto rinuncia alle cure. Con la nostra campagna intendiamo intervenire proprio per evitare sempre più che questo accada, anzi vogliamo semplificare l’accesso alle cure ed è per questo che abbiamo deciso che tutti devono poter accedere ai nostri sconti e rimborsi e chi non è ancora socio può diventarlo contestualmente, ad un costo veramente contenuto. Inoltre è possibile usufruire della prestazione medica sia in centri convenzionati che non, sia pubblici che privati.”

Nel dettaglio, la campagna che ha preso il via il 14 ottobre e sarà valida fino al 16 dicembre 2024, prevede che i soci che aderiranno, potranno usufruire di uno sconto variabile tra il 40 e il 50%: sarà del 40% se la domanda verrà presentata su modello cartaceo; lo sconto sarà invece del 50% se la domanda verrà presentata tramite l’accesso all’area riservata ai soci sul sito web www.temavita.it o sull’App TEMA Vita e tramite il canale BCC Mutuality Service. Nel caso poi di utilizzo di strutture o medici specialisti convenzionati, il risparmio per il Socio può arrivare fino al 60% grazie allo sconto praticato direttamente dalla struttura convenzionata.

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Attualità

L’artista cubano Leoni Torres in concerto a Torvaianica

Redazione Foritalynews

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Domenica 13 Ottobre il Lungomare di Torvaianica, litorale a sud di Roma, risuona al ritmo della musica cubana. Appuntamento dalle ore 18.00 allo stabilimento balneare “Playa del Mar” per l’attesissimo concerto di Leoni Torres: una serata all’insegna della musica, del divertimento e della convivialità. Tappa italiana per il cantante, compositore e produttore musicale cubano che ha già fatto ballare in giro per l’Europa tutti gli amanti del mondo latino e della salsa.

Dagli esordi con i South Coastcon e il successo con i Charanga Habanera alla carriera da solista con sei album all’attivo e duetti con figure di spicco come Pablo Milanés, Descemer Bueno e Kelvis Ochoa, la produzione del compositore latino si contraddistingue per sonorità cubane con influenze pop e romantiche. Negli anni il suo successo ha valicato i confini nazionali conquistando il cuore di milioni di fan in tutto il mondo e ora arriva sul litorale romano.

Lo stabilimento “Playa del Mar”, da anni un vero punto di riferimento per tutto il mondo latino della Capitale – gestito dall’imprenditrice cubana Liriaudys Marti, membro del gruppo Terziario Donna Confcommercio Roma – farà da cornice ad uno show imperdibile, un assaggio della magia di Cuba con brani iconici e la potente presenza scenica di Leoni Torres.

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