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Attualità

Donna e discriminazione: strada ancora aperta (parte prima)

Monica Splendori

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Il lungo commino da casalinghe a pioniere del progresso e dell’innovazione

Quale è stato il passato e quale sarà il futuro della donna, in ambito lavorativo, sociale e famigliare? L’analisi viene effettuata nel settore informatico, nell’ambito socio/politico e nella famiglia…

Il lungo commino da casalinghe a pioniere del progresso e dell’innovazione

Quale è stato il passato e quale sarà il futuro della donna, in ambito lavorativo, sociale e famigliare? L’analisi viene effettuata nel settore informatico, nell’ambito socio/politico e nella famiglia.

Le nuove tecnologie si sono sviluppate all’interno di un preciso contesto sociale, storico, economico e culturale e sono per questo attraversate da modelli sociali, stereotipi e pregiudizi. In questo processo è particolarmente influente il sistema di genere nella misura in cui pervade, con le sue differenze e asimmetrie, l’intera vita sociale: l’universo della tecnologia ne porta necessariamente l’impronta.

Il The New York Times Magazine recita che negli anni Cinquanta, agli arbori dell’informatica, sono state le donne ad occuparsi della programmazione, gettando le basi per creare i computer moderni.

Ma oggi questo settore è uno dei più maschilisti e disuguali. Negli anni Cinquanta Mary Hallen Wilkes non immaginava di diventare una pioniera dell’informatica, questa donna in quegli anni, era una ragazzina e non sapeva cosa fosse essere programmatrice di computer; a dire il vero pochissimi americani ne erano al corrente. I primi computer erano apparsi solo una decina d’anni prima nei laboratori delle università e del governo. Questa donna voleva diventare avvocato, ma gli insegnanti la dissuasero, per mille motivi, uno tra i tanti che gli avvocati erano troppi, così come lo sono oggi e quindi nulla è cambiato.

 Arrivata in università per l’iscrizione e sentendo che i computer sarebbero stati le macchine del futuro, decise per quel futuro, così dopo essersi laureata fu assunta come programmatrice in università. Oggi può sembrare strano che l’istituto assumesse una persona senza nessuna esperienza specifica, ma a quei tempi nessuno aveva esperienza di programmazione, quindi lei fu assunta sulla base dei test psico attitudinali. Mary divenne un genio della programmazione, inizialmente lavorò sull’Ibm 740 per il quale dovette assemblare un programma in un astruso linguaggio assemblativo. Questa mentalità logico matematica era posseduta dalle donne, infatti altre donne avevano lavorato sulla programmazione durante la seconda guerra mondiale, esse decifravano i codici segreti.

Allora il lavoro di programmazione non era considerato un lavoro di prestigio. La Wilkes creò anche il Linc uno dei primi computer interattivi del mondo, era destinato a diventare uno strumento innovativo per gli uffici e i laboratori. Il sessismo c’era, soprattutto per quanto riguarda il salario e le promozioni, ma loro erano tutti geni dell’informatica.

Proprio per questa interdipendenza tra tecnologia, società e genere, esaminare il rapporto delle donne con le nuove tecnologie (il loro ruolo nella progettazione degli artefatti, nelle industrie informatiche e nelle facoltà tecniche) ci ha anche offerto un particolare spaccato della condizione femminile nella società contemporanea. Quando la donna ha iniziato a scomparire dal lavoro informatico?

Nel momento in cui l’uomo si è accorto dell’importanza e del prestigio oltreché del valore economico di tali professioni. Nella storia del computer fu questa, ma più in generale in tutta la storia del lavoro femminile, soprattutto negli ambiti scientifici e tecnologici si assiste ad una precisa dinamica che vede la marginalizzazione della presenza femminile allorché viene riconosciuto il prestigio e il valore sociale ed economico di una certa professione.

(leggi anche la seconda parte)

In una terra straniera, la storia della vita le segnò il cuore di donna bambina, e volle scrivere per lui. In questo modo ha potuto, voluto raccontare, per far sentire a chi fosse disposto ad ascoltare, quello che aveva vissuto, visto, fatto, assieme ad altri uomini donne, attraverso la sua voce. Monica Splendori è nata a Bussolengo (Verona) il 22/giugno/1964, laureata magistrale in scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione e in scienze dei servizi giuridici a Verona

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Attualità

Vannetti confermato Tesoriere di Confartigianato nazionale

Il presidente di Arezzo Fiere e Congressi prosegue nel suo servizio a tutela delle Pmi

Redazione Foritalynews

Pubblicato

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Il presidente di Arezzo Fiere e Congressi, Ferrer Vannetti, conferma il suo impegno nella rappresentanza imprenditoriale e sindacale nazionale. Nei giorni scorsi, a seguito della riassegnazione degli incarichi, è stato infatti confermato nella Giunta Nazionale di Confartigianato e nel ristretto board della Presidenza, costituito da sei dirigenti nazionali che affiancano il presidente Marco Granelli rieletto per acclamazione.

Ma soprattutto, all’interno dei ruoli della presidenza confederale, Vannetti ha ricevuto la conferma nel delicato e centrale ruolo di Tesoriere nazionale di Confartigianato. Un incarico di grande prestigio e responsabilità, che consente al leader di Arezzo Fiere e Congressi di mantenere e portare avanti il suo lavoro nel cuore pulsante della macchina organizzativa di una struttura di rilievo qual è la più grande Confederazione nazione degli artigiani italiani proseguendo comunque il suo costante impegno alla guida dell’Ente Fieristico aretino.

“Si tratta di un incarico rinnovato che accetto con serena soddisfazione – spiega lo stesso Vannetti – e con la consapevolezza della responsabilità che in questi anni ho potuto verificare che questo impegno porta con sé”. “Soddisfazione che viene anche – approfondisce Vannetti – dalla certezza di aver ottenuto la conferma nel ruolo non per un riconoscimento personale, ma per favorire una funzione fondamentale di servizio all’economia delle piccole e medie imprese”.

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Attualità

Acquisti di moda? Si certo, ma online

Un numero sempre crescente di italiani predilige il web per acquisire capi e accessori

Gloria Gualandi

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La Moda ha cambiato modo di far acquistare i propri capi: la tendenza per l’autunno 2024 è comprare online. Questo per diversi motivi, ma sempre più persone hanno dichiarato di “avere poco tempo”, affermando che “è molto più comodo stare sul divano e ordinare con il telefono tutto quello che serve”.

Un numero sempre crescente di italiani, infatti, predilige l’online per acquistare capi e accessori. Il 32 per cento dei consumatori sta pensando di investire in prodotti premium e più durevoli. Il casualwear si conferma lo stile che maggiormente caratterizzerà le tendenze complessive del 2024. Questi dati vengono da Stileo – motore di ricerca di moda attivo in Italia con oltre 7 milioni di visite al mese – che nel report annuale “Year in review” analizza il comportamento degli utenti di moda e le tendenze che caratterizzeranno l’ultima parte del 2024.

La comodità di fare shopping dal proprio computer o via smartphone è un’abitudine che gli italiani non hanno intenzione di abbandonare: più della metà degli intervistati (56 per cento) dichiara di preferire gli acquisti online, contro il 9 per cento che ha scelto i negozi fisici per acquistare scarpe, borse, accessori, ma soprattutto capi di abbigliamento di tutte le aziende scegliendo online anche misure, colori e taglie dei brand più richiesti tra cui Shein, Zara. Zalando e Asos.

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Attualità

Tema Vita, mutua di Banca Tema: torna la campagna salute per consentire a tutti l’accesso alla cura

Redazione Foritalynews

Pubblicato

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A quattro anni dal lancio della prima campagna salute di Tema Vita, la mutua di cui Banca Tema è socio sostenitore, non solo conferma l’iniziativa anche per il 2024, ma la amplia per rendere sempre più semplice a tutti coloro che ne abbiano bisogno, l’accesso alle cure. Esami di laboratorio, diagnostica, visite specialistiche, cure fisioterapiche e da quest’anno anche certificazioni per sport o altro, allargando inoltre il plafond cui possono accedere i figli minorenni dei soci. La campagna prevede rimborsi variabili tra il 40 e il 50% dell’importo.

Un quadro chiaro della situazione della sanità pubblica italiana emerge dall’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe, diffuso nei giorni scorsi, poco prima del G7 della sanità. Dal rapporto risulta che la spesa degli Italiani per sanità privata è aumentata del 10% nell’ultimo anno e che la spesa sanitaria italiana è molto più bassa dal 2012 al 2023 rispetto alla media Ue. La possibilità di fare prevenzione o controlli è, dunque, fondamentale.“In un simile scenario – sottolinea il presidente di Tema Vita Massimo Barbini – il rischio è che si creino disparità sociali nelle possibilità di accesso alla cura e alla prevenzione perché non tutti possono permettersi di pagare di tasca propria, tanto che dal rapporto Gimbe emerge che 4,5 milioni di persone in Italia, di fatto rinuncia alle cure. Con la nostra campagna intendiamo intervenire proprio per evitare sempre più che questo accada, anzi vogliamo semplificare l’accesso alle cure ed è per questo che abbiamo deciso che tutti devono poter accedere ai nostri sconti e rimborsi e chi non è ancora socio può diventarlo contestualmente, ad un costo veramente contenuto. Inoltre è possibile usufruire della prestazione medica sia in centri convenzionati che non, sia pubblici che privati.”

Nel dettaglio, la campagna che ha preso il via il 14 ottobre e sarà valida fino al 16 dicembre 2024, prevede che i soci che aderiranno, potranno usufruire di uno sconto variabile tra il 40 e il 50%: sarà del 40% se la domanda verrà presentata su modello cartaceo; lo sconto sarà invece del 50% se la domanda verrà presentata tramite l’accesso all’area riservata ai soci sul sito web www.temavita.it o sull’App TEMA Vita e tramite il canale BCC Mutuality Service. Nel caso poi di utilizzo di strutture o medici specialisti convenzionati, il risparmio per il Socio può arrivare fino al 60% grazie allo sconto praticato direttamente dalla struttura convenzionata.

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