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Società

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Collaboratori occasionali

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Eutanasia: da una morte libera e destinata a una morte scelta

di Pietro Grassi

 

Una società basata su un individualismo inquieto così appare la nostra. Un individualismo che, a volte, può arrivare ad escludere qualsiasi forma di solidarietà, anche quelle in cui ci si trova innanzi al dolore e alla morte. Applicando alla problematica eutanasia questo tipo di approccio, soprattutto in una realtà sociale che sembra privilegiare i valori dell’autonomia personale e dell’autodeterminazione, si arriverà, in maniera quasi inevitabile, alla sua accettazione. In tale ottica, si ha l’impressione di una incoscienza totale, cui si accompagna un rifiuto della comprensione, da parte della società, che un estremo individualismo rischia di minare nei fondamenti i valori su cui poggia e si fonda la stessa società comunitaria. Un individualismo che non si preoccupa di pensare un pensiero in grado di proteggere e di promuovere la comunità, avrà come risultato inevitabile la decadenza e la distruzione. Ne deriva, come conseguenza di questo individualismo, la possibile legislazione dell’eutanasia: la maggior parte delle argomentazioni che tendono a giustificare la legalizzazione dell’eutanasia, sono quasi sempre centrate sull’individuo che la richiede.

Inoltre, nella società occidentale, spesso, la morte è soprattutto un avvenimento medico, che ha luogo in un ospedale o in un’altra istituzione: essa è sovente percepita come qualcosa che avviene in grande solitudine e spesso si rappresenta la persona sola, separata da ciò che ama e dalla vicinanza dei familiari. E’ una morte che è stata istituzionalizzata, depersonalizzata e disumanizzata. Un individualismo inquieto e la possibilità di dominare ciò che è incontrollabile, in particolare attraverso l’applicazione dell’eutanasia, sono alcune delle possibili e logiche risposte.

In secondo luogo, la nostra può essere definita la società dei media. Siamo affascinati da ciò che più temiamo e i media ci presentano infinite occasioni per soddisfare queste reazioni di paura e di attrazione verso la morte. La nostra incapacità a comprendere gli effetti dell’eutanasia deriva anche dal modo con cui viene presentata dai media: ciò solleva un altro problema, quello dell’etica dei mass-media.

Inoltre nella nostra società la morte è spesso oggetto di rifiuto, di ossessioni, in cui molte persone, che non aderiscono più ad una religione istituzionalizzata, hanno smarrito, oltre ai luoghi di culto, anche i luoghi in cui riflettere e parlare della morte, che costituisce una necessità intrinseca al pellegrinare umano. E’ bene sottolineare che tante discussioni televisive rappresentano una modalità attuale del nostro riflettere sulla morte che, non più confinata in un tempo e in un luogo identificabile, ci raggiunge banalmente in modo continuo. Un modo per controllare questa paura è di avere la sensazione di dominarla, sensazione che un libero accesso all’eutanasia, si ritiene possa contribuire ad acquietare.

Con l’eutanasia si passa da una morte libera e destinata ad una morte scelta: il libero accesso all’eutanasia sembra incorrere in questa illusione. Con l’impressione di modificare la morte per destino in morte liberamente scelta, si ritiene di avere la sensazione di poter meglio dominare i timori e di accrescere la sicurezza.

Altro aspetto da far presente è che la nostra società mostra una forte tendenza a legiferare. Le ragioni sono complesse: la forte tendenza all’uso della legge dà la possibilità di governare una società che, da aggregato essenzialmente familiare e tribale qual era, è diventata una società mercantile ed industriale, nella quale spesso si è stranieri gli uni agli altri. Ne è prova che argomenti come l’eutanasia, che prima costituivano oggetto di discussione nei dibattici etici e morali, vengono sempre più affrontati nei tribunali e nei dibattiti parlamentari, attraverso una strumentalizzazione degli stessi diritti umani. La legge viene così a svolgere un ruolo fortemente dominante perché contribuisce a fissare i valori ed i simboli della società, trasformando, in tal modo, parlamenti e tribunali in chiese e cattedrali laiche.

Un ulteriore aspetto che può essere preso in considerazione è che la nostra società sembra sia diventata fortemente intollerante al mistero, trasformando i misteri in problemi. Se si sostituisce il mistero della morte con il problema della morte, l’eutanasia può essere vista come la logica soluzione del problema. Perdendo il senso del mistero, si è perso il senso dello stupore, della meraviglia e del timore che, in qualche modo, danno forma alla nostra vita e al nostro volto. Una tra le cause più importanti della perdita del senso del mistero va certamente attribuita agli straordinari progressi scientifici, in un contesto che sembra vivere come antitetiche scienza e religione. Le scoperte e le nuove tecnologie riguardanti la genetica e le tecniche riproduttive hanno dato sempre più la sensazione di comprendere l’origine della natura e della vita umana e di avere la libertà, avendone la capacità, di manipolare una tale vita. E’ una sensazione che, portata all’altro polo della vita, può rendere accettabile l’eutanasia.

Gli articoli che seguono sono scritti da collaboratori, a vario titolo, della testata. Alcuni, occasionalmente, scrivono ancora. Altri non più.

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Cultura

Arezzo Fiere e Congressi: al via la ricca collezione autunno-inverno di eventi

Paolo Castiglia

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“Fino a fine febbraio 2025 Arezzo Fiere e Congressi osserverà ritmo altissimo, scandito da un calendario fitto di eventi tra tradizione e innovazione”. Lo spiega il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Ferrer Vannetti, che – dopo il grande successo di pubblico registrato con l’edizione autunnale di Passioni in Fiera e quella annuale di Agrietour – guiderà l’Ente Fieristico aretino attraverso la fitta serie di appuntamenti che chiuderà quest’anno 2024 e che darà inizio alla stagione 2025.

In questo novembre tanto spazio per i convegni professionali in ambito sanitario. Nel weekend del 15 e 16 novembre infatti si è svolto il Congresso Nazionale Scivac “Quando la decisione è più importante dell’incisione”, nel quale si è parlato di chirurgia attraverso un punto di vista innovativo, con interventi di numerosi speakers di alto livello. “Dal 26 al 29 novembre si svolgerà invece – spiega Vannetti – il 19esimo Forum Risk Management che si intitola ‘Verso un Nuovo Sistema Sanitario, Equo – Solidale – Sostenibile’, un evento che rappresenta da sempre un momento importante della programmazione fieristica aretina e che ospitiamo ogni anno con estremo piacere e con l’attenzione organizzativa che questo appuntamento merita”.

Organizzato da Gutenberg, promosso da Agenas con il patrocinio della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e con il patrocinio dell’Istituto superiore di sanità e della Regione Toscana, il Forum ha infatti l’obiettivo di scrivere la road map della sanità del futuro con la presenza attiva di ministri e assessori alla sanità di moltissime regioni italiane. Tra novembre e dicembre Arezzo fiere e Congressi ospita poi diversi concorsi indetti da Estar, l’Ente di Supporto tecnico amministrativo regionale. Vannetti interviene poi per promuovere un evento nuovo, lo spazio giovani di dicembre, che vedrà l’evento Smart Future Academy in programma venerdì 6 del mese prossimo. “Per la prima volta – illustra appunto il Presidente – alla Fiera di Arezzo si terrà l’evento rivolto ai giovani, dagli studenti delle scuole medie e superiori fino ai diplomati, laureandi e laureati, ha come obiettivo quello di aiutarli a rispondere alla domanda ‘Cosa Vuoi Fare Da Grande’ che prevede attività cosiddette ispirazionali, con la partecipazione di autorevoli speaker e workshop e attività esperienziali di orientamento per realizzare il matching tra giovani, aziende ed enti di formazione”.

Altro appuntamento fondamentale prima della fine dell’anno, il 5 e 6 dicembre: Arezzo Fiere ospiterà la manifestazione dedicata ai protagonisti dell’oreficeria e gioielleria italiane organizzata da Ieg – Italian Exhibition Group. “Il Summit del Gioiello Italiano – approfondisce Vannetti – per questa quarta edizione amplia il suo format e nella prima giornata si svolgerà il vertice strategico dedicato ai protagonisti dell’oreficeria e della gioielleria italiane con il confronto tra gli stakeholder nazionali e territoriali per esplorare sfide e opportunità del comparto”, mentre nella seconda prenderà il via la parte dedicata all’orientamento e al matching tra giovani, aziende ed enti di formazione organizzato da Smart Future Academy.

Il Calendario 2025 si aprirà poi con la ventisettesima edizione del Salone veicoli da collezione in programma l’11 e 12 gennaio 2025. Nei diversi padiglioni e nelle aree esterne si potranno ammirare ma anche scambiare/acquistare auto e moto storiche, ricambi e accessori. Spazio anche all’editoria specializzata, all’automobilia e al modellismo.

L’1 e 2 Febbraio la Fiera ospiterà invece la prima edizione assoluta dell’Arezzo Mineral Show. Vasta esposizione di minerali da collezione, fossili, pietre lavorate e creazioni di gioielli con pietre naturali. Un’occasione unica per collezionisti, appassionati e curiosi per immergersi nel mondo dei minerali. Tornano poi protagonisti gli studenti con Campus – Salone Dello Studente in programma il 5 e 6 febbraio. Occasione unica per conoscere tutti i percorsi post-diploma esistenti e quelli che stanno per essere attivati, dai corsi di laurea delle università, delle accademie e degli Its agli istituti tecnici superiori post-diploma e professionalizzanti. Si potranno inoltre simulare i test di ammissione delle facoltà a numero chiuso, valutare le proprie soft skill e soprattutto confrontarsi con professionisti, professori e psicologi dell’orientamento per una scelta così importante fatta consapevolmente.

Il 15 e 16 febbraio il ritorno del grande Mercato Delle Pulci che prevede la partecipazione di oltre 600 espositori, tra svuota soffitte e svuota armadi, collezionisti, hobbisti e professionisti vintage, handmade, sbaracco negozi, antiquariato e collezionismo per due giornate all’insegna del riuso con ristoro, con spazio bimbi e relax.Chiude il mese di febbraio l’atteso e collaudato appuntamento con Esotika Pet Show. Il Salone nazionale degli animali esotici e da compagnia in programma il 22 e 23 febbraio con un ricco calendario di eventi, anche didattici, per ogni settore della manifestazione con la consueta mostra scambio animali da compagnia, fattorie didattiche e molto altro ancora.

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Società

Al Rotary Club la visita del Governatore Distrettuale Petro Belli

“Crescere insieme in amicizia e al servizio dei bisogni della società”

Paolo Castiglia

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“Il Rotary si nutre di impegno civile, progettualità e anche pragmatismo, ma il tutto assolutamente nel segno della convivialità e dell’amicizia”. E’ questo il messaggio, ma anche lo spirito, con cui il Rotary Club Arezzo ha vissuto la serata in cui si è celebrata la visita annuale del Governatore Distretto 2071, Pietro Belli.

Quindi ieri sera, martedì 5 ottobre, il Governatore nel suo saluto, ha condotto, di fronte ad una sala gremita da moltissimi soci del Club service aretino, un’analisi proprio del significato di essere rotariani, “sia nel Club ma soprattutto a servizio dei bisogni della società e del territorio”. Il presidente del Rotary Club Arezzo, Giovanni Linoli, ha ovviamente fatto gli onori di casa e coordinato la giornata, visto che l’incontro con il Governatore, come di consueto, non è stato limitato alla piacevole conviviale serale ma si è articolato in due fasi: nel pomeriggio una seduta di lavoro degli organismi direttivi del Club con il Governatore per mettere a punto progetti e tematiche da sviluppare nell’anno rotariano 2024-2025.

A tutto ciò ha fatto poi seguito la seduta plenaria serale, durante la quale è intervenuto in apertura il presidente del Rotary Club Arezzo Linoli che, oltre ad esprimere la soddisfazione per l’incontro con Belli, ha parlato anche dei valori e delle ragioni fondanti della rete Rotary sui nostri territori, “che impegna imprenditori, professionisti e manager a destinare una parte delle loro capacità creative a finalità di solidarietà e promozione sociale”. E la ruota rotariana congiunge sempre le persone: il tutto è testimoniato anche dall’ingresso nel Club di due nuovi soci: Giulia Marchetti e Roberto Perlini, “spillati” direttamente dal Governatore Belli.

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Società

Inner Wheel: la scelta della crescita a servizio della comunità

Ieri la visita della Governatrice Distrettuale ai due club service femminili

Paolo Castiglia

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“Quando persone che hanno a cuore il bene altrui uniscono, si rimboccano le maniche e partecipano attivamente a iniziative migliorative della loro comunità, prende forma una cosa meravigliosa che fa vivere un’esperienza indimenticabile a tutte le persone che ne sono partecipi”. Sono parole di Chiara Buccini, Governatrice del Distretto, Inner Wheel pronunciate nel corso della visita ufficiale ai due club service Inner Wheel di Arezzo, nella serata di ieri, 22 ottobre.

La Governatrice, dal curriculum Inner Wheel e professionale di grande spessore, nella sessione pomeridiana ha partecipato ai lavori dei due Club ed ha avuto un incontro ravvicinato con le socie presenti: le ha spronate a lavorare sulla consapevolezza, sul servizio, sulla formazione, sulla comunicazione e sulla crescita delle socie, in modo da facilitare l’ingresso di giovani donne.

La visita è proseguita con una conviviale presso l’hotel Etrusco a cui hanno partecipato numerosi ospiti: oltre a Chiara Buccini, Governatrice Distretto 209, erano presenti – accolte da un’ampia rappresentanza delle socie del due Club presenti alla serata – Elisabetta De Berardin Romano, Segretaria del Distretto, Laura Agnolucci Presidente Inner Wheel Club Arezzo, Luigina Bidini Presidente Club Arezzo Toscana Europea, Ione Marruchi Chairman all’espansione Distretto 209 e Anna Bacconi, Membro del Comitato all’espansione.

Dopo avere spiegato che l’appartenenza all’Inner Wheel “se attiva e non formale si rivela un buon indicatore del reale livello di impegno civico e di capitale sociale”, nel suo saluto la governatrice ha anche voluto sottolineare che “donare il proprio tempo e la propria energia agli altri è un modo fantastico per aiutare la propria comunità. Essere Innerine è un modo unico di pensare, di agire, di vivere”.

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