Connect with us

Ambiente

Cop24 in Polonia

Collaboratori occasionali

Pubblicato

il

Dalla Cop24 sfide, contrasti e promesse

di Irene Morabito

La Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico, Cop24, non si è conclusa come tutti speravamo.

L’incontro, svoltosi a Katowice in Polonia dal 3 al 14 dicembre, si proponeva di raggiungere risultati concreti sull’emergenza climatica. Si sperava che, con uno sforzo globale coordinato, si riuscisse a frenare l’innalzamento della temperatura globale a meno di 2 gradi centigradi rispetto all’era pre-industriale.

Sul Rapporto Sr15 dell’Ipcc – un’analisi di 250 pagine, di 91 autori esperti provenienti da 40 Paesi, con seimila studi vagliati da altre decine di scienziati – c’è scritto chiaramente che la temperatura media sulla superficie terrestre di tutto il mondo è cresciuta di 0,17 gradi ogni decennio dal 1950 ad oggi.

È stata quasi contemporanea, inoltre, la notizia rilasciata dalla WMO – World Meteorological Organization, riguardo il nuovo record raggiunto dai principali gas responsabili dell’effetto serra: anidride carbonica, metano e protossido di azoto  la cui quantità dispersa nell’aria supera di molto i livelli preindustriali.

Se la situazione rimanesse invariata, mantenendo questo ritmo, in soli 12 anni la catastrofe climatica sarebbe assicurata, smentendo l’Accordo di Parigi, in cui si ipotizzava la già disastrosa crescita della temperatura, nel 2100, di +3 gradi.

Per arginare i danni occorre ridurre, anzi azzerare, le emissioni nette entro il 2050. È stato questo il motivo per cui, nel corso della Cop24, si sono accentuati i contrasti tra alcuni Stati.

Nel capitolo dell’Ipcc dedicato alle possibili soluzioni, tra l’altro, si sottolinea la necessità di diminuire/limitare la domanda di energia delle industrie, degli immobili e dei trasporti.

Bisognerà ridurre del 45 per cento le emissioni globali di CO2 entro il 2030 e azzerarle entro il 2050. Allo stesso tempo le energie rinnovabili dovranno arrivare all’85% entro il 2050. A tale scopo sarà essenziale il finanziamento che dovrà coinvolgere tutte le forze economiche del mondo.

“L’umanità – si afferma dal WWF – è di fronte ad una nuova guerra, contro se stessa. Occorre un cambiamento profondo delle nostre società. Se non agiamo immediatamente, nel 2040 potremmo aver perduto la battaglia”.

Le linee guida del Katowice Climate Package definiscono in che modo i Paesi renderanno disponibili le informazioni sui loro – Nationally Determined Contributions (NDC) – contributi nazionali per ridurre le emissioni, unendo le misure di mitigazione, adattamento e i finanziamenti climatici rivolti alle economie di Paesi in via di sviluppo.

Questo nuovo pacchetto di regole prevede, fra le altre cose, anche un sistema di reporting e monitoraggio comune a tutte le Parti, fondato sui principi di Trasparenza, Accuratezza, Completezza, Coerenza e Comparabilità (TACCC).

L’intesa raggiunta tra i vari Paesi è arrivata, comunque, con molta difficoltà e senza chiari impegni.

È stato approvato un regolamento relativo all’applicazione dell’accordo di Parigi ma, secondo Greenpeace, “a dispetto delle attese non è stato raggiunto alcun impegno collettivo chiaro per migliorare gli obiettivi di azione sul clima, i cosiddetti Nationally Determined Contributions (Ndc)”

In sede di Cop24, Stati Uniti, Russia, Arabia Saudita e Kuwait hanno formato un’asse comune non accogliendo il Rapporto dell’Ipccc – SR15 – confermando la posizione già presa nel corso della presentazione avvenuta a ottobre in Corea.

La Cop24, secondo questa posizione, che alimenta anche un dibattito semantico, deve prendere nota di studi e dati e non accogliere di per sé la relazione speciale dell’IPCC. I quattro Stati pro combustibili, infatti, si sono opposti alla frase “l’assemblea ha apprezzato il rapporto dell’Ipcc”, chiedendo di sostituire il verbo “ha apprezzato” – welcomed – con “ha preso atto” – noted -.

La decisa distanza dal progetto di completa modifica e riorganizzazione produttiva a livello mondiale, coincide con gli interessi dei principali Paese produttori di petrolio, Arabia Saudita Stati Uniti.

“Un anno di disastri climatici e il terribile monito lanciato dai migliori climatologi dovevano condurre a risultati molto più incisivi” – afferma Jennifer Morgan, Direttrice Esecutiva di Greenpeace International – “Invece i governi hanno deluso i cittadini e ignorato la scienza e i rischi che corrono le popolazioni più vulnerabili. Riconoscere l’urgenza di un aumento delle ambizioni, e adottare una serie di regole per l’azione per il clima, non è neanche lontanamente sufficiente allorquando intere nazioni rischiano di sparire”.

Ma quali sono, quindi, i piani d’azione eseguibili per cercare di salvare il Pianeta?

La decarbonizzazione e quindi la riduzione di emissioni di CO2 nell’atmosfera può essere favorita da:

▪ impiego di forme di energia rinnovabili (energia solare, eolica, idroelettrica);

▪ incremento delle attività di riciclo dei materiali ed economia circolare;

▪ utilizzo di mezzi di trasporto ecologici.

Su che cosa ancora non si è trovato accordo?

Uno dei temi, della Cop24, dove si è riscontrata una maggiore difficoltà di confronto, è il metodo con cui i Paesi accresceranno i loro obiettivi di taglio delle emissioni.

Un argomento ancora da risolvere è l’uso di approcci cooperativi e il meccanismo di sviluppo sostenibile contenuto nell’Accordo di Parigi – capitolo 6 -, rimandato alla prossima Conferenza delle Parti.

Inoltre, alcuni principi già presenti nell’Accordo di Parigi, sono stati limitati o messi in secondo piano.

Nel documento approvato alla Cop24 di Katowice, infatti, non sono presenti né riferimenti ai diritti umani, né riferimenti all’equità intergenerazionale o ai giovani.

La prossima Conferenza – Cop25 – ci sarà il prossimo anno in Cile per definire e mettere a punto gli ultimi elementi del regolamento di Parigi e lavorare sui prossimi obiettivi. Ma l’anno determinante sarà il 2020 quando i Paesi dovranno far vedere di aver rispettato la scadenza per i loro attuali obiettivi, in visione del 2030. Per la successiva conferenza Cop26 si sono candidati il Regno Unito e l’Italia.

È bene ricordare che il Report dell’IPCC ci avverte che abbiamo poco più di dieci anni per mantenere sotto controllo le emissioni e dimezzarle.

La Cop 24 si è chiusa, quindi con aspetti sia positivi che negativi. Sicuramente l’accordo non può soddisfare completamente, ma c’era anche il rischio di un fallimento completo dell’Accordo di Parigi. Visto in quest’ottica possiamo dire che almeno qualche passo in avanti, necessario, ma non sufficiente, è stato fatto.

A questo link trovate il video di Greta Thunberg, 15 anni, contro i leader mondiali, “Ci state rubando il futuro”: https://www.youtube.com/watch?v=oDZWpmYj38U

Gli articoli che seguono sono scritti da collaboratori, a vario titolo, della testata. Alcuni, occasionalmente, scrivono ancora. Altri non più.

Continua la lettura
Clicca per commentare

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ambiente

Canarie, Tenerife: destinazione ecosostenibile ma non solo

Riconoscimento Unesco che inserisce quello dell’arcipelago nell’elenco dei cieli più puliti al mondo

Gloria Gualandi

Pubblicato

il

Lunghe passeggiate lungo le spiagge di sabbia bianca: a Tenerife, infatti, c’è la famosissima area marina di Teno-Rasca che si estende tra la costa sud e l’isola di La Gomera. Per chi ama guardare delfini e balene è un posto tra i migliori al mondo, dove si può poi sorseggiare un Barraquito, bevanda tradizionale delle Isole Canarie, molto popolare a Tenerife: una miscela di caffè, latte condensato, liquore tipico, schiuma di latte, scorza di limone e cannella in polvere.

Silvia Donatiello, rappresentante dell’Ente del Turismo di Gran Canaria in Italia, ha recentemente spiegato che “Le Canarie e Tenerife sono una destinazione eco sostenibile e per il 46% il territorio riserva il miglior clima del mondo… con una media di 23-24 gradi tutto l’anno”. Come è noto Tenerife è l’isola più grande delle Canarie e nonostante siano geograficamente situate nell’Oceano Atlantico, vicino al Marocco e al Sahara Occidentale, le Isole Canarie appartengono alla Spagna.

Nel dicembre 2021 Gran Canaria ha sottoscritto il compromesso delle Nazioni Unite 2030 sulla sostenibilità proponendosi di ridurre del 40% le emissioni di CO2, entro il 2030. “Recentemente – spiega ancora Donatiello – abbiamo ricevuto un riconoscimento come una delle 15 destinazioni migliori in Europa, per il più alto numero di strutture certificate sempre dalla biosfera. Siamo anche una destinazione starlight, altro titolo dell’Unesco, per i cieli più puliti al mondo”. C’è una discussione infinita su quale parte dell’isola sia più bella, settentrione o meridione, ma sia il Sud che il Nord hanno i loro vantaggi. Comunque ovunque si riscontra un clima temperato molto stabile e spiagge perfette per nuotare e prendere il sole. Tenerife poi offre praticamente tutto: appunto piacevoli spiagge, montagne da vivere e cibi e bevande autentici, deliziosi paesaggi e anche una vibrante cultura e una piacevole vita notturna tipica di tutte le Canarie.

Continua la lettura

Ambiente

Ulteriore rafforzamento finanziario per Greenthesis

Il gruppo italiano per crescere ancora nella transizione ambientale ed energetica

Redazione Foritalynews

Pubblicato

il

Planesys, azionista di riferimento di Greenthesis, e PATRIZIA, attraverso fondi europei infrastrutturali di strategia mid-market, stipulano accordi vincolanti per la compravendita di una partecipazione di minoranza in Greenthesis, principale gruppo italiano indipendente di gestione dei rifiuti.

Ad esito del closing dell’operazione verrà promossa un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria finalizzata al delisting delle azioni Greenthesis. L’acquisizione valorizzerà Greenthesis con un equity value di circa 340 milioni di euro. Planesys e PATRIZIA intendono sostenere Greenthesis affinché, attraverso nuovi investimenti e acquisizioni, la stessa possa recitare un ruolo ancor più di rilievo nell’ambito della transizione ambientale ed energetica.

Andrea e Simona Grossi, azionisti di riferimento di Planesys, affermano: “Riteniamo che questa operazione, fondata sul presupposto di mantenere in capo alla nostra famiglia la maggioranza del capitale e l’indirizzo gestionale, e dal contenuto prettamente strategico, sia una scelta opportuna per permettere al gruppo Greenthesis di svilupparsi in modo più rapido e flessibile – con l’ausilio ed il supporto di uno dei principali fondi infrastrutturali europei – mirando ad uno sviluppo e ad una crescita complessivi che possano posizionare Greenthesis tra i principali operatori europei nel settore dei servizi ambientali in maniera moderna e sostenibile”. Matteo Andreoletti (Head of Infrastructure Equity per l’Europa e il Nord America di PATRIZIA) spiega: “Siamo incredibilmente entusiasti di rafforzare la nostra posizione nell’economia circolare europea con l’investimento in Greenthesis, che non solo è il principale operatore indipendente italiano nella gestione dei rifiuti, ma è anche un partner altamente complementare alla crescente piattaforma di PATRIZIA per la produzione di energia dai rifiuti. Con le comunità e la società future caratterizzate dalla spinta verso economie a basse emissioni di carbonio, le soluzioni innovative di green energy che supportano la transizione energetica globale offriranno interessanti opportunità di investimento che consentiranno agli investitori rendimenti sostenibili nel lungo periodo”.

Planesys, holding di partecipazioni della famiglia Grossi, è una società che detiene e gestisce partecipazioni ed interessenze in altre società, per le quali svolge, inter alia, servizi di indirizzo strategico e direzionale, programmazione economico-finanziaria, consulenza in ambito direzionale. Si occupa peraltro della valorizzazione del nome e del brand del gruppo Greenthesis di cui è a capo, attivo nella fornitura di servizi di logistica, conferimento, trattamento, trasformazione, trattamento e smaltimento, riciclo e recupero di qualunque tipo di rifiuto, liquido o solido, di qualsiasi tipologia e forma, messa in sicurezza, bonifica e riqualificazioni territoriali oltreché di produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili.

Presente in tutto il mondo, PATRIZIA invece offre da 40 anni opportunità di investimento in asset immobiliari e infrastrutturali per investitori istituzionali, semi-professionali e privati. Gestisce circa 57 miliardi di euro di asset e impiega oltre 1000 Professionisti in 28 sedi nel mondo. Dal 1984 è impegnata nella responsabilità sociale aiutando i bambini bisognosi, dal 1992 in stretta collaborazione con il Bunter Kreis (“circolo colorato”) in Germania per la cura dei bambini affetti da gravi malattie, e dal 1999 attraverso il sostegno alla Fondazione PATRIZIA. Negli ultimi 25 anni, la Fondazione PATRIZIA ha permesso a più di 600.000 bambini e giovani in tutto il mondo di accedere all’istruzione, all’assistenza sanitaria e a una casa sicura per una vita migliore.

Continua la lettura

Ambiente

Greenthesis: il progetto per la produzione di biometano promosso dalla controllata

Rifuture S.r.l. ottiene l’inserimento nella graduatoria del GSE per il riconoscimento dei relativi incentivi economici

Paolo Castiglia

Pubblicato

il

Il progetto imprenditoriale in via di sviluppo da parte della Rifuture S.r.l., società appartenente al perimetro quotato e controllata da Greenthesis S.p.A., progetto che la stessa ha presentato nell’ambito della procedura competitiva redatta ai sensi dell’art. 6 del DM 15 settembre 2022, è stato selezionato dal Gestore Servizi Energetici per rientrare nel contingente di capacità produttiva secondo quanto indicato nell’Avviso pubblico del 13 luglio 2023.

Si tratta della seconda procedura competitiva per l’accesso agli incentivi per il biometano previsti dalla misura PNRR denominata “Sviluppo del biometano, secondo criteri per la promozione dell’economia circolare” – Missione 2, Componente 2, Investimento 1.4. L’iniziativa promossa dalla Rifuture S.r.l. consiste nella costruzione e successiva gestione di un impianto, da realizzarsi in Provincia di Latina, per il trattamento delle frazioni umide dei rifiuti e degli scarti di origine vegetale, per un totale di 80 mila tonnellate annue complessive, al fine di produrre biometano liquefatto e compost di qualità.

Il riconoscimento così ottenuto conferma la bontà tecnica del progetto e rappresenta un altro importante passo in avanti del complessivo processo di diversificazione delle attività del Gruppo verso soluzioni tecnologiche coerenti con i paradigmi della transizione ecologica ed energetica in atto. L’azienda.

Greenthesis S.p.A. rappresenta il principale pure player indipendente quotato in Italia specializzato nella gestione integrata del ciclo dei rifiuti in una logica improntata all’economia circolare ed alla sostenibilità ambientale. Più in particolare, il Gruppo Greenthesis è attivo nelle seguenti aree: trattamento, recupero, valorizzazione multimateriale – secondo i principi della circular economy – e smaltimento di rifiuti industriali, urbani, speciali ed assimilabili agli urbani; bonifiche e risanamenti ambientali; attività di ingegneria ambientale; termovalorizzazione di rifiuti; produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e di biocarburanti avanzati.

Continua la lettura
Advertisement

Facebook

Tweets

Siti partner

I più letti